Più occupati in Regione, Leo: «Dati che fanno ben sperare»
Prima l'Istat poi l'Osservatorio Mercato del Lavoro confermano il trend
venerdì 4 settembre 2015
8.57
Gli occupati in Puglia aumentano di circa 33mila unità rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, passando da un milione 157mila del secondo trimestre 2014 a un milione 190mila del secondo trimestre 2015. È la migliore performance d'Italia. Cresce anche il tasso di occupazione che nella fascia 15-64 anni sale dal 42,5% al 43,8%, contestualmente scende il tasso di disoccupazione dal 21,3% al 20,3%. «Sono dati positivi che lasciano ben sperare per il futuro – ha detto l'assessore al Lavoro Sebastiano Leo a commento degli ultimi dati ISTAT – È certamente necessaria prudenza e non lasciarsi andare ad entusiastici proclami, ma i numeri pugliesi, particolarmente felici, sono spiegabili attraverso due fenomeni strettamente collegati tra loro: un generalizzato miglioramento, su quasi l'intero territorio italiano, degli indici di occupazione che in Puglia incrocia gli esiti di tutta una serie di politiche attive per il lavoro e di sostegno all'occupazione».
«Penso, ad esempio, ai progetti di welfare to work, che nella prima edizione hanno coinvolto circa 20mila disoccupati immessi in percorsi di formazione e riqualificazione professionale per accrescerne l'occupabilità, percependo, al contempo un'indennità di frequenza. In queste settimane, grazie alla seconda edizione dell'avviso, saranno avviati a formazione altri 17mila disoccupati in percorsi formativi individuati dalle imprese. Il finanziamento complessivo per il bando welfare to work ammonta a circa 40 milioni di euro, di cui - grazie al meccanismo che incrocia richieste delle imprese e fabbisogno formativo dei disoccupati - sono già stati impiegati circa 21 milioni. Oppure – ha continuato l'assessore Leo – penso a Cantieri di Cittadinanza e Lavoro Minimo di Cittadinanza, che prevedono l'attivazione di cantieri di lavoro promossi dai Comuni, da organismi pubblici, da imprese e organizzazioni del Terzo Settore, ad integrazione - e non in sostituzione - di attività di produzione di servizi o di manutenzione del patrimonio pubblico. Ad oggi sono in fase istruttoria 511 cantieri per cui hanno presentato domanda oltre 9mila cittadini. Stiamo inoltre studiando soluzioni per dare dignità alle fragilità presenti e aggravate dalla crisi, attraverso forme di sostegno al reddito e azioni strutturali di inserimento socio-lavorativo come il Reddito di dignità per l'inclusione attiva».
Parallelamente sono arrivati anche i dati parziali dell'ultimo report dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Puglia che analizza i dati di natura amministrativa contenuti nelle comunicazioni obbligatorie. Nei primi sei mesi del 2015 in Puglia il saldo tra i nuovi rapporti di lavoro e quelli cessati segna un più 115mila, è il dato di saldo più alto dal 2012. A fronte dei 415.774 rapporti di lavoro cessati, infatti, le nuove assunzioni nel primo semestre 2015 sono pari a 531.283, l'1,5% in più rispetto al semestre gennaio–giugno del 2014, quando i nuovi rapporti di lavoro erano pari a 523.249. «I dati dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Puglia confermano il trend positivo comunicato, non più di due giorni fa, dall'ISTAT – ha detto Sebastiano Leo, assessore al Lavoro – Crescono i rapporti di lavoro avviati, restano più o meno stabilii rapporti di lavoro cessati, e questa differenza ci consegna il quadro di un mercato del lavoro pugliese che pare riacquistare dinamicità, in un contesto regionale dove si continua ad investire in politiche di sostegno all'occupazione e in politiche formative orientate a soddisfare le esigenze, sempre più specifiche, del sistema d'impresa».
«Penso, ad esempio, ai progetti di welfare to work, che nella prima edizione hanno coinvolto circa 20mila disoccupati immessi in percorsi di formazione e riqualificazione professionale per accrescerne l'occupabilità, percependo, al contempo un'indennità di frequenza. In queste settimane, grazie alla seconda edizione dell'avviso, saranno avviati a formazione altri 17mila disoccupati in percorsi formativi individuati dalle imprese. Il finanziamento complessivo per il bando welfare to work ammonta a circa 40 milioni di euro, di cui - grazie al meccanismo che incrocia richieste delle imprese e fabbisogno formativo dei disoccupati - sono già stati impiegati circa 21 milioni. Oppure – ha continuato l'assessore Leo – penso a Cantieri di Cittadinanza e Lavoro Minimo di Cittadinanza, che prevedono l'attivazione di cantieri di lavoro promossi dai Comuni, da organismi pubblici, da imprese e organizzazioni del Terzo Settore, ad integrazione - e non in sostituzione - di attività di produzione di servizi o di manutenzione del patrimonio pubblico. Ad oggi sono in fase istruttoria 511 cantieri per cui hanno presentato domanda oltre 9mila cittadini. Stiamo inoltre studiando soluzioni per dare dignità alle fragilità presenti e aggravate dalla crisi, attraverso forme di sostegno al reddito e azioni strutturali di inserimento socio-lavorativo come il Reddito di dignità per l'inclusione attiva».
Parallelamente sono arrivati anche i dati parziali dell'ultimo report dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Puglia che analizza i dati di natura amministrativa contenuti nelle comunicazioni obbligatorie. Nei primi sei mesi del 2015 in Puglia il saldo tra i nuovi rapporti di lavoro e quelli cessati segna un più 115mila, è il dato di saldo più alto dal 2012. A fronte dei 415.774 rapporti di lavoro cessati, infatti, le nuove assunzioni nel primo semestre 2015 sono pari a 531.283, l'1,5% in più rispetto al semestre gennaio–giugno del 2014, quando i nuovi rapporti di lavoro erano pari a 523.249. «I dati dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Puglia confermano il trend positivo comunicato, non più di due giorni fa, dall'ISTAT – ha detto Sebastiano Leo, assessore al Lavoro – Crescono i rapporti di lavoro avviati, restano più o meno stabilii rapporti di lavoro cessati, e questa differenza ci consegna il quadro di un mercato del lavoro pugliese che pare riacquistare dinamicità, in un contesto regionale dove si continua ad investire in politiche di sostegno all'occupazione e in politiche formative orientate a soddisfare le esigenze, sempre più specifiche, del sistema d'impresa».