PA, il CSA smentisce l'impossibilità dell'avanzamento della categoria A in B per selezione interna
Scamarcio: "La categoria A ha diritto a progressione di carriera come le altre"
martedì 1 maggio 2018
7.04
Il CSA, nella persona della Coordinatrice BAT avv. Raffaella Scamarcio, in relazione ad un comunicato stampa della CGIL apparso nei giorni scorsi, smentisce «l'impossibilità da parte della categoria A di avanzare in categoria B attraverso la procedura di selezione interna prevista dall'art.22 , comma 15 del D.lgs. n. 75/2017.
L'art. 22 (rubricato: Disposizioni di coordinamento e transitorie), comma 15 del D.lgs n. 75/2017 (Decreto Madia) ha reintrodotto - sottolinea l'avv. Scamarcio-, in buona sostanza, ancorché per un periodo limitato, le progressioni verticali, attraverso la previsione di concorsi interamente riservati al personale interno, così come previsto dalla previgente normativa (ante Riforma Brunetta), piuttosto che mediante riserva di posti in concorsi pubblici. Per facilità di chi legge, ricordiamo che il citato comma 15, così dispone: "Per il triennio 2018-2020, le pubbliche amministrazioni, al fine di valorizzare le professionalità interne, possono attivare, nei limiti delle vigenti facoltà assunzionali, procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo, fermo restando il possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno. Il numero di posti per tali procedure selettive riservate non può superare il 20 per cento di quelli previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni consentite per la relativa area o categoria. Tali procedure selettive prevedono prove volte ad accertare la capacità dei candidati di utilizzare e applicare nozioni teoriche per la soluzione di problemi specifici e casi concreti. La valutazione positiva conseguita dal dipendente per almeno tre anni, l'attività svolta e i risultati conseguiti, nonché l'eventuale superamento di precedenti procedure selettive, costituiscono titoli rilevanti ai fini dell'attribuzione dei posti riservati per l'accesso all'area superiore".
Fatta menzione di quanto stabilisce la norma, si vuole precisare in questo comunicato che il personale della categoria A è stato ben edotto ed informato della normativa attraverso due assemblee che l'O.S. CSA ha indetto per il personale con l'intervento e la partecipazione anche del Segretario Regionale CSA Puglia, dott. Sebastiano Zonno e pertanto nessuna illusione è stata data al personale di categoria A.
Inoltre si sottolinea che la proposta che l'O.S. CSA ha presentato al tavolo di delegazione trattante del 19 aprile u.s. di attivare tali procedure di selezione interna in favore di tutte le categorie, compreso la categoria A, per il prossimo biennio 2019/2020 è stata ben recepita e "non contestata" da parte non solo di tutte le OO.SS., ivi compreso da parte di altri rappresentanti sindacali CGIL, presenti all'incontro e che non sono i firmatari del comunicato stampa CGIL in questione, ma anche e soprattutto è stata ben compresa ed accolta dalla parte pubblica rappresentata dal Sindaco, dal Segretario Generale e dalla Dirigente al Personale, dott.ssa Vincenza Fornelli.
Quest'ultima infatti in riscontro alla nostra proposta di attivare le procedure di selezione interna nell'ambito del fabbisogno del personale per il prossimo biennio ex art. 22, comma 15 del D.lgs. n. 75/2017, ha risposto al tavolo di delegazione trattante del 19 aprile che per l'attivazione di tali procedure si attendono le linee guida sulle corrette modalità di intervento, da emanarsi ai sensi dell'art 6-ter del d.lgs. n. 165/2001, introdotto dall'art. 4 comma 3 dello stesso d.lgs. n. 75/2017.
Si evidenzia inoltre che tutti gli interventi al tavolo di delegazione trattante del 19 aprile u.s. sono stati registrati in diretta audio - conferenza.
Fatta dovuta chiarezza, ci preme sottolineare anche che la Delibera di Giunta Comunale n. 33 del 15 marzo 2018 , prevede nell'attuale dotazione organica n.19 posti vacanti di categoria B1 e n. 14 posti vacanti di categoria B3.
IL CSA continuerà ad impegnarsi per consentire l'avanzamento professionale a tutte le categorie, ivi compresa la categoria A, perché se pur nel limite assunzionale del 20% dei posti disponibili, non si possono negare,soprattutto a quest'ultima categoria, le legittime aspettative di tale progressione di carriera», chiarisce l'avvocato Scamarcio.