Peronospera, compromessi i vigneti nella Bat

La Regione Puglia dichiari la calamità naturale

martedì 13 giugno 2023
"A seguito delle persistenti piogge che hanno interessato in queste ultime settimane buona parte della Regione, i vigneti sono stati attaccati dal fungo della famiglia delle Peronosporacee, causando notevoli danni alle coltivazioni in campo; danni aggravati dai disagi degli agricoltori che, impossibilitati a recarsi nei campi per le inondazioni legate alle precipitazioni, non hanno potuto effettuare i trattamenti fitosanitari necessari a contrastare la proliferazione del fungo". Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo, invitando la Regione Puglia a dichiarare lo stato di calamità naturale.

"Per la prossima campagna, infatti, c'è il concreto rischio che la produzione di uva da vino e da tavola si riduca in misura significativa, con cali consistenti, stimabili fino al 50% nei vigneti del foggiano, della BAT e del tarantino, e pesanti conseguenze per l'economia agricola pugliese", spiega Palermo, evidenziando che "diversi comuni hanno già chiesto alla Regione Puglia di effettuare sopralluoghi urgenti nei terreni, così da poter quantificare i danni e ricorrere al Fondo di solidarietà nazionale".

"Solo in questo modo - prosegue il presidente della Copagri Puglia - i produttori agricoli danneggiati potranno ottenere la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle aziende agricole e dei lavoratori dipendenti, la sospensione o il differimento del termine per gli adempimenti degli obblighi tributari e previdenziali, la sospensione per un anno del pagamento delle rate e degli effetti del credito agrario, nonché l'anticipazione del pagamento dei premi PAC".

"Sarà poi importante lavorare affinché il governo conceda una deroga a quanto previsto dal Fondo di solidarietà nazionale, così da garantire risarcimenti anche alle produzioni assicurabili come da Piano Assicurativo Nazionale e tutelare le aziende non assicurate", aggiunge Palermo, ad avviso del quale "è arrivato il momento di mettere mano ai contenuti dell'ormai datato D.lgs. 102/2004, che in relazione ai sempre più innegabili ed evidenti effetti del climate change andrebbe adeguato per ristorare gli agricoltori in modo più celere ed efficace, e di puntare con sempre maggiore determinazione sulle innumerevoli possibilità offerte dalla ricerca e dall'innovazione applicata all'agricoltura, a partire dai positivi contenuti del cosiddetto 'DL Siccità', col quale si dà finalmente il via libera alla sperimentazione in campo per ottenere produzioni vegetali in grado di meglio rispondere alla scarsità idrica e a stress ambientali e biotici".