Pelù: «Il ribelle è uno che pensa con la propria testa»
Ieri sera presentazione del libro "Identikit di un ribelle"
martedì 23 settembre 2014
12.12
«Il ribelle è uno che pensa con la propria testa, altrimenti sarebbe un allineato». Parole chiare e semplici quelle di Piero Pelù davanti a centinaia di fan. L'evento, organizzato dall'associazione Corte Sveva con il Patrocinio del Comune di Andria, ha permesso di raccontare la storia di un artista tanto discusso ma molto amato per via del suo stile così particolare che da circa trent'anni caratterizza il panorama musicale italiano. Prima parte dedicata alla presentazione del suo libro "Identikit di un ribelle" e seconda parte in musica con qualche canzone. Dal 2013 è coach del talent show "The Voice of Italy" ed il suo libro ha una dedica particolare: «Il libro lo dedico alla mamma - ha detto Piero Pelù - perchè è la prima persona che mi è venuta in mente».
Identikit di un ribelle, invece, è un racconto a ruota libera, che esorcizza le sue paure e confida i suoi timori. E' un libro che raccoglie la storia di un'evoluzione, la confessione di un ragazzo di strada divenuto uomo in rivolta, di un musicista che scava nella sua anima gitana per ricordarci che la disobbedienza non è un gioco da ragazzi. Ma scrivere e cantare sono mestieri completamente diversi che Pelù dice di amare in egual modo: «Mi piace sia cantare che scrivere, in realtà quando si canta si scrive anche nel mio caso essendo anche un cantautore - dice Pelù - ma tra cantare e scrivere in prosa sono due cose profondamente diverse». Il co-fondatore dei Litfiba ha spesso gridato la sua rabbia contro le organizzazioni mafiose ma anche contro molti potenti della nazione. Ma la soddisfazione più grande resta quella dell'affetto dei Fan e della possibilità di esibirsi Live: «I fan ce li ho davanti - ha detto ancora Pelù - ed è questo uno dei momenti più belli, il concerto è il succo della musica».
Identikit di un ribelle, invece, è un racconto a ruota libera, che esorcizza le sue paure e confida i suoi timori. E' un libro che raccoglie la storia di un'evoluzione, la confessione di un ragazzo di strada divenuto uomo in rivolta, di un musicista che scava nella sua anima gitana per ricordarci che la disobbedienza non è un gioco da ragazzi. Ma scrivere e cantare sono mestieri completamente diversi che Pelù dice di amare in egual modo: «Mi piace sia cantare che scrivere, in realtà quando si canta si scrive anche nel mio caso essendo anche un cantautore - dice Pelù - ma tra cantare e scrivere in prosa sono due cose profondamente diverse». Il co-fondatore dei Litfiba ha spesso gridato la sua rabbia contro le organizzazioni mafiose ma anche contro molti potenti della nazione. Ma la soddisfazione più grande resta quella dell'affetto dei Fan e della possibilità di esibirsi Live: «I fan ce li ho davanti - ha detto ancora Pelù - ed è questo uno dei momenti più belli, il concerto è il succo della musica».