Pietro Zito festeggia le nozze d'argento con la sua terra
25 anni d'amore tra lo chef contadino ed prodotti locali
venerdì 2 novembre 2018
11.00
Un'attività lunga un quarto di secolo. Era il primo novembre del 1993 quando un giovane chef, tanto inesperto quanto ostinato, decise di credere in un sogno. Pensò che immaginare un luogo tutto suo, un'osteria, una fucina fatta di semplicità ed impegno, non fosse poi una cosa tanto irrealizzabile... E così nacque Antichi Sapori a Montegrosso, borgata di Andria.
«Per tanti la mia caparbietà, insieme al coraggio di investire energie in un luogo sperduto, - ricorda Zito - sarebbero durati un tempo limitato, perché tutto era destinato prima o poi a dissolversi. Non lo nego, la paura unita alle molteplici difficoltà, alla stanchezza, in molte situazioni mi hanno portato ad un passo dal mollare, ma puntualmente arrivava un sorriso di uno sconosciuto, un complimento di un amico di sempre e mi ricaricavo: andavo avanti nel fabbricare il mio sogno».
Un lavoro lungo 25 anni, fatto di alti e bassi, successi e delusioni, come accade a tutti nella vita, caratterizzato da impegno e passione. «Oggi più che mai credo che il mio luogo non possa essere semplicemente raccontato con i successi, i riconoscimenti celebrativi, i punteggi delle guide, le recensioni, ma con la storia impressa nei volti delle persone, che in questa avventura mi hanno stretto la mano senza mai mollarla: mamma e la sua timidezza nello spiegarmi la sua cucina; papà e la sua pazienza nella ricerca delle erbe selvatiche; mia sorella e le sue semplici ma buone torte; mia nonna e il suo marro di agnello; mio nonno e il suo calzone di cipolla; mio zio Riccardo e la sua frittata di sponsali; mbà Luigi e la sua generosità; Illir e la sua fedeltà e costanza; i collaboratori in primo luogo amici; Maria, Daddina, Giovannina e il loro lavoro nel prendersi cura delle erbe. E tanti tanti altri dei quali molti non più tra di noi: tutti pezzi di un puzzle, che chiamo vita: la mia vita.
Oggi ringrazio dedicando a tutti loro i miei 25 anni di attività».
Ad maiora, Pietro! Buon 25esimo anniversario di attività, sempre meglio!
«Per tanti la mia caparbietà, insieme al coraggio di investire energie in un luogo sperduto, - ricorda Zito - sarebbero durati un tempo limitato, perché tutto era destinato prima o poi a dissolversi. Non lo nego, la paura unita alle molteplici difficoltà, alla stanchezza, in molte situazioni mi hanno portato ad un passo dal mollare, ma puntualmente arrivava un sorriso di uno sconosciuto, un complimento di un amico di sempre e mi ricaricavo: andavo avanti nel fabbricare il mio sogno».
Un lavoro lungo 25 anni, fatto di alti e bassi, successi e delusioni, come accade a tutti nella vita, caratterizzato da impegno e passione. «Oggi più che mai credo che il mio luogo non possa essere semplicemente raccontato con i successi, i riconoscimenti celebrativi, i punteggi delle guide, le recensioni, ma con la storia impressa nei volti delle persone, che in questa avventura mi hanno stretto la mano senza mai mollarla: mamma e la sua timidezza nello spiegarmi la sua cucina; papà e la sua pazienza nella ricerca delle erbe selvatiche; mia sorella e le sue semplici ma buone torte; mia nonna e il suo marro di agnello; mio nonno e il suo calzone di cipolla; mio zio Riccardo e la sua frittata di sponsali; mbà Luigi e la sua generosità; Illir e la sua fedeltà e costanza; i collaboratori in primo luogo amici; Maria, Daddina, Giovannina e il loro lavoro nel prendersi cura delle erbe. E tanti tanti altri dei quali molti non più tra di noi: tutti pezzi di un puzzle, che chiamo vita: la mia vita.
Oggi ringrazio dedicando a tutti loro i miei 25 anni di attività».
Ad maiora, Pietro! Buon 25esimo anniversario di attività, sempre meglio!