Onda d’urto: «False promesse. Adesso alziamo la voce»

Dopo la protesta per le strade della città, nessun incontro tra istituzioni e associazione

lunedì 30 gennaio 2017 8.03
A cura di Sara Suriano
Il 15 dicembre si teneva la silenziosa manifestazione di Onda d'urto che, con l'hashtag #LoStatoDormeLaGenteMuore, chiedeva risposte alle istituzioni in materia di censimento di malati di tumore ad Andria. Il progetto, che prevede lo studio anamnestico di ogni malato di tumore tra 0 e 50 anni ad Andria, era stata protocollato nell'ottobre 2015 e, dopo un plauso iniziale delle istituzioni, era stato ostacolato con un veto dell'ufficio legale per motivi di privacy, benché il progetto preveda l'anonimato dei malati.

A seguito della protesta, l'incontro con il direttore dell'Asl Bat, Ottavio Narracci, che affermava: «Mi impegno a rivedere nel dettaglio i progetti presentati dall'associazione Onda d'Urto e ad avviare tavoli di confronto anche in occasione della prossima presentazione del Rapporto Tumori a gennaio 2017». Lo stesso Narracci, aveva precedentemente confermato un picco di malati tra i giovani andriesi nel 2012; sono ora attesi i dati relativi al periodo 2013-2016.

«Ma, spenti i riflettori, nessun incontro è mai avvenuto e né il sindaco, né i consiglieri regionali, né quelli comunali, hanno acconsentito ad un confronto - afferma Antonio Tragno, presidente dell'associazione, che continua –. Come ultimo tentativo di dialogo con le istituzioni cercheremo di parlare con il presidente della Regione, già informato sul nostro progetto e dimostratosi disponibile; se non dovessero essere sviluppi in pochi mesi scenderemo ancora in piazza ma questa volta coinvolgendo tutta la città».