Petizione Slow Food: No al latte in polvere nei formaggi
E’ possibile firmarla sul web o nei presidi presenti in città
martedì 14 luglio 2015
10.20
Una petizione a sostegno della legge italiana numero 138 dell'11 aprile 1974, che vieta l'uso di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per produrre mozzarelle, caciotte, burrate, yogurt e altri prodotti caseari. E' questa la prima forte opposizione dell'associazione Slow Food alla proposta di Bruxelles di abrogare la legge italiana. L'obiettivo della petizione consiste nel mobilitare l'opinione pubblica italiana soprattutto consumatori, pastori, artigiani, contadini, casari e chef per fronteggiare un vero e proprio attacco della burocrazia europea alla produzione agroalimentare di qualità del paese.
«Abbiamo tempo sino alle fine di luglio – ci scrivono da Slow Food, presidio Castel del Monte - per sostenere il Ministro Martina alle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha già affermato di voler difendere la legge italiana, e con essa centinaia di piccole produzioni e il patrimonio di latti, mestieri, tecniche, tradizioni e comunità che custodiscono. I prodotti lattiero-caseari con il latte in polvere sono solo l'ultimo tentativo di livellare verso il basso la qualità dei cibi che portiamo sulle nostre tavole, a favore delle grandi aziende interessate più al profitto che non alla biodiversità»
La petizione è diretta alle istituzioni della Comunità Europea, e Slow Food si auspica che anche gli altri paesi europei scelgano la strada della qualità e della sostenibilità sposando la legge italiana. E' possibile firmarla sul portale Change.org oppure direttamente presso le attività di Andria: Evò Ristobistrot – via Arco Marchese 1, Il Turacciolo – Piazza Vittorio Emanuele II 4, Est Vinum et Cibus – via Carlo Troya 11.
«Abbiamo tempo sino alle fine di luglio – ci scrivono da Slow Food, presidio Castel del Monte - per sostenere il Ministro Martina alle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha già affermato di voler difendere la legge italiana, e con essa centinaia di piccole produzioni e il patrimonio di latti, mestieri, tecniche, tradizioni e comunità che custodiscono. I prodotti lattiero-caseari con il latte in polvere sono solo l'ultimo tentativo di livellare verso il basso la qualità dei cibi che portiamo sulle nostre tavole, a favore delle grandi aziende interessate più al profitto che non alla biodiversità»
La petizione è diretta alle istituzioni della Comunità Europea, e Slow Food si auspica che anche gli altri paesi europei scelgano la strada della qualità e della sostenibilità sposando la legge italiana. E' possibile firmarla sul portale Change.org oppure direttamente presso le attività di Andria: Evò Ristobistrot – via Arco Marchese 1, Il Turacciolo – Piazza Vittorio Emanuele II 4, Est Vinum et Cibus – via Carlo Troya 11.