"Pantani è tornato", De Zan: «Corridore e uomo, ucciso due volte»
La ricostruzione del noto giornalista amico del "pirata" morto il 14 febbraio del 2004
giovedì 27 agosto 2015
11.49
Marco Pantani è stato ucciso due volte e la vicenda resta ancora avvolta in un mistero che Davide De Zan, noto giornalista sportivo ed amico del "pirata", ha provato a sbrogliare attraverso il suo libro "Pantani è morto". Tutti, infatti, ricordano le immagini di Marco Pantani scortato dai carabinieri a Madonna di Campiglio il 5 giugno 1999. Un numero, 53, il valore del suo ematocrito al controllo, che gli costa un Giro d'Italia condotto trionfalmente. Per qualcuno, in quel giorno crolla un mito. Per Pantani è il mondo stesso a crollare. Insieme alla maglia rosa gli sfilano l'onore, e un gran pezzo di vita. È una discesa agli inferi, che il Pirata compie scalino dopo scalino e che si consuma il 14 febbraio di cinque anni dopo nel residence di Rimini dove viene trovato morto. Overdose è il verdetto del giudice. Qualcosa di molto simile a un suicidio per il resto del mondo. Qualcuno continua a nutrire dubbi su quella conclusione ma servono nuovi elementi e molto coraggio per spingere la magistratura a riaprire il caso. Tre persone non hanno mai smesso di lottare per restituire l'onore a Marco Pantani e trovare finalmente la verità. Tra questi proprio Davide De Zan.
«Il libro nasce da una spinta importante che è la forza ed il potere dell'amicizia - ha detto Davide De Zan - l'amicizia che c'era tra me e Marco. Ma il libro nasce anche dalla voglia di restituire dignità ad un campione ingiustamente calpestato. Sulla sua vita e sulla sua morte ci sono ancora troppe ombre, e l'inchiesta punta proprio ad esser una luce su questa vicenda e sui tanti misteri che avvolgono quella giornata di Madonna di Campiglio e quella terribile giornata di Rimini. In questo libro, frutto di un anno di indagini di tre persone molto determinate come un giornalista, un bravo avvocato e la mamma di Pantani, credo ci sia una luce importante che lasciamo ai lettori ed a chi avrà voglia di leggere». Il libro è stato presentato ad Andria con un evento svoltosi ieri sera al Circolo Tennis ed organizzato dall'Associazione Corte Sveva e dalla Libreria Mondadori di Andria, con la moderazione del giornalista Vittorio Massaro ed ha visto una bella e commossa partecipazione: «A Campiglio hanno ucciso il campione, a Rimini l'uomo - ha detto con forza Davide De Zan - Un solo uomo ucciso due volte. La verità di quella giornata di Madonna di Campiglio è tutta da riscrivere ma anche quella giornata di Rimini in albergo non trova ancora pace».
Grazie ad un lavoro d'inchiesta puntiglioso e serrato, dettagli, fatti e clamorose dichiarazioni si sono accumulate proprio sotto gli occhi dell'autore e nel testo vengono documentati e analizzati nella loro evidenza. È così che hanno preso corpo due parole: complotto e criminalità organizzata. Ma Marco Pantani era un campione, un campione che lascia un gran vuoto: «Personalmente Pantani ha lasciato un dolore in fondo al cuore che penso non passerà mai - ha concluso De Zan - mi lascia dei ricordi straordinari giornate meravigliose trascorse assieme e mi lascia, soprattutto, l'orgoglio di esser stato suo amico».
«Il libro nasce da una spinta importante che è la forza ed il potere dell'amicizia - ha detto Davide De Zan - l'amicizia che c'era tra me e Marco. Ma il libro nasce anche dalla voglia di restituire dignità ad un campione ingiustamente calpestato. Sulla sua vita e sulla sua morte ci sono ancora troppe ombre, e l'inchiesta punta proprio ad esser una luce su questa vicenda e sui tanti misteri che avvolgono quella giornata di Madonna di Campiglio e quella terribile giornata di Rimini. In questo libro, frutto di un anno di indagini di tre persone molto determinate come un giornalista, un bravo avvocato e la mamma di Pantani, credo ci sia una luce importante che lasciamo ai lettori ed a chi avrà voglia di leggere». Il libro è stato presentato ad Andria con un evento svoltosi ieri sera al Circolo Tennis ed organizzato dall'Associazione Corte Sveva e dalla Libreria Mondadori di Andria, con la moderazione del giornalista Vittorio Massaro ed ha visto una bella e commossa partecipazione: «A Campiglio hanno ucciso il campione, a Rimini l'uomo - ha detto con forza Davide De Zan - Un solo uomo ucciso due volte. La verità di quella giornata di Madonna di Campiglio è tutta da riscrivere ma anche quella giornata di Rimini in albergo non trova ancora pace».
Grazie ad un lavoro d'inchiesta puntiglioso e serrato, dettagli, fatti e clamorose dichiarazioni si sono accumulate proprio sotto gli occhi dell'autore e nel testo vengono documentati e analizzati nella loro evidenza. È così che hanno preso corpo due parole: complotto e criminalità organizzata. Ma Marco Pantani era un campione, un campione che lascia un gran vuoto: «Personalmente Pantani ha lasciato un dolore in fondo al cuore che penso non passerà mai - ha concluso De Zan - mi lascia dei ricordi straordinari giornate meravigliose trascorse assieme e mi lascia, soprattutto, l'orgoglio di esser stato suo amico».