Passaggi bloccati e pavimento dissestato, ecco come si presenta viale Crispi
La denuncia di Vincenzo Santovito, Libera associazione civica
mercoledì 5 ottobre 2016
0.44
«All'ingresso di viale Crispi, da piazza Marconi, per terra vi è una targa con incisi i nomi dei due progettisti, come se detta via fosse stata lastricata da artisti quali Michelangelo, Brunelleschi, Michelozzo, Luca della Robbia, Guarini, Vittozzi e tantissimi architetti di fama mondiale di cui la nostra bella Italia è invidiata e copiata», così Vincenzo Santovito di Libera Associazione Civica interviene sulle attuali condizioni di viale Crispi.
«Come dicevo - spiega - entrando per la via si prosegue verso via Regina Margherita. All'angolo destro fino alla fine degli anni 80 c'era il cinema Nuovo. Incamminandosi per corso Cavour si poteva accedere al cinema all'aperto, Giardino Cinema Nuovo. Di fronte esisteva il famoso maestro carrettiere. Tutto questo ci porta indietro nei bei ricordi di quando viale Crispi non era ancora lastricata. Oggi ci sono dei bei palazzoni. Con il tempo i nostri andati amministratori ebbero la straordinaria idea di trasformare detta via in zona pedonale. Bella idea, in teoria».
«Infatti - prosegue - si notano le carenze attuative di quel progetto. I sarcofagi in pietra messi di traverso, le colonnine in acciaio inox e in ferro battuto. Sono sorti i chioschi dei bar che impediscono di fatto il passaggio dei pedoni. Tornando al lastricato che dire? Mi capita spesso di recarmi in bici e quando percorro la via specialmente dopo aver piovuto mi accorgo che le piastrelle sobbalzando dando luogo ad un movimento alterno tale da produrre un suono ritmico stonato. Se a tale sistema fossero collegate delle cordicine di un pianoforte, di una pianola o una fisarmonica si ascolterebbero delle bellissime sinfonie classiche oppure di musica leggera ma quando piove la musica cambia del tutto e si trasforma in un pantano di acqua sporca che schizza proveniente dalle fessure del pavimento sprofondate e se qualcuno dovesse passare con la bici mentre altri passeggiano si assisterebbe ad oggi le comiche in viale Crispi di Andria».
«Non è mio potere di invitare i signori politici a prendere coscienza - dichiara Santovito - ma sarebbe magnifico se su quella targa, insieme ai nomi dei due progettisti fossero scritti anche quelli dei responsabili che dovevano garantire la corretta esecuzione dei lavori e controllare l'idoneità dei materiali utilizzati e far pagare di tasca loro una nuova pavimentazione adatta che duri nel tempo vista la magra figura che hanno fatto e non assistere alle nuove comiche».
«Siamo subissati - conclude - da tantissime preoccupazioni materiali nel vedere ciò che appartiene a tutti diventare un tesoro di singoli. Se tutti lo reclamano viale Crispi è di tutti. E troppo facile trincerarci dietro gli errori degli altri mentre nessuno si scuote il petto per i mali arrecati agli altri. Maleducati si può essere se nei suoi occhi si infonde del fumo che può annebbiare la sua mente non il suo cuore».
«Come dicevo - spiega - entrando per la via si prosegue verso via Regina Margherita. All'angolo destro fino alla fine degli anni 80 c'era il cinema Nuovo. Incamminandosi per corso Cavour si poteva accedere al cinema all'aperto, Giardino Cinema Nuovo. Di fronte esisteva il famoso maestro carrettiere. Tutto questo ci porta indietro nei bei ricordi di quando viale Crispi non era ancora lastricata. Oggi ci sono dei bei palazzoni. Con il tempo i nostri andati amministratori ebbero la straordinaria idea di trasformare detta via in zona pedonale. Bella idea, in teoria».
«Infatti - prosegue - si notano le carenze attuative di quel progetto. I sarcofagi in pietra messi di traverso, le colonnine in acciaio inox e in ferro battuto. Sono sorti i chioschi dei bar che impediscono di fatto il passaggio dei pedoni. Tornando al lastricato che dire? Mi capita spesso di recarmi in bici e quando percorro la via specialmente dopo aver piovuto mi accorgo che le piastrelle sobbalzando dando luogo ad un movimento alterno tale da produrre un suono ritmico stonato. Se a tale sistema fossero collegate delle cordicine di un pianoforte, di una pianola o una fisarmonica si ascolterebbero delle bellissime sinfonie classiche oppure di musica leggera ma quando piove la musica cambia del tutto e si trasforma in un pantano di acqua sporca che schizza proveniente dalle fessure del pavimento sprofondate e se qualcuno dovesse passare con la bici mentre altri passeggiano si assisterebbe ad oggi le comiche in viale Crispi di Andria».
«Non è mio potere di invitare i signori politici a prendere coscienza - dichiara Santovito - ma sarebbe magnifico se su quella targa, insieme ai nomi dei due progettisti fossero scritti anche quelli dei responsabili che dovevano garantire la corretta esecuzione dei lavori e controllare l'idoneità dei materiali utilizzati e far pagare di tasca loro una nuova pavimentazione adatta che duri nel tempo vista la magra figura che hanno fatto e non assistere alle nuove comiche».
«Siamo subissati - conclude - da tantissime preoccupazioni materiali nel vedere ciò che appartiene a tutti diventare un tesoro di singoli. Se tutti lo reclamano viale Crispi è di tutti. E troppo facile trincerarci dietro gli errori degli altri mentre nessuno si scuote il petto per i mali arrecati agli altri. Maleducati si può essere se nei suoi occhi si infonde del fumo che può annebbiare la sua mente non il suo cuore».