Per piogge incessanti fieno marcito: timori per gli allevamenti di bovini e pecore
Coldiretti lancia l'ennesimo allarme dei danni in agricoltura a causa del maltempo
mercoledì 29 maggio 2019
Bovini e pecore della Murgia barese e tarantina pagano gli effetti della straordinaria ondata di maltempo che con bombe d'acqua, grandine e piogge quotidiane sta compromettendo il raccolto del fieno utile all'alimentazione degli animali, denuncia Coldiretti Puglia, a causa dei campi allagati da 2 mesi dove è impossibile procedere con lo sfalcio.
"Non si sta tagliando fieno in tutta la regione, perché le continue piogge hanno rovinato le erbe utili con una essiccazione adeguata a diventare fieno per alimentare gli animali. Inevitabile l'aumento dei costi a carico delle aziende zootecniche per l'acquisto di mangimi, perché foraggio di scadente qualità nuoce alla salute e al benessere di vacche e pecore. Del resto se gli allevatori provano ad imballarlo ancora bagnato, se il grado di umidità è superiore al 20%, la balla rischia l'autocombustione. Morale della favola il fieno è destinato a marcire e il colore giallognolo è il segnale dell'inizio della marcescenza o nella migliore delle ipotesi sarà solo paglia", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Piove sul bagnato in Puglia, in questa maledetta primavera caratterizzata da bombe d'acqua, raffiche di vento fino a 120 chilometri orari, grandinate killer e piogge quotidiane che hanno spazzato le campagne di Puglia, danneggiando tendoni, teli, strutture e produzioni agricole.
La straordinaria ondata di maltempo che imperversa da 2 mesi non ha risparmiato i campi pugliesi, soprattutto le province di Taranto, Bari e Lecce dove sono stati colpiti, tra l'altro, vigneti, frutteti e campi di grano, compromettendo soprattutto la raccolta delle ciliegie, con la perdita fino al 60-70% della primizie Bigarreau e ora tocca alla varietà Giorgia che sta risentendo delle continue piogge. Danni pesanti anche ad albicocche, uva e agli agrumi in fioreE' un vero e proprio crack per le angurie – insiste Coldiretti Puglia - con i campi allagati e le piantine andate distrutte e oltre alle angurie, sono andate in fumo le piantine dei meloni, gli ortaggi risultano in asfissia e marciti e sono gravi i danni ai vigneti di uva da vino.
Sotto stress le api in Puglia per il clima pazzo che non ha dato tregua ad aprile e maggio – continua Coldiretti Puglia - con l'effetto del crollo della produzione di miele. Le api escono ai primi raggi di sole e tornano indietro non appena inizia a piovere. Non fanno altro che produrre covata – dice Coldiretti - senza riuscire ad immagazzinare miele, i fiori risultano perennemente bagnati dalle frequenti piogge e scaricano il nettare e non raccolgono neppure polline, innescando una situazione critica all'interno dello stesso alveare.
L'ondata di maltempo fuori stagione è l'evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici – ricorda la Coldiretti – è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell'ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente. Il risultato – conclude la Coldiretti – è una perdita da 14 miliardi di euro in un decennio per l'agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale.
"Non si sta tagliando fieno in tutta la regione, perché le continue piogge hanno rovinato le erbe utili con una essiccazione adeguata a diventare fieno per alimentare gli animali. Inevitabile l'aumento dei costi a carico delle aziende zootecniche per l'acquisto di mangimi, perché foraggio di scadente qualità nuoce alla salute e al benessere di vacche e pecore. Del resto se gli allevatori provano ad imballarlo ancora bagnato, se il grado di umidità è superiore al 20%, la balla rischia l'autocombustione. Morale della favola il fieno è destinato a marcire e il colore giallognolo è il segnale dell'inizio della marcescenza o nella migliore delle ipotesi sarà solo paglia", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Piove sul bagnato in Puglia, in questa maledetta primavera caratterizzata da bombe d'acqua, raffiche di vento fino a 120 chilometri orari, grandinate killer e piogge quotidiane che hanno spazzato le campagne di Puglia, danneggiando tendoni, teli, strutture e produzioni agricole.
La straordinaria ondata di maltempo che imperversa da 2 mesi non ha risparmiato i campi pugliesi, soprattutto le province di Taranto, Bari e Lecce dove sono stati colpiti, tra l'altro, vigneti, frutteti e campi di grano, compromettendo soprattutto la raccolta delle ciliegie, con la perdita fino al 60-70% della primizie Bigarreau e ora tocca alla varietà Giorgia che sta risentendo delle continue piogge. Danni pesanti anche ad albicocche, uva e agli agrumi in fioreE' un vero e proprio crack per le angurie – insiste Coldiretti Puglia - con i campi allagati e le piantine andate distrutte e oltre alle angurie, sono andate in fumo le piantine dei meloni, gli ortaggi risultano in asfissia e marciti e sono gravi i danni ai vigneti di uva da vino.
Sotto stress le api in Puglia per il clima pazzo che non ha dato tregua ad aprile e maggio – continua Coldiretti Puglia - con l'effetto del crollo della produzione di miele. Le api escono ai primi raggi di sole e tornano indietro non appena inizia a piovere. Non fanno altro che produrre covata – dice Coldiretti - senza riuscire ad immagazzinare miele, i fiori risultano perennemente bagnati dalle frequenti piogge e scaricano il nettare e non raccolgono neppure polline, innescando una situazione critica all'interno dello stesso alveare.
L'ondata di maltempo fuori stagione è l'evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici – ricorda la Coldiretti – è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell'ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente. Il risultato – conclude la Coldiretti – è una perdita da 14 miliardi di euro in un decennio per l'agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale.