Poliambulatorio in via Barletta, Idea: "Tante ombre e poche luci"

Dopo il via libera in Consiglio, è ancora polemica

venerdì 2 giugno 2017
«Numerose sono le segnalazioni giunte da parte dei cittadini andriesi circa il disagio che il trasferimento del poliambulatorio nel capannone di via Barletta provocherebbe all'utenza», così in una nota a firma del locale Coordinamento di Idea "Azione, popolo e libertà" sul trasferimento del poliambulatorio in uno stabile di via Barletta, angolo via Padre Leone Dehon.

«Necessarie risultano alcune considerazioni: non contenti del disagio che si arreca allocando nella stessa zona gli uffici per l'invalidità civile, si persevera nell'errore; dunque ci chiediamo se non sia stato possibile considerare un'alternativa migliore: è diabolico? No, è solo questione di feeling. Infatti, com'è possibile che non sia giunta alcuna manifestazione di interesse circa la nuova allocazione dei servizi, benché i palazzi delle vie cittadine siano tappezzati da un'impressionante mole di annunci di "affittasi"? E se tali manifestazioni sono pervenute, quali sono stati i criteri adottati per la scelta? E' stato emesso un bando pubblico? Se sì, perché non si sono avuti riscontri? Probabilmente tutto è avvenuto a luci soffuse o, meglio, spente. E' legittima tale scelta per un ente pubblico?».

«Ad ogni modo, ricorrendo ad una deroga del Piano Regolatore Generale, è stata richiamata la pubblica utilità e il Consiglio Comunale, facendo proprie le motivazioni addotte, ha approvato il cambio di destinazione d'uso con tante ombre e poche luci. In tale occasione, oltre a sole due voci fuori dal coro, un riscontro negativo è giunto da quei "deliranti francescani del 2000" che hanno abbandonato il campo minacciando iniziative strumentali. Dove sono le azioni concrete? In conclusione, riteniamo che un bando pubblico avrebbe consentito in primis la scelta di una sede più idonea, meno disagevole e in linea con le regole urbanistiche della nostra città, e in secondo luogo si sarebbe fatto il vero interesse dei destinatari dei servizi sanitari: i cittadini andriesi», conclude Idea di Andria.