Operazione "Closed Circle", sgominata la banda delle rapine ai tir
Sette arrestati tutti pregiudicati andriesi. Proseguono le indagini della Polizia di Stato
mercoledì 3 febbraio 2016
11.53
Personaggi di spicco della criminalità andriese, ritenuti vicini al clan Lapenna. Nell'operazione "Closed circle" della polizia di Andria sono stati arrestati Giuseppe Lapenna (42 anni, presunto capo e già detenuto), Luigi Pistillo (32), Mario Avantario (32), Alberto Di Bari (41), Amerigo Elia (50), Nicola Sgaramella (29), Giuseppe Sgarra (32). Sono ritenuti responsabili in concorso dei reati di rapina a mano armata, riciclaggio, ricettazione, detenzione e porto di arma clandestina e alcuni anche di violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciali. Ma altre dieci persone, secondo quanto riferito questa mattina in una conferenza stampa dal procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, sono indagate a piede libero.
Il provvedimento, emesso dal Gip Maria Grazia Caserta su richiesta del pm Marcello Catalano, parte dalle indagini del commissariato di polizia di Andria già nel gennaio 2015. I sette arrestati sono ritenuti i responsabili della rapina a mano armata commessa ad Andria il 16 gennaio 2015, ai danni di un autotrasportatore di olio per un valore di oltre 200mila euro.
Nel corso delle perquisizioni eseguite durante l'attività di indagine, all'interno di un box-garage, sono state rinvenute un Opel Insigna e una Audi A3 di colore grigio, entrambe con targhe contraffatte ed equipaggiate con protezione balistica posteriore costituita da una lamiera in metallo, posta all'interno del bagagliaio, tesa a garantire protezione durante i eventuali conflitti a fuoco con le forze dell'ordine. All'interno delle auto era celato anche un fucile a canne mozze calibro 12 con matricola abrasa marca Fabram mod. Nato Sdass, con 3 cartucce calibro 12 a palla singola, una pistola semiautomatica calibro 40 con marca e matricola abrasa, completa di caricatore rifornito di 5 cartucce calibro 40 marca Winchester, un lampeggiante magnetico di colore blu completo di cavo per alimentazione 12V, del tipo utilizzato dalle forze dell'ordine e un paio di guanti.
Il provvedimento, emesso dal Gip Maria Grazia Caserta su richiesta del pm Marcello Catalano, parte dalle indagini del commissariato di polizia di Andria già nel gennaio 2015. I sette arrestati sono ritenuti i responsabili della rapina a mano armata commessa ad Andria il 16 gennaio 2015, ai danni di un autotrasportatore di olio per un valore di oltre 200mila euro.
Nel corso delle perquisizioni eseguite durante l'attività di indagine, all'interno di un box-garage, sono state rinvenute un Opel Insigna e una Audi A3 di colore grigio, entrambe con targhe contraffatte ed equipaggiate con protezione balistica posteriore costituita da una lamiera in metallo, posta all'interno del bagagliaio, tesa a garantire protezione durante i eventuali conflitti a fuoco con le forze dell'ordine. All'interno delle auto era celato anche un fucile a canne mozze calibro 12 con matricola abrasa marca Fabram mod. Nato Sdass, con 3 cartucce calibro 12 a palla singola, una pistola semiautomatica calibro 40 con marca e matricola abrasa, completa di caricatore rifornito di 5 cartucce calibro 40 marca Winchester, un lampeggiante magnetico di colore blu completo di cavo per alimentazione 12V, del tipo utilizzato dalle forze dell'ordine e un paio di guanti.