Pasquale Selvarolo: «Le Olimpiadi di Parigi 2024 un obiettivo concreto. Giusto il rinvio di Tokyo»
L'atleta andriese non nasconde la volontà di coronare il sogno a cinque cerchi. Di seguito l'intervista
mercoledì 8 aprile 2020
13.05
Lo stop forzato dalle attività agonistiche non cambia di una virgola gli obiettivi: lavorare e migliorarsi. Ha già raggiunto risultati prestigiosi ma vuole confermarsi: il talentuoso atleta andriese Pasquale Selvarolo, tesserato per l'Atletica Casone Noceto, in questo momento di emergenza sanitaria prosegue gli allenamenti in casa restando concentrato sui traguardi prefissati. In una piacevole chiacchierata con lui, Pasquale ci racconta come svolge la preparazione tra le mura domestiche, certamente più limitata dal punto di vista fisico rispetto agli allenamenti in esterna, mantenendo comunque i contatti con il suo allenatore Giovanni De Rocco. Il giovane atleta andriese ci parla inoltre dei suoi obiettivi, quelli a breve (Europeo di Cross a dicembre) e lungo termine (Olimpiadi di Parigi 2024). Con la speranza di ricominciare a correre al più presto, per ritrovare una forma eccellente e proseguire sulla scia dell'ottimo inizio di stagione.
- Ciao Pasquale, parliamo del tuo allenamento in casa. In cosa consiste la tua preparazione? Resti in contatto con il tuo allenatore?
Il connubio atleta-allenatore è fondamentale. Questa situazione di emergenza ha coinvolto entrambi: me come atleta perchè riesco a svolgere solo un minimo del lavoro aerobico con una bicicletta; e il mio allenatore Giovanni De Rocco che non può attuare il programma di allenamento a causa delle restrizioni. Stiamo cercando di raggiungere gli stessi risultati con metodologie diverse: si fa il possibile pur essendo tutto più complicato, anche per via della distanza, in quanto il mio allenatore non abita ad Andria.
- Questo stop forzato può incidere sul lavoro fatto finora? Sarà difficile la ripresa?
Nel mio caso, mi sono dovuto accontentare di un rullo, facendo un'attività simile al ciclismo, per sostituire la corsa che in questo momento non posso fare. Sono comunque due sforzi diversi: quando riprenderò a correre, troverò sicuramente difficoltà e questo mi butta un pò giù, considerando l'ottimo inizio d'anno e le ambizioni per questa stagione. D'altro canto, penso che il lavoro fatto finora non può andare perso: nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, i risultati raggiunti in questi due anni non andranno certo in fumo.
- Il tuo inizio di stagione è stato strepitoso: vittoria prestigiosa alla Corrida di San Geminiano (MO) nella prima gara del 2020 e primato sfiorato a Verona per questione di millesimi. Parliamo della prestazione di Modena: sei il primo italiano a vincere questa competizione internazionale 25 anni dopo un'icona dell'atletica italiana, Stefano Baldini. Che effetto ti ha fatto?
E' stata un'esperienza particolare perchè non ero andato lì con particolari ambizioni: era semplicemente un'occasione per testarmi trattandosi della prima gara stagionale. Tra i partecipanti, inoltre, figuravano atleti che mi avevano battuto in precedenza e altri contro cui non pensavo di poter vincere. E' stata una situazione vissuta minuto per minuto, conclusasi con una vittoria che ha portato grosse soddisfazioni, simbolo di un lavoro in allenamento che stava andando per il verso giusto. Non conoscevo la storia della gara, l'ho studiata dopo: quando ho capito cosa avevo fatto, tutto ha acquisito un valore ancora più importante. Un risultato inaspettato, ma toccherà riconfermarsi.
- Hai pensato a una tua partecipazione agli Europei di Parigi, in programma quest'anno ad agosto?
Per gli Europei avevamo fatto un pensiero, potevano essere un obiettivo da inserire nella stagione in base alla gare da disputare in primavera (ora in stand-by), che sarebbero servite a certificare il lavoro invernale e proiettarmi ad obiettivi di carattere assoluto e di categoria. Ritengo che la manifestazione avrebbe potuto essere alla portata vista la crescita degli ultimi mesi; quasi certamente verranno rinviati vista la situazione di emergenza.
- A livello internazionale, ti cito alcune gare importanti a cui hai partecipato: in Francia a Rennes, in Olanda a Tillburg e in Portogallo a Lisbona per gli Europei di Cross pochi mesi fa. Trovi differenze tra le gare all'estero e quelle in Italia: sono maggiori la tensione e la posta in palio quando gareggi fuori dei confini nazionali?
Le gare a Rennes, Tillburg e Lisbona sono state le più importanti perchè disputate con la Nazionale: vestire la maglia azzurra è un'emozione unica e tutto assume un'ottica diversa. Per quanto riguarda le gare italiane, certamente sono tutte importanti e quando indossi la maglia della tua società devi sempre dare il massimo. Chiaramente il prestigio si accresce quando la posta in palio è maggiore e gareggiano atleti di fama internazionale, che alzano il livello della competizione.
- Consideri giusto il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo? E la rassegna a cinque cerchi successiva, quella di Parigi 2024, è un tuo obiettivo concreto?
Considerano la situazione di emergenza, il rinvio delle Olimpiadi è la soluzione più idonea; sono contento che siano state rimandate e non cancellate. Mi dispiace per chi si trovava nel limbo tra minimo per le Olimpiadi ed età, l'annullamento di una gara in programma fra soli quattro mesi è una batosta, soprattutto per un maratoneta. Viste le condizioni, però, non si poteva fare altrimenti. Per quanto mi riguarda, che si svolgessero quest'anno o l'anno prossimo, avrei guardato in tv le Olimpiadi di Tokyo. Verso Parigi 2024, invece, si potrebbe iniziare un percorso di crescita e, si spera, senza intoppi già dalla prossima stagione: per me è un obiettivo concreto, la realizzazione del sogno di tutti gli atleti.
- Quali sono i tuoi obiettivi a breve termine, appena si potrà ricominciare?
Spero si torni a gareggiare da settembre, anche se questa stagione sembra ormai compromessa. Da programmazione annuale, un obiettivo importante è il Campionato Europeo di Cross a dicembre, sperando vada tutto bene e non venga rinviato; puntiamo a fare bene per questo appuntamento, non ci faremo trovare impreparati. In caso di rinvio, archivieremo questa stagione e penseremo già a preparare il 2021.
- Ciao Pasquale, parliamo del tuo allenamento in casa. In cosa consiste la tua preparazione? Resti in contatto con il tuo allenatore?
Il connubio atleta-allenatore è fondamentale. Questa situazione di emergenza ha coinvolto entrambi: me come atleta perchè riesco a svolgere solo un minimo del lavoro aerobico con una bicicletta; e il mio allenatore Giovanni De Rocco che non può attuare il programma di allenamento a causa delle restrizioni. Stiamo cercando di raggiungere gli stessi risultati con metodologie diverse: si fa il possibile pur essendo tutto più complicato, anche per via della distanza, in quanto il mio allenatore non abita ad Andria.
- Questo stop forzato può incidere sul lavoro fatto finora? Sarà difficile la ripresa?
Nel mio caso, mi sono dovuto accontentare di un rullo, facendo un'attività simile al ciclismo, per sostituire la corsa che in questo momento non posso fare. Sono comunque due sforzi diversi: quando riprenderò a correre, troverò sicuramente difficoltà e questo mi butta un pò giù, considerando l'ottimo inizio d'anno e le ambizioni per questa stagione. D'altro canto, penso che il lavoro fatto finora non può andare perso: nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, i risultati raggiunti in questi due anni non andranno certo in fumo.
