Piano di riordino, Di Bari: «Bocciatura che brucia, le promesse mancate indignano»

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle commenta lo stop del Governo alla Puglia

martedì 26 gennaio 2016
«Il Piano di riordino ospedaliero presentato dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano è stato bocciato e le conseguenze si fanno sentire in tutta la Regione. La bocciatura è ancora più grave se si considera che si è 'consumata in casa', visto che la Giunta regionale è di centrosinistra, lo stesso colore politico del Governo nazionale». Lo sostiene in una nota la Consigliera regionale del M5S, Grazia Di Bari che aggiunge: «In verità non ci aspettavamo altro da una sanità che viene gestita allegramente. Del resto cosa potevamo aspettarci da un'amministrazione che già quando deve assumere personale per le pulizie, come nel caso di SanitaService, si dota di agenzia per la preselezione e successivi esami in un ambiente universitario, invece di stabilizzare il personale esistente o, in alternativa, utilizzare il centro per l'impiego. Si avviano procedimenti costosi e superflui e alla fine i conti non tornano».

«L'inutile dibattito sull'opportunità di rinnovare o stabilizzare - secondo la Consigliera pentastellata - si ferma davanti ai costi sempre più alti per i cittadini. Il pugliese, residente della provincia BAT ad esempio, si troverà a pensare di essere un pugliese di serie B, visto che il Ministero pare abbia riservato una particolare vessazione nei suoi confronti: è in pericolo infatti la coabitazione degli ospedali di primo livello di Andria e Barletta, in pericolo la sopravvivenza degli ospedali di Bisceglie, Trani e Canosa, il tutto per rientrare nei conti, in una situazione in cui 400mila abitanti si troveranno a passare da 5 ospedali a forse 1, a fronte di un'organizzazione tutta da stabilire e verificare». Secondo l'esponente del Movimento 5 Stelle «saranno numerose le reazioni di circostanza soprattutto delle amministrazioni comunali di centro-sinistra interessate, viste le Giunte comunali di Canosa, Trani e Barletta, e l'indistinguibile "centroqualcosa" di Bisceglie e Andria. Di certo il tanto sbandierato nuovo ospedale di Andria è sempre più una chimera - ricorda Di Bari - agli andriesi, anni fa, era stato promesso un nuovo ospedale fuori dal centro: ora dovranno ritenersi fortunati se la politica non verrà a smontare la targa all'ingresso del Bonomo» commenta la portavoce del Movimento 5 Stelle.

«Non ci si occupa più di rinnovare attrezzature obsolete che abbondano in tutti i reparti, non ci si preoccupa più del rischio che corre un traumatizzato che deve essere trasportato altrove pur trovandosi già in un ospedale di emergenza-urgenza, vengono a mancare i reparti nel giro di qualche settimana perché sono stati trasferiti, il tutto a fronte di nulla, nemmeno di un chiaro risparmio sui costi al cittadino. Eppure vi sono costi da sostenere anche se l'autoambulanza e annesso personale trasportano il paziente altrove, con i relativi rischi. Non si possono quantificare i danni di questa operazione, perché è da irresponsabili, ma è altrettanto irresponsabile il comportamento di chi pensa di giocare a scacchi con la vita dei cittadini del nostro territorio. Evidenziamo che nella provincia BAT non c'è un 'hub' ospedaliero. Potrebbero esserlo insieme Andria e Barletta, dando così spazio anche alla sopravvivenza di Bisceglie, Canosa e Trani, secondo il sistema a piramide imposto dal Ministero. Forse il minore dei mali - conclude Grazia Di Bari - in attesa che i cittadini comprendano l'importanza di darci la possibilità di amministrare».