Parte oggi il censimento dei cinghiali nel Parco dell'Alta Murgia
Quattro giorni in diversi punti del territorio per contare la popolazione. Tecnici del Parco, Corpo Forestale, Osservatorio Faunistico ed Università
martedì 14 maggio 2013
15.22
E' il quarto anno consecutivo che l'Ente Parco dell'Alta Murgia, in collaborazione con Corpo Forestale dello stato, all'Osservatorio Faunistico Regionale e all'Università degli Studi di Bari, avvia l'attività di censimento del cinghiale in tutto il territorio del Parco stesso. Quattro giorni, a partire da oggi, con i tecnici del Parco impegnati con gli altri enti e circa 40 studenti dell'Università, per il monitoraggio della popolazione dei cinghiali su tutto il territorio. Una volta conclusa la stima di popolazione con i dati raccolti nell'arco di quattro anni, si passerà alla fase di selezione degli ungulati. Le attività di conteggio saranno svolte in quattro giornate e quattro territori a partire da oggi, 14 maggio nella "Mercadante", "Lama Giulia". Domani, 15 maggio si passerà a Bosco Iatta, Masserie Nuove, Pulicchio di Gravina; il 16 maggio Acquatetta e Bosco Finizio nel territorio di Andria e della BAT; il 17 maggio Lama d'Ape, Senarico.
«L'Ente Parco – commenta il presidente Cesare Veronico – è stato il primo soggetto ad essere danneggiato dall'immissione dei cinghiali nel territorio; un'operazione che fu effettuata prima dell'istituzione dell'area protetta che ne ha pagato le conseguenze. È crescente, di anno in anno, il numero di aziende che chiedono al Parco risarcimenti per i danni alle colture e alle strutture. Questo ha reso necessario un piano di gestione oculata di questi animali selvatici che non può prescindere dalla conoscenza di dati certi sulla consistenza delle popolazioni».
«L'organizzazione di queste giornate e del piano di gestione - conclude il direttore Fabio Modesti - richiede uno sforzo organizzativo non indifferente, ma la volontà di collaborazione che tutte le componenti interessate stanno dimostrando sono indice di nuove e importanti sinergie. È peraltro comune l'intento di attuare coerenti strategie per la gestione della fauna selvatica considerando sempre il contesto naturale protetto in cui lavoriamo».
«L'Ente Parco – commenta il presidente Cesare Veronico – è stato il primo soggetto ad essere danneggiato dall'immissione dei cinghiali nel territorio; un'operazione che fu effettuata prima dell'istituzione dell'area protetta che ne ha pagato le conseguenze. È crescente, di anno in anno, il numero di aziende che chiedono al Parco risarcimenti per i danni alle colture e alle strutture. Questo ha reso necessario un piano di gestione oculata di questi animali selvatici che non può prescindere dalla conoscenza di dati certi sulla consistenza delle popolazioni».
«L'organizzazione di queste giornate e del piano di gestione - conclude il direttore Fabio Modesti - richiede uno sforzo organizzativo non indifferente, ma la volontà di collaborazione che tutte le componenti interessate stanno dimostrando sono indice di nuove e importanti sinergie. È peraltro comune l'intento di attuare coerenti strategie per la gestione della fauna selvatica considerando sempre il contesto naturale protetto in cui lavoriamo».