Orafo sequestrato e rapinato sulla provinciale Andria Corato. Spariti soldi e gioielli per 370mila euro
La vittima, un 48enne di Corato, è stato rilasciato a Mariotto. Indaga la Questura di Barletta-Andria-Trani
venerdì 6 settembre 2024
10.30
È stata una rapina da manuale, studiata in ogni minimo particolare, quella che ha fruttato ad un gruppo di banditi professionisti un bottino ingente, fra contanti e gioielli, per un valore che secondo indiscrezioni sarebbe di 370mila euro. Vittima un orafo di Corato, sequestrato a Trani e rilasciato nelle campagne di Mariotto.
Pochi minuti per un bottino da capogiro, una rapina avvenuta sulla strada statale 231 - un'arteria tutt'altro che tranquilla - dopo un assalto ad un'auto piena zeppa di soldi e preziosi: 170mila in contanti e circa 200mila euro fra monili in oro, diamanti e pietre preziose, portati via da «un numero ancora imprecisato di banditi», rivelano fonti inquirenti. Un colpo concluso senza feriti, una azione da manuale, quasi una sorta di rapina perfetta su cui sin da ieri è al lavoro la Polizia di Stato.
L'agguato, ieri, giovedì 5 settembre, all'altezza della casa cantoniera di Andria, seppur in territorio di Trani, località Capitolo: l'uomo, un orafo di Corato, 48enne, è nella propria auto, in direzione Bari, con contanti e con gioielli. Dopo averlo pedinato, al momento opportuno, quando non c'era nessuno nelle vicinanze che avrebbe potuto disturbarli - fra le ore 13.15 e le ore 13.30 -, i banditi entrano in azione: per strada. Un'Audi e una Volkswagen Golf scure: la prima rallenta la corsa dell'uomo, la seconda sperona la sua auto.
Poi, uno dei rapinatori, impugna un'arma - probabilmente una pistola - ed esplode un colpo in aria a scopo intimidatorio. Dalle due auto scendono alcune persone, armate e vestite di nero: avevano il volto coperto e indossavano dei guanti per non lasciare impronte. La vittima, seguita - è la convinzione degli investigatori - dai rapinatori, convinti di mettere le mani su soldi e gioielli -, è terrorizzata, viene minacciata e infine derubata del preziosissimo contenuto che custodiva nell'auto.
I banditi, gente decisa, coordinata e esperta, concludono l'azione in pochi istanti. Impossibile per la vittima, che comunque non è rimasto ferita, riuscire a fermare i rapinatori. Stando alla sua testimonianza, come racconterà agli agenti della Polizia di Stato che l'hanno recuperato nell'agro di Mariotto, sarebbe stata questione di attimi. Non ha avuto il tempo di rendersi conto. Per l'uomo, l'incubo è finito. Per i banditi è iniziata la grande fuga, mentre in volo si è alzato pure un elicottero.
Ora è aperta la caccia alla banda, su cui è al lavoro la Questura di Barletta-Andria-Trani. I rapinatori sapevano tutto. L'itinerario dell'orafo, l'esistenza di un fiume di contanti e gioielli. Si sono mossi da padroni calcolando anche il fatto che la zona non sarebbe coperta da videocamere: una sequenza veloce senza testimoni.
Pochi minuti per un bottino da capogiro, una rapina avvenuta sulla strada statale 231 - un'arteria tutt'altro che tranquilla - dopo un assalto ad un'auto piena zeppa di soldi e preziosi: 170mila in contanti e circa 200mila euro fra monili in oro, diamanti e pietre preziose, portati via da «un numero ancora imprecisato di banditi», rivelano fonti inquirenti. Un colpo concluso senza feriti, una azione da manuale, quasi una sorta di rapina perfetta su cui sin da ieri è al lavoro la Polizia di Stato.
L'agguato, ieri, giovedì 5 settembre, all'altezza della casa cantoniera di Andria, seppur in territorio di Trani, località Capitolo: l'uomo, un orafo di Corato, 48enne, è nella propria auto, in direzione Bari, con contanti e con gioielli. Dopo averlo pedinato, al momento opportuno, quando non c'era nessuno nelle vicinanze che avrebbe potuto disturbarli - fra le ore 13.15 e le ore 13.30 -, i banditi entrano in azione: per strada. Un'Audi e una Volkswagen Golf scure: la prima rallenta la corsa dell'uomo, la seconda sperona la sua auto.
Poi, uno dei rapinatori, impugna un'arma - probabilmente una pistola - ed esplode un colpo in aria a scopo intimidatorio. Dalle due auto scendono alcune persone, armate e vestite di nero: avevano il volto coperto e indossavano dei guanti per non lasciare impronte. La vittima, seguita - è la convinzione degli investigatori - dai rapinatori, convinti di mettere le mani su soldi e gioielli -, è terrorizzata, viene minacciata e infine derubata del preziosissimo contenuto che custodiva nell'auto.
I banditi, gente decisa, coordinata e esperta, concludono l'azione in pochi istanti. Impossibile per la vittima, che comunque non è rimasto ferita, riuscire a fermare i rapinatori. Stando alla sua testimonianza, come racconterà agli agenti della Polizia di Stato che l'hanno recuperato nell'agro di Mariotto, sarebbe stata questione di attimi. Non ha avuto il tempo di rendersi conto. Per l'uomo, l'incubo è finito. Per i banditi è iniziata la grande fuga, mentre in volo si è alzato pure un elicottero.
Ora è aperta la caccia alla banda, su cui è al lavoro la Questura di Barletta-Andria-Trani. I rapinatori sapevano tutto. L'itinerario dell'orafo, l'esistenza di un fiume di contanti e gioielli. Si sono mossi da padroni calcolando anche il fatto che la zona non sarebbe coperta da videocamere: una sequenza veloce senza testimoni.