Parco “Cardinal Ursi”: Andria o Chernobyl?

Chiodi che fuoriescono, pannelli sconnessi: pericoli a misura di bimbo

martedì 11 aprile 2017
A cura di Sara Suriano
Quei genitori che, andando al parco con i loro figli, sperano di rilassarsi mentre i bambini giocano in sicurezza e serenità, dovranno ricredersi, soprattutto se il parco pubblico in questione è quello intitolato a "Cardinale Ursi", nel quartiere "Europa".

Consegnato ai cittadini il 1° luglio dello scorso anno, dopo due anni e mezzo di lavori ed un finanziamento di 400 mila euro, il parco "Cardinale Ursi" appare oggi abbandonato a se stesso o frequentato, perlopiù, da vandali.

Basta percorrere il parco e osservare le condizioni in cui le strutture ludiche versano per comprendere che a ben poco sono serviti i lunghi lavori di miglioria dell'area verde se altalene, dondoli, scivoli e così via risultano inutilizzabili, ma non solo; molte di queste attrezzature risultano pericolose.

Si pensi alla giostra girotondo che, ormai sporca, arrugginita e spogliata delle panche, potrebbe risultare tagliente nelle sue parti monche; o all'altalena, ormai irriconoscibile priva di catene e seggiolini; al dondolo, anch'esso ridotto ad un instabile blocco di legno senza sedute e maniglioni; per non parlare dei cavallini a molla, ormai decapitati o mutilati, oltre che delle mattonelle antiurto che, sconnesse e poste a caso, di cadute ne provocano sicuramente. Quasi superfluo risulta accennare ai graffiti fatti sulle superfici, quali panchine, scivoli, pietre.

Dopo nemmeno un anno dai lavori di riqualificazione del parco, costati come già detto alla Regione ben 400 mila euro (tale somma comprende anche la realizzazione del rondò all'incrocio tra via Giacomo Ceruti e via Mattia Preti), è questa la situazione di degrado nell'area giochi in via Piero della Francesca, che abbiamo sarcasticamente paragonato ai parchi desolati di Chernobyl.

Dov'è dunque l'associazione "Peucetia" a cui solo otto mesi fa era stato affidato il compito di gestire questo bene? Come è possibile che un'area così poco sicura non sia ancora stata chiusa agli utenti? C'è da chiedersi: come si è giunti a questo punto?

Per dovere di cronaca va sottolineato che sin dalla riapertura del parco, lo scorso 1° luglio, i cittadini avevano lamentato la condizione precaria delle giostrine; tuttavia, la risposta delle istituzioni, che avevano promesso una celere sistemazione degli oggetti ludici, aveva messo a tacere ogni remora. Ad oggi nulla è cambiato; pertanto abbiamo interpellato le istituzioni che, a domanda, hanno risposto col silenzio.
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