Operaio travolto su 231: «Morto per i traumi causati dall’impatto». Per l’accaduto è indagata una 45enne di Andria
L’autopsia, eseguita ieri, ha chiarito le cause della morte del 21enne
domenica 11 giugno 2023
16.09
A causare la morte sono stati i «politraumi dovuti all'impatto» con l'auto che l'ha travolto. Gabriel Aurelian Petrescu, l'operaio 23enne di origini rumene residente a Corato, vittima di un incidente sul lavoro martedì scorso è deceduto così. Il giovane stava lavorando sulla strada provinciale 231, nei pressi di Terlizzi, quando è stato investito.
L'autopsia, eseguita nel pomeriggio di ieri da parte del medico Sara Sablone dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, ha chiarito le cause della morte del 21enne. I dati contenuti nella relazione autoptica forniranno elementi utili ai Carabinieri della Compagnia di Molfetta che sono adesso al lavoro, coordinati dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Giovanni Lucio Vaira, per ricostruire l'esatta dinamica dell'investimento avvenuto in direzione Bari.
Per l'accaduto, come da prassi, è stata iscritta nel registro degli indagati la donna di 45 anni di Andria al volante dell'auto, una Dacia Sandero, che ha provocato il decesso: l'accusa a suo carico è di omicidio stradale. La conducente dell'auto avrebbe riferito ai militari di non aver visto il 23enne, che si trovava al centro della carreggiata perché segnalava la presenza dei suoi colleghi a lavoro, di non essere riuscita ad evitarlo e che non era al cellulare al momento del terribile impatto.
La salma del 23enne sarà restituita alla famiglia nelle prossime ore per il rito funebre. Quando è morto aveva ancora addosso la pettorina e vicino a lui c'era una bandiera: l'aveva sventolata fino a qualche minuto prima di morire per spiegare a chi viaggiava che doveva rallentare. Uno degli automobilisti però, non l'ha visto.
L'autopsia, eseguita nel pomeriggio di ieri da parte del medico Sara Sablone dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, ha chiarito le cause della morte del 21enne. I dati contenuti nella relazione autoptica forniranno elementi utili ai Carabinieri della Compagnia di Molfetta che sono adesso al lavoro, coordinati dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Giovanni Lucio Vaira, per ricostruire l'esatta dinamica dell'investimento avvenuto in direzione Bari.
Per l'accaduto, come da prassi, è stata iscritta nel registro degli indagati la donna di 45 anni di Andria al volante dell'auto, una Dacia Sandero, che ha provocato il decesso: l'accusa a suo carico è di omicidio stradale. La conducente dell'auto avrebbe riferito ai militari di non aver visto il 23enne, che si trovava al centro della carreggiata perché segnalava la presenza dei suoi colleghi a lavoro, di non essere riuscita ad evitarlo e che non era al cellulare al momento del terribile impatto.
La salma del 23enne sarà restituita alla famiglia nelle prossime ore per il rito funebre. Quando è morto aveva ancora addosso la pettorina e vicino a lui c'era una bandiera: l'aveva sventolata fino a qualche minuto prima di morire per spiegare a chi viaggiava che doveva rallentare. Uno degli automobilisti però, non l'ha visto.