Parco Nazionale dell’Alta Murgia: un decennale in nome dei "Forestali"

Dieci anni dalla costituzione dell'ente e tanto lavoro per il Corpo Forestale dello Stato

mercoledì 12 marzo 2014 01.34
Sono trascorsi dieci anni dall'istituzione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica il 10 marzo del 2004, periodo in cui il Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con l'Ente Parco, è stato protagonista assoluto nella tutela del territorio. Dieci anni rappresentano un tempo valido per fare un'analisi in termini di risultati conseguiti. Il potenziamento di uomini e mezzi, passati dalle poche unità del 2004 alle quasi 60 di oggi, dislocati nei 4 comandi Stazione di Ruvo di Puglia, Andria, Altamura e Gravina, e nell'Ufficio di Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura, veri presidi alla legalità ambientale, rappresenta il punto cardine attraverso il quale è stato possibile muovere ogni successiva azione ed iniziativa.

Oggi l'Alta Murgia non è più quell'entroterra sacrificato a "terra di nessuno" da umiliare con scempi ambientali come lo spargimento di fanghi tossici e pericolosi o la trasformazione del territorio attraverso lo spietramento selvaggio dei pascoli nudi. Numerose le attività di indagini di polizia giudiziaria concluse. Un nome per tutti l'"Operazione Apocalisse", attività eseguita dal Comando Stazione di Corato negli anni scorsi competente anche nel territorio della murgia, che vide centinaia di ettari sequestrati, numerosi arresti effettuati e decine di persone deferite all'autorità giudiziaria per violazioni a danno del paesaggio e truffa per indebito percepimento di aiuti comunitari. Significativa anche l'"Operazione Lythos" che vide eseguire numerosi sequestri e denunce a totale contrasto all'attività cavatoria irregolare. Importanti le azioni rivolte a tutelare il patrimonio boschivo difeso dai furti di legname e dai tagli non conformi alla normativa regionale. Sul fronte della tutela faunistica gli uomini del CFS hanno portato altresì a termine brillanti interventi in contrasto ai fenomeni di bracconaggio e di caccia illegale alle specie tutelate. Pregnante infine l'azione sistematica di lotta agli incendi boschivi che ha permesso di conservare il patrimonio boschivo del parco preservandolo dagli attacchi incendiari dolosi.

L'importanza della presenza sul territorio del CTA/CFS, si è anche concretizzata in un contributo all'inversione culturale recepita dai proprietari terrieri che ben hanno compreso il concetto della salvaguardia del territorio ponendo così in essere processi di rinaturalizzazione di molti territori ,in passato, compromessi da attività antropica di varia natura. Il Coordinamento Territoriale per l'Ambiente per il Parco Nazionale dell'Alta Murgia (C.T.A.) del Corpo Forestale dello Stato è posto alle dipendenze funzionali Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia con in quale è stato avviato sin dall'inizio, un proficuo lavoro sinergico e collaborativo. Il controllo sui provvedimenti autorizzativi dell'Ente, la partecipazione alle attività scientifiche e di divulgazione, l'attività formativa, rappresentano la strada giusta attraverso la quale giungere a consolidare i risultati raggiunti e garantire tutela e valorizzazione al patrimonio ambientale e paesaggistico di un Parco Nazionale, emblema di una ricchezza che sa farsi non solo natura e paesaggio ma anche soprattutto storia e cultura.

Soddisfatto il Comandante del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Giuliano Palomba: «Le donne e gli uomini del Corpo Forestale dello Stato appartengono alla storia di questo straordinario territorio. Custodire le bellezze naturali della Murgia per consegnarle alle generazioni future, continuerà ad essere l'obiettivo primario dei forestali che quotidianamente operano nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia».