Piano di gestione del cinghiale: il numero dei capi sarà ridotto

Lo ha annunciato l'Ente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia durante la conferenza di mercoledì 23 gennaio. Sarà attuato in tre anni e svilupperà costi per 186mila euro

mercoledì 30 gennaio 2013 16.54
A cura di Antonio Ventola
Mercoledì 23 gennaio, presso il Chiostro di San Francesco, l'Ente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha tenuto una conferenza stampa, durante la quale è stato presentato il piano triennale di gestione del cinghiale. I cinghiali nel presenti nel Parco saranno oggetto di riduzione numerica e di monitoraggio delle popolazioni. Elaborato in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell'Universita degli Studi di Bari, il piano si è reso necessario in conseguenza delle criticità prodotte dall'immissione di circa 170 capi di cinghiale estranei ai nostri habitat (poiché provenienti dall'ungheria), effettuata dall'Amministrazione Provinciale di Bari negli anni 2000-2001-2002, con lo scopo di ricomporre gli squilibri ecologici determinati dalla stessa immissione.

Presenti alla conferenza il Presidente dell'Ente Parco, Cesare Veronico, il Direttore dell'Ente Fabio Modesti, i curatori del piano Anna Grazia Frassanito (Funzionaria Naturalista dell'Ente Parco) e il prof. Giuseppe Corriero e il Coordinatore CTA/Parco del Corpo Forestale dello Stato, Ruggiero Capone.

L'attuazione del piano svilupperà costi per 186mila euro in tre anni e prevederà una gestione, soprattutto dal punto di vista sanitario, estremamente delicata. Infatti, bisognerà monitorare il rischio di trasmissione della trichinellosi o di altre malattie trasmissibili all'uomo, che potrebbero rivelarsi anche mortali. L'Ente Parco chiederà alla Provincia di Bari di contribuire finanziariamente e strumentalmente al piano, basandosi sul principio secondo il quale chi ha determinato la situazione ha l'obbligo di farsi carico anche delle conseguenze.

«Nel nostro Parco - ha affermato Fabio Modesti, Direttore dell'Ente Parco - con il cinghiale sono tornati predatori importanti, come il lupo, determinando un nuovo equilibrio ecologico di cui dobbiamo tener conto. Il piano interviene per non alterare il rapporto tra preda e predatori con analisi ed interventi estremamente mirati. Per questo I'ISPRA, nel suo parere obbligatorio e vincolante, si è complimentato con l'Ente; attendiamo ora i pareri del Ministero dell'Ambiente, che già sappiamo essere favorevole, e la Valutazione di Incidenza della Regione»

Infine le parole del Presidente dell'Ente Parco, Cesare Veronico, ai microfoni di Andriaviva.