Paola Clemente, rinviato a giudizio datore di lavoro: intervengono i sindacati

Flai e Cgil Bat: "Ribadiamo il nostro impegno per l'affermazione dei diritti"

domenica 1 novembre 2020 1.03
"Apprendiamo dalla stampa del rinvio a giudizio dell'amministratore unico della società per cui lavorava Paola Clemente, la bracciante 49enne di San Giorgio Jonico deceduta il 13 luglio 2015 nelle campagne di Andria, sotto un tendone. Seguiremo con attenzione tutte le fasi del processo che si aprirà a febbraio prossimo per ribadire con forza il nostro impegno costante nell'affermazione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli". Così il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti e Biagio D'Alberto, segretario generale della Cgil Bat commentano la svolta nella vicenda giudiziaria relativa alla morte di Parla Clememte.

"Il caporalato e altre forme di illegalità in agricoltura – spiega Riglietti – sono fenomeni che riguardano tutto il territorio, diffusi soprattutto tra i migranti e che investono anche gli operai agricoli italiani. Quando parliamo di illegalità oltre che al caporalato (che con la Legge 199 del 2016 è finalmente penalmente perseguibile) ci riferiamo anche al sotto salario, al lavoro nero e all'evasione fiscale e contributiva. Bisogna continuare a lottare contro questi fenomeni se vogliamo realizzare un corretto sviluppo della nostra provincia. L'illegalità e la sleale concorrenza tra imprese a danno degli operai agricoli impoveriscono e non fanno crescere il territorio".

"Il non rispetto delle regole in qualsiasi settore lavorativo accada può dare subito un qualche vantaggio al singolo imprenditore, ma nuoce nel tempo alla collettività che vi lavora, all'economia generale, e alla civiltà, del territorio. È questo il messaggio che vogliamo che passi e su cui invitiamo tutti a riflettere. Siamo convinti della necessità che sui diffonda la cultura della legalità nel mondo del lavoro e per questo il nostro impegno per l'affermazione dei diritti non si ferma", aggiunge D'Alberto.

"La legge 199 del 2016 inasprisce il quadro normativo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura ma prevede anche azioni positive, come la Rete del lavoro agricolo di qualità e le sue sezioni territoriali, che sono volte a prevenire tali fenomeni e a prevedere collocamento e trasporto legale per le imprese e per i lavoratori agricoli. La legge 199/2016 rappresenta un atto di civiltà. Paola Clemente una delle vittime di questa schiavitù moderna chiedono rispetto e azioni concrete e per questo riteniamo che la legge 199 vada considerata un caposaldo della nostra architettura normativa", conclude Riglietti.