Pensieri non detti: il libro di Carlo Ginistrelli Ceci
Presentazione al "Colasanto" di Andria, pubblicazione a cura di EtEt
giovedì 30 ottobre 2014
11.10
Carlo è un ragazzo autistico. Non parla, ma scrive. E i suoi Pensieri non detti diventano un libro. Una storia commovente, quasi "da film", se non fosse che è vera: dal primo all'ultimo rigo. Il libro nasce come una raccolta di emozioni, gioie, dolori, sconfitte, vittorie: ma si rivela come un racconto sulla verità dell'uomo e delle sue relazioni che, se autentiche, danno vita, se false, uccidono.
Un libro da non perdere, che sarà presentato giovedì 30 ottobre, alle ore 18, presso l' I.P.S.S.S.P. "G. Colasanto" - Istituto Professionale Statale per i Servizi Sociali e della Pubblicità: la Scuola in cui Carlo ha vinto, soprattutto, la Scuola che con Carlo, e contro tutti i pregiudizi, ha vinto. Carlo si è brillantemente diplomato e oggi studia teologia, ma non rinuncia alla musica, allo sport, a leggere. A vivere intensamente, non a sopravvivere. Carlo non sa fare una cosa: non sa fingere e i suoi giudizi sono sempre taglienti, anche troppo, e spiazzanti, ma mai ipocriti. Quanto ti fa una carezza, e con le sue parole ne fa tante, te la fa davvero, non per convenienza.
Carlo ci invita ad "andare oltre" ogni nostro schema e convenzione e avverte: "Un viaggio diverso non è un viaggio sbagliato, può solo essere a volte poco comprensibile".
Un libro da non perdere, che sarà presentato giovedì 30 ottobre, alle ore 18, presso l' I.P.S.S.S.P. "G. Colasanto" - Istituto Professionale Statale per i Servizi Sociali e della Pubblicità: la Scuola in cui Carlo ha vinto, soprattutto, la Scuola che con Carlo, e contro tutti i pregiudizi, ha vinto. Carlo si è brillantemente diplomato e oggi studia teologia, ma non rinuncia alla musica, allo sport, a leggere. A vivere intensamente, non a sopravvivere. Carlo non sa fare una cosa: non sa fingere e i suoi giudizi sono sempre taglienti, anche troppo, e spiazzanti, ma mai ipocriti. Quanto ti fa una carezza, e con le sue parole ne fa tante, te la fa davvero, non per convenienza.
Carlo ci invita ad "andare oltre" ogni nostro schema e convenzione e avverte: "Un viaggio diverso non è un viaggio sbagliato, può solo essere a volte poco comprensibile".