Peronospora: anche per il territorio di Andria riconosciuto lo stato di calamità
Secondo Coldiretti oltre 1/3 produzioni perse nel 2023 in Puglia
mercoledì 3 aprile 2024
5.37
Bene il decreto che riconosce lo stato di calamità in Puglia per gli attacchi di peronospora sui vigneti e assegna provvidenze alle aziende agricole, con il 2023 che è stato un anno da dimenticare per la vendemmia che ha pagato il conto degli eventi estremi e degli attacchi di peronospora per cui è andato perso oltre 1/3 delle produzioni, con le quantità in alcuni areali crollate dal 40% fino al 90%, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del MASAF che ha riconosciuto l'esistenza del carattere di eccezionalità delle infezioni di peronospora ( Plasmopara viticola) nelle province e nei sottoelencati territori agricoli per i danni causati alle produzioni di uva dal 1° aprile 2023 al 30 giugno 2023, accogliendo la proposta della Regione Puglia di attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale.
In particolare a livello regionale la peronospora ha di netto tagliato i quantitativi di uva che hanno toccato mediamente il 40% - spiega Coldiretti Puglia - in tutta la regione, con i costi di produzione per salvare il salvabile che sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell'impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi.
I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora, una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% con punte fino al 100% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora. Il settore ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull'occupazione, conseguenze drammatiche per il settore sia dell'uva da tavola che dell'uva da vino.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale, ricorda Coldiretti Puglia nel sottolineare che anche rispetto all'uva da vino in Puglia il settore vitivinicolo – spiega Coldiretti Puglia – conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al 5° posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore (92,7% del paniere IG del Paese).
Dal Vigneto Italia nascono anche opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. L'esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).
STATO DI CALAMITÀ RICONOSCIUTO NEI TERRITORI DI:
BARI:
Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano delle Murge, Conversano, Corato, Gioia del Colle, Noicattaro, Rutigliano, Ruvo di Puglia;
BARLETTA-ANDRIA-TRANI:
Andria, Barletta, Canosa di Puglia, Minervino Murge;
BRINDISI:
Brindisi, Cellino, San Marco, Erchie, Francavilla Fontana, Mesagne, Oria, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa, Susanna;
FOGGIA:
Carapelle, Cerignola, Foggia, Lucera, Orta Nova , San Paolo di Civitate, San Severo, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Trinitapoli;
LECCE:
Campi Salentina, Copertino, Guagnano, Leverano, Novoli, Salice Salentino, Veglie;
TARANTO:
il territorio dell'intera provincia.
In particolare a livello regionale la peronospora ha di netto tagliato i quantitativi di uva che hanno toccato mediamente il 40% - spiega Coldiretti Puglia - in tutta la regione, con i costi di produzione per salvare il salvabile che sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell'impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi.
I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora, una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% con punte fino al 100% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora. Il settore ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull'occupazione, conseguenze drammatiche per il settore sia dell'uva da tavola che dell'uva da vino.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale, ricorda Coldiretti Puglia nel sottolineare che anche rispetto all'uva da vino in Puglia il settore vitivinicolo – spiega Coldiretti Puglia – conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al 5° posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore (92,7% del paniere IG del Paese).
Dal Vigneto Italia nascono anche opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. L'esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).
STATO DI CALAMITÀ RICONOSCIUTO NEI TERRITORI DI:
BARI:
Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano delle Murge, Conversano, Corato, Gioia del Colle, Noicattaro, Rutigliano, Ruvo di Puglia;
BARLETTA-ANDRIA-TRANI:
Andria, Barletta, Canosa di Puglia, Minervino Murge;
BRINDISI:
Brindisi, Cellino, San Marco, Erchie, Francavilla Fontana, Mesagne, Oria, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa, Susanna;
FOGGIA:
Carapelle, Cerignola, Foggia, Lucera, Orta Nova , San Paolo di Civitate, San Severo, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Trinitapoli;
LECCE:
Campi Salentina, Copertino, Guagnano, Leverano, Novoli, Salice Salentino, Veglie;
TARANTO:
il territorio dell'intera provincia.