Poliambulatorio, Giovanna Bruno (DI): «Dov’è il pubblico interesse?»
Il «no» fuori dal coro della Presidente di IV Commissione: «E’ prevalso l’interesse privato»
mercoledì 17 maggio 2017
9.51
Nella serata di ieri, dopo lunghe ore di discussione, il Consiglio Comunale si è espresso positivamente sul cambio di destinazione d'uso del capannone sito in via Barletta che verrà adibito a poliambulatorio con un contratto di locazione della Asl Bat.
Tra i «no» alla delibera, quello forte, chiaro e preannunciato della Consigliera Giovanna Bruno (DI) che così si è espressa: «In merito a tale questione, da me licenziata negativamente già in seno alla IV Commissione, mi sono limitata a valutare non le scelte aziendali della Asl, che pur sarebbero opinabili, quanto il pubblico interesse. In quanto Consiglieri, siamo chiamati a decidere in rappresentanza del popolo; un popolo che si era opposto in maniera decisa a tale provvedimento attraverso i comitati di quartiere, i sindacati e le contestazioni. Ordunque, dov'è il pubblico interesse? Come si è potuto parlare di pubblico interesse per un capannone che, oltre ad un'ingente spesa di affitto, comporta una ristrutturazione che graverà fortemente sulla spesa pubblica, un capannone che si trova in una zona periferica con traffico sostenuto, priva di parcheggi per gli automobilisti e non sicura per i pedoni? Riusciranno le promesse di bus navette e marciapiedi più larghi a superare gli ostacoli che presenta quest'oasi nel deserto? Ritengo che anche in questo caso sia prevalso l'interesse privato».
Tra i «no» alla delibera, quello forte, chiaro e preannunciato della Consigliera Giovanna Bruno (DI) che così si è espressa: «In merito a tale questione, da me licenziata negativamente già in seno alla IV Commissione, mi sono limitata a valutare non le scelte aziendali della Asl, che pur sarebbero opinabili, quanto il pubblico interesse. In quanto Consiglieri, siamo chiamati a decidere in rappresentanza del popolo; un popolo che si era opposto in maniera decisa a tale provvedimento attraverso i comitati di quartiere, i sindacati e le contestazioni. Ordunque, dov'è il pubblico interesse? Come si è potuto parlare di pubblico interesse per un capannone che, oltre ad un'ingente spesa di affitto, comporta una ristrutturazione che graverà fortemente sulla spesa pubblica, un capannone che si trova in una zona periferica con traffico sostenuto, priva di parcheggi per gli automobilisti e non sicura per i pedoni? Riusciranno le promesse di bus navette e marciapiedi più larghi a superare gli ostacoli che presenta quest'oasi nel deserto? Ritengo che anche in questo caso sia prevalso l'interesse privato».