Piano delle alienazioni, in vendita l'Azienda "Papparicotta" di Andria

Dal consiglio provinciale l'ok all'operazione. Spina: «Non più nostra competenza»

giovedì 29 ottobre 2015 8.49
A cura di Stefano Massaro
La Provincia di Barletta Andria Trani venderà l'Azienda agricola, di sua proprietà, "Papparicotta". Il documento è stato approvato proprio nella giornata di ieri dal Consiglio Provinciale all'interno del Piano delle Alienazioni ed è passato all'unanimità. Una notizia che, forse, rimarrà sotto il silenzio della burocrazia provinciale, ma una notizia che è di estrema importanza per il territorio. Come ha spiegato il Presidente della Provincia BAT, Francesco Spina, è «una scelta dettata non da motivazioni politiche o di carattere economico, ma al fatto che la gestione di tali strutture non rientra più nelle competenze delle Province». Una questione di gestione e competenze, dunque, che tuttavia riguarda Papparicotta costituita da un'unità aziendale composta da terreni ed una masseria di rilevanza storica e punto di riferimento per l'intero territorio. E' estesa su di una superficie di circa 95 ettari di cui una ventina adibiti alle attività venatorie. L'azienda è una delle più antiche di Andria visto che è stata istituita nel 1876 assieme al glorioso Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" ormai statalizzato.

In realtà proprio al prima sede della Scuola Agraria della Provincia di Bari fu istituita in quella sede di "Papparicotta". Qui sono stati sperimentati frutteti, oliveti e vigneti, qui sono stati reinseriti gli ormai famosi daini che negli anni scorsi hanno mobilitato decine di persone per trovare soluzioni al numero divenuto rapidamente troppo elevato, qui sono presenti due iazzi ed una serie di trulli e baracche. Qui vi era un progetto, finanziato dalla Regione Puglia, di EcoCampus e proprio in questa azienda vi sono stati diversi studi sulla meccanizzazione innovativa e sulla lotta ai parassiti. Qui nel 2012 vi è stata l'ultima presentazione delle attività annuali realizzate con dati che hanno mostrato come dalla stessa aziende la Provincia BAT, ente gestore e proprietario, introitasse la cifra di circa 50mila euro dalla vendita di olive, uva, mandorle, ciliegie ed orzo. Sei le convenzioni presenti con due Protocolli d'Intesa sottoscritti con l'Università degli Studi di Bari e l'Istituto di Scienze delle Produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle Ricerche per le attività di sperimentazione, oltre alle attività di potatura e legatura dei vigneti, potatura dei frutteti, trattamenti antiparassitari e cura delle colture sperimentali.

Ma una Provincia, come detto, non può gestire una struttura che, difatto, deve lavorare come ente privato e di business anche se l'Azienda "Papparicotta", in realtà, doveva essere il naturale completamento della filiera agricola di sperimentazione e ricerca avviato con l'Istituto Tecnico Agrario e, successivamente, con il Centro Ricerche "Bonomo". Nelle intenzioni un trio di strumenti essenziali per il territorio al servizio delle aziende ed al servizio, difatto, dell'attività pubblica. Ma oggi vince il business e dopo la creazione della Fondazione "Bonomo" che gestisce l'omonimo centro ricerche con alterne sorti e la statalizzazione completa dell'Umberto I, anche l'Azienda "Papparicotta" cerca un suo nuovo acquirente dopo 150 anni di storia.