Per Comuni come Andria "con la grave carenza di organici, difficile gestire progetti”
Ileana Remini e Biagio D’Alberto della CGIL Bat chiedono deroghe sulle assunzioni
giovedì 29 luglio 2021
16.27
Piante organiche ridotte ormai al lumicino, con risorse umane come ad Andria che difficilmente potranno gestire le risorse finanziarie che arriveranno con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ileana Remini, Segretario generale Fp Cgil Bat e Biagio D'Alberto, Segretario generale Cgil Bat, lanciano l'allarme chiedendo alla politica e soprattutto ai Comuni di intraprendere al più presto una battaglia politica, per non veder svanire risorse pubbliche indispensabili per rimettere in moto non solo l'economia ma la stessa attività amministrativa delle comunità locali.
"C'è una battaglia più appariscente, da parte dei sindaci pugliesi e meridionali, che è certamente giusta nel rivendicare un diverso riparto delle risorse del PNRR, ce n'e è un'altra condotta da poche personalità illuminate, che riguarda gli organici degli Enti locali che non sono in grado di spendere i soldi comunque disponibili. Quasi tutte le amministrazioni pubbliche sono gravate da assenze fondamentali nelle loro dotazioni organiche. Noi spesso nella Provincia Bat abbiamo denunciato quelle riguardanti i Vigili del fuoco, le carenze di personale in Questura e Prefettura, le limitazioni nella sanità. Ma la drammaticità che vivono gli Enti locali rischia di far perdere loro il treno con la storia. La mole ingente delle risorse in campo deve servire a ridurre le diseguaglianze tra territori. Ma la scarsa dotazione di mezzi, esperienza e personale da parte dei Comuni del Mezzogiorno e anche nella Bat rischiano di impedire la partecipazione agli appositi bandi per concorrere all'ottenimento delle risorse. Si rischia facilmente di perdere la competizione (e quindi le gare pubbliche) con i Comuni del nord che sono certamente più attrezzati. La proposta dei 2800 tecnici per il Sud, definita dal Governo nei mesi scorsi, è stato un mezzo fallimento, anche per via dei criteri selettivi imposti. È necessario correre ai ripari con estrema urgenza considerata la tempistica imposta dal PNRR. Nella Bat pensiamo alla particolare attenzione che si debba riservare a quei Comuni alle prese con problemi di dissesto o pre-dissesto (Andria e Margherita di Savoia) che, per tale ragione non possono assumere personale perché è la stessa legge che non glielo permette. E che a loro volta sono quelli che ravvisano la maggiore criticità negli uffici tecnici, gravati da assenze fondamentali nelle postazioni strategiche".
Quella di Andria è forse la situazione che fotografa pienamente la critica condizione in cui versano le pubbliche amministrazioni locali. Rimangono in servizio solo tre dirigenti amministrativi, un direttore di ragioneria da poco assunto, un avvocato ed una psicologa, quest'ultima andrà in pensione a marzo 2022, mentre si dovrà attendere settembre per vedere assegnato l'incarico all'altro dirigente tecnico a tempo determinato che affiancherà l'ultimo rimasto, un architetto, anch'egli ex art. 110, in quanto l'unico dirigente tecnico a tempo determinato, un ingegnere, è anch'essa prossima al pensionamento, meno di un anno. Una condizione a dir poco delicata anche quella dei quadri, rimasti in pochi e da molto, troppo tempo senza ricevere alcun tipo di formazione ed aggiornamento professionale.
"I Comuni - proseguono Ileana Remini, Segretario generale Fp Cgil Bat e Biagio D'Alberto, Segretario generale Cgil Bat- dovranno partecipare alla gestione delle risorse per una cifra pari a circa 67/68 miliardi (ma per Andria sono giunte risorse apposite come per i tre progetti PINQUA, per ben 45 mln di euro n.d.r.). Un fiume immenso di denari. Allo stato attuale gran parte dei nostri Comuni rischia di rimanere fuori dalla divisione della torta. La grande mole di progettazione non può essere soddisfatta dai pochissimi tecnici comunali del Sud. Qualche esempio di buone pratiche, come è il caso del lavoro coordinato dei comuni della Città Metropolitana di Bari può aiutare. Ma sul resto regna il deserto. Serve una modifica alla legislazione vigente che consenta ai Comuni con carenze di organico, in particolare modo quelli in disequilibrio finanziario (che sono messi peggio e non possono neanche assumere) di derogare da questo limite. E questa è una battaglia che dovrebbero intraprendere i Comuni del Sud, che sono quelli che hanno maggiori difficoltà, parallelamente alla battaglia che stanno conducendo sulla distribuzione delle risorse. Altrimenti l'arrivo di questi soldi al Sud rischia di avere il sapore della beffa se non c'è personale che lavori ai progetti da finanziare".
