La Regione adotta il Piano per il Parco dell'Alta Murgia

Dopo una gestazione di cinque anni arriva il documento

lunedì 19 gennaio 2015
A cura di Stefano Massaro
La Giunta regionale ha adottato, con deliberazione n. 8 dell'8 gennaio scorso in corso di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, il Piano per il Parco Nazionale dell'Alta Murgia al termine di un iter avviato il 31 maggio 2010 che, attraverso una serie di modifiche ed integrazioni, ha portato alla stesura della versione definitiva del documento, inviata dall'Ente Parco il 3 giugno 2014. Il Piano per il Parco disciplina gli interventi connessi all'utilizzo del territorio, alla conservazione ed alla valorizzazione in forma coordinata del patrimonio di valori naturalistici, ambientali, nonché storici, culturali e antropologici tradizionali, nonché alla presenza ed all'attività dell'uomo.

Cesare Veronico, Presidente dell'Ente Parco, plaude al risultato conseguito: «Nonostante il nostro sia uno dei Parchi Nazionali italiani di più recente istituzione, solo 7 parchi su 23 avevano già raggiunto questo obiettivo. Il Piano per il Parco ci consente di dare avvio a una nuova fase, determinante per l'Alta Murgia: dalla salvaguardia stringente si passa alla visione strategica dell'area naturale protetta con regole certe e progetti di largo respiro. Grazie al Piano sarà snellita la filiera di autorizzazioni e saranno semplificati gli iter burocratici. Questo strumento - una sorta di piano regolatore generale del Parco - ci permette di proseguire lungo il percorso di valorizzazione che abbiamo avviato e che ha trovato il suo compimento nella Carta Europea per il Turismo Sostenibile. Ringrazio per il lavoro svolto i tecnici dell'Ente Parco ed i membri del precedente Consiglio Direttivo del Parco, presieduto da Gerolamo Pugliese, che nel 2010, entro il termine del loro mandato, hanno dato avvio a questo percorso, deliberando le proposte di Piano per il Parco e di Regolamento del Parco».

Il Direttore dell'Ente Parco Fabio Modesti sottolinea che tale obiettivo rappresenta: «Un risultato che pochissimi altri Parchi Nazionali possono vantare. Il Piano - prosegue Modesti - consente, dopo la fase interlocutoria ed istruttoria con la Regione Puglia, di gestire il Parco secondo linee strategiche certe ed aderenti alle varie zone di tutela. Contiene parametri urbanistici e di qualità delle attività consentite estremamente favorevoli e di alto profilo. Gli imprenditori agro-zootecnici del Parco diventano ancora più protagonisti nella tutela e nella valorizzazione della biodiversità, del territorio e del paesaggio con una profonda comunanza di obiettivi e di strumenti con l'Ente». Il Piano per il Parco è sovraordinato nei confronti dei Piani Territoriali di Coordinamento e dei Piani Regolatori Generali dei Comuni che devono obbligatoriamente conformarsi a quanto previsto dallo stesso Piano per il Parco. Il Piano Paesaggistico prevale sul Piano per il Parco esclusivamente per i temi relativi alla tutela del paesaggio (art. 145 del D.Lgs. 22.01.2004 n. 42 recante "Codice dei beni culturali e del paesaggio" e s.m.i.). Il Piano si compone di una parte conoscitiva, di una parte interpretativa e di una progettuale e programmatica, che prevede la classificazione del territorio in quattro zone a diverso regime di tutela.