Piano di rientro, Laura Di Pilato: "Come mai tutto tace?"

Entro il 27 novembre le strategie per mettere a posto i conti devono arrivare in consiglio comunale

mercoledì 14 novembre 2018 9.46
Il 27 novembre scadono i 90 giorni previsti dalla legge per la redazione del piano di rientro a seguito dell'approvazione in consiglio comunale della delibera sul pre-dissesto. Ad oggi però, a parte, alcune riunioni con i dirigenti che si sono svolte a palazzo di città alla presenza del Sindaco, non si hanno altre notizie nel merito.

Interviene sulla vicenda la ex presidente del consiglio comunale, Laura Di Pilato ricordando che «siamo a metà novembre e del piano di rientro, da sottoporre all'attenzione della Corte dei Conti, i consiglieri comunali non sanno ancora nulla. L'unica certezza è la scelta dell'amministrazione di chiamare in supporto al settore finanziario un dottore commercialista di Chieti affinché coadiuvasse lo stesso nella redazione del piano di rientro. A questo punto mi chiedo: con quali soldi verrà retribuita la prestazione del professionista chiamato in causa?»

La Di Pilato ricorda anche i tempi necessari affinchè entro entro il 27 novembre il provvedimento arrivi in consiglio chiedendosi «come mai ad oggi tutto tace? Dobbiamo calcolare almeno 5 giorni per poter convocare il consiglio comunale (22 novembre), almeno altri 3 giorni per le commissioni consiliari (19 novembre). Auspico che sia presentato almeno per la fine della settimana in corso il piano di rientro, sia alle maggioranze che alle minoranze in consiglio, affinché possa essere studiato, approfondito con eventuali modifiche e suggerimenti nelle commissioni consiliari. Ecco, questa è la settimana decisiva. In ballo c'è il fallimento o meno del Comune di Andria, chiedo all'amministrazione un po' di serietà vista la questione delicata.
A proposito di costi e relativo contenimento della spesa pubblica, torno sulla proposta circa la riduzione del numero degli assessori da 9 a 5. I numeri ci dicono che il Sindaco Giorgino percepisce 4734,10 euro; segue il vicesindaco con 3550,58 euro; gli altri assessori percepiscono 2840,46 euro tranne l'assessore Giovanna Bruno e il presidente del Consiglio Marcello Fisfola che prendono esattamente la metà poiché percepiscono altro compenso per altra attività lavorativa. La giunta comunale costa 372mila euro annui (31mila euro mensili). Se per sei mesi i nostri amministratori non avessero percepito le indennità avremmo risparmiato oltre 180mila euro pari al costo dei libri di testo per le scuole andriesi. Siccome i soldi per tale spesa sono arrivati dalla Regione nel mese di ottobre, e sicuramente sono stati utilizzati per altro poiché non sottoposti a vincolo di spesa, io mi chiedo perché non si è proceduto alla diminuzione del numero degli assessori? Il risparmio avrebbe salvato quantomeno l'amministrazione dalla magra figura fatta sulla vicenda di cui ancora oggi si continua a discutere e che vede oltretutto nell'incertezza i cartolibrai», conclude.