"C'è una battaglia più appariscente, da parte dei sindaci pugliesi e meridionali, che è certamente giusta nel rivendicare un diverso riparto delle risorse del PNRR, ce n'e è un'altra condotta da poche personalità illuminate, che riguarda gli organici degli Enti locali che non sono in grado di spendere i soldi comunque disponibili. Quasi tutte le amministrazioni pubbliche sono gravate da assenze fondamentali nelle loro dotazioni organiche. Noi spesso nella Provincia Bat abbiamo denunciato quelle riguardanti i Vigili del fuoco, le carenze di personale in Questura e Prefettura, le limitazioni nella sanità. Ma la drammaticità che vivono gli Enti locali rischia di far perdere loro il treno con la storia. La mole ingente delle risorse in campo deve servire a ridurre le diseguaglianze tra territori. Ma la scarsa dotazione di mezzi, esperienza e personale da parte dei Comuni del Mezzogiorno e anche nella Bat rischiano di impedire la partecipazione agli appositi bandi per concorrere all'ottenimento delle risorse. Si rischia facilmente di perdere la competizione (e quindi le gare pubbliche) con i Comuni del nord che sono certamente più attrezzati. La proposta dei 2800 tecnici per il Sud, definita dal Governo nei mesi scorsi, è stato un mezzo fallimento, anche per via dei criteri selettivi imposti. È necessario correre ai ripari con estrema urgenza considerata la tempistica imposta dal PNRR. Nella Bat pensiamo alla particolare attenzione che si debba riservare a quei Comuni alle prese con problemi di dissesto o pre-dissesto (Andria e Margherita di Savoia) che, per tale ragione non possono assumere personale perché è la stessa legge che non glielo permette. E che a loro volta sono quelli che ravvisano la maggiore criticità negli uffici tecnici, gravati da assenze fondamentali nelle postazioni strategiche".
Quella di Andria è forse la situazione che fotografa pienamente la critica condizione in cui versano le pubbliche amministrazioni locali. Rimangono in servizio solo tre dirigenti amministrativi, un direttore di ragioneria da poco assunto, un avvocato ed una psicologa, quest'ultima andrà in pensione a marzo 2022, mentre si dovrà attendere settembre per vedere assegnato l'incarico all'altro dirigente tecnico a tempo determinato che affiancherà l'ultimo rimasto, un architetto, anch'egli ex art. 110, in quanto l'unico dirigente tecnico a tempo determinato, un ingegnere, è anch'essa prossima al pensionamento, meno di un anno. Una condizione a dir poco delicata anche quella dei quadri, rimasti in pochi e da molto, troppo tempo senza ricevere alcun tipo di formazione ed aggiornamento professionale.
"I Comuni - proseguono Ileana Remini, Segretario generale Fp Cgil Bat e Biagio D'Alberto, Segretario generale Cgil Bat- dovranno partecipare alla gestione delle risorse per una cifra pari a circa 67/68 miliardi (ma per Andria sono giunte risorse apposite come per i tre progetti PINQUA, per ben 45 mln di euro n.d.r.). Un fiume immenso di denari. Allo stato attuale gran parte dei nostri Comuni rischia di rimanere fuori dalla divisione della torta. La grande mole di progettazione non può essere soddisfatta dai pochissimi tecnici comunali del Sud. Qualche esempio di buone pratiche, come è il caso del lavoro coordinato dei comuni della Città Metropolitana di Bari può aiutare. Ma sul resto regna il deserto. Serve una modifica alla legislazione vigente che consenta ai Comuni con carenze di organico, in particolare modo quelli in disequilibrio finanziario (che sono messi peggio e non possono neanche assumere) di derogare da questo limite. E questa è una battaglia che dovrebbero intraprendere i Comuni del Sud, che sono quelli che hanno maggiori difficoltà, parallelamente alla battaglia che stanno conducendo sulla distribuzione delle risorse. Altrimenti l'arrivo di questi soldi al Sud rischia di avere il sapore della beffa se non c'è personale che lavori ai progetti da finanziare".