Pericolo sulle strade provinciali: dopo l'Andria Canosa sangue su quella che collega Trani

Montaruli dell'associazione "Io Ci Sono!" chiede l'intervento della Procura

martedì 27 dicembre 2022 10.24
Purtroppo le strade provinciali continuano ad essere teatro di tragici incidenti. Non si è ancora spenta l'eco del sanguinoso sinistro verificatosi sull'Andria Canosa, che dobbiamo ancora dar conto dell'ennesimo avvenuto sulla provinciale che dalla Città fidelis porta a Trani. La notizia del decesso della paziente in fase di trasferimento da Andria a Trani, sta suscitando numerose reazioni, in particolar modo da coloro che da giorni e, nel caso dell'attivista sociale Savino Montaruli da mesi, da anni, stanno denunciando la pericolosità delle rotatorie posizionate sulla strada provinciale Andria-Trani.

Dopo la drammatica notizia è lo stesso Montaruli a dichiarare: "chi non ha ascoltato le nostre denunce, chi non ha saputo dare seguito all'allarme che da giorni si sta diffondendo sul web, sui social, circa il grande numero di incidenti stradali avvenuti proprio su quelle rotatorie nelle ultime settimane, soprattutto a causa del mancato funzionamento dell'impianto di illuminazione e dei massi di pietra posizionati all'interno delle stesse rotatorie, deve essere severamente punito e noi Associazioni Civiche siamo pronte a fare la nostra parte, anche in fase di costituzione nel caso emergessero reati di natura penali. La Procura non può ignorare questa gravissima situazione che ha costantemente messo a rischio i nostri figli che percorrono quella strada così come i tanti pendolari che si recano sui posti di lavoro. Esprimiamo la nostra vicinanza ed il cordoglio alla consigliera regionale Debora Ciliento che nel tragico incidente ha perso la cara mamma e quei silenzi, quei tanti silenzi su quella drammatica situazione oggi devono indurre molti ad un profondo esame di coscienza ma anche ad una profonda riflessione. Moltissimi se non tutti quegli incidenti avrebbero potuto essere evitati se solo qualcuno avesse aperto gli occhi. Perché nessuno lo ha fatto? Perché non lo fa ancora?" – con questo significativo quesito conclude il suo intervento stampa l'attivista Montaruli.