- Il tuo inizio di stagione è stato strepitoso: vittoria prestigiosa alla Corrida di San Geminiano (MO) nella prima gara del 2020 e primato sfiorato a Verona per questione di millesimi. Parliamo della prestazione di Modena: sei il primo italiano a vincere questa competizione internazionale 25 anni dopo un'icona dell'atletica italiana, Stefano Baldini. Che effetto ti ha fatto?
E' stata un'esperienza particolare perchè non ero andato lì con particolari ambizioni: era semplicemente un'occasione per testarmi trattandosi della prima gara stagionale. Tra i partecipanti, inoltre, figuravano atleti che mi avevano battuto in precedenza e altri contro cui non pensavo di poter vincere. E' stata una situazione vissuta minuto per minuto, conclusasi con una vittoria che ha portato grosse soddisfazioni, simbolo di un lavoro in allenamento che stava andando per il verso giusto. Non conoscevo la storia della gara, l'ho studiata dopo: quando ho capito cosa avevo fatto, tutto ha acquisito un valore ancora più importante. Un risultato inaspettato, ma toccherà riconfermarsi.
- Hai pensato a una tua partecipazione agli Europei di Parigi, in programma quest'anno ad agosto?
Per gli Europei avevamo fatto un pensiero, potevano essere un obiettivo da inserire nella stagione in base alla gare da disputare in primavera (ora in stand-by), che sarebbero servite a certificare il lavoro invernale e proiettarmi ad obiettivi di carattere assoluto e di categoria. Ritengo che la manifestazione avrebbe potuto essere alla portata vista la crescita degli ultimi mesi; quasi certamente verranno rinviati vista la situazione di emergenza.
- A livello internazionale, ti cito alcune gare importanti a cui hai partecipato: in Francia a Rennes, in Olanda a Tillburg e in Portogallo a Lisbona per gli Europei di Cross pochi mesi fa. Trovi differenze tra le gare all'estero e quelle in Italia: sono maggiori la tensione e la posta in palio quando gareggi fuori dei confini nazionali?
Le gare a Rennes, Tillburg e Lisbona sono state le più importanti perchè disputate con la Nazionale: vestire la maglia azzurra è un'emozione unica e tutto assume un'ottica diversa. Per quanto riguarda le gare italiane, certamente sono tutte importanti e quando indossi la maglia della tua società devi sempre dare il massimo. Chiaramente il prestigio si accresce quando la posta in palio è maggiore e gareggiano atleti di fama internazionale, che alzano il livello della competizione.
- Consideri giusto il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo? E la rassegna a cinque cerchi successiva, quella di Parigi 2024, è un tuo obiettivo concreto?
Considerano la situazione di emergenza, il rinvio delle Olimpiadi è la soluzione più idonea; sono contento che siano state rimandate e non cancellate. Mi dispiace per chi si trovava nel limbo tra minimo per le Olimpiadi ed età, l'annullamento di una gara in programma fra soli quattro mesi è una batosta, soprattutto per un maratoneta. Viste le condizioni, però, non si poteva fare altrimenti. Per quanto mi riguarda, che si svolgessero quest'anno o l'anno prossimo, avrei guardato in tv le Olimpiadi di Tokyo. Verso Parigi 2024, invece, si potrebbe iniziare un percorso di crescita e, si spera, senza intoppi già dalla prossima stagione: per me è un obiettivo concreto, la realizzazione del sogno di tutti gli atleti.
- Quali sono i tuoi obiettivi a breve termine, appena si potrà ricominciare?
Spero si torni a gareggiare da settembre, anche se questa stagione sembra ormai compromessa. Da programmazione annuale, un obiettivo importante è il Campionato Europeo di Cross a dicembre, sperando vada tutto bene e non venga rinviato; puntiamo a fare bene per questo appuntamento, non ci faremo trovare impreparati. In caso di rinvio, archivieremo questa stagione e penseremo già a preparare il 2021.