Prostituzione azzerata nella città di Andria

Positivi gli effetti dell'ordinanza del marzo 2011

giovedì 31 marzo 2016 13.58
Dopo l'ordinanza antiprostituzione emessa dal Comune di Barletta nella giornata di ieri, arrivano i risultati di quella del marzo 2011 emessa dall'ente comunale di Andria.

Un'ordinanza che ha sicuramente contribuito al contenimento del fenomeno nelle aree dell'agro andriese in cui si era sviluppato anche se è stata decisiva soprattutto l'attività delle Forze dell'Ordine. Le indagini di polizia giudiziaria condotte dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Locale sono state infatti determinanti nell'azzeramento del fenomeno avendo consentito l'arresto dei capi delle organizzazioni criminali coinvolte.

Si trattò, all'epoca, di indagini complesse e approfondite rispetto alle quali l'ordinanza sindacale, adottata a seguito di quanto concordato in sede di Comitato per l'Ordine e Sicurezza Pubblica tenutosi a luglio 2011 nella sede della Prefettura BAT, ha avuto l'effetto di contribuire all'ottenimento dei risultati poi conseguiti. L'ordinanza venne emessa dal sindaco Nicola Giorgino ed entrò in vigore il 29 marzo 2011, per rispondere sia alle numerose segnalazioni di cittadini che denunciavano la presenza di prostitute e clienti in particolar modo in alcuni tratti dell'ex S.S. 98, attualmente S.P. 231, dove sono ubicati diversi insediamenti produttivi, che per porre argine a comportamenti gravemente imprudenti in violazione del Codice della strada da parte di soggetti che, alla guida dei propri veicoli, ricercavano prestazioni sessuali.

L'ordinanza, tuttora in vigore, si applica su tutto il territorio del Comune di Andria, sulla pubblica via e su tutte le aree soggette al pubblico passaggio, nei quali è fatto divieto di: contattare soggetti che esercitano l'attività di meretricio e/o che per l'atteggiamento, ovvero per l'abbigliamento o per modalità comportamentali manifestino comunque l'intenzione di esercitare l'attività consistente in prestazioni sessuali nonché concordare con gli stessi prestazioni sessuali sulla pubblica via; assumere atteggiamenti, modalità comportamentali ovvero indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l'intenzione di adescare od esercitare l'attività di meretricio-prostituzione. Immutato anche l'importo della somma, 500 euro, a carico dei trasgressori, somma raddoppiata se i fatti sono commessi nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati dai minori.

«I fatti hanno dimostrato che quella ordinanza - spiega il Sindaco Nicola Giorgino - ha fornito alle Forze dell'Ordine che avevano predisposto un piano di interventi, un valido strumento di contrasto al fenomeno consentendo alle stesse, in sinergia con gli operatori sociali, di debellare questo fenomeno di criminalità nella nostra città».