Oltre 60 le denominazioni DOP IGP pugliesi: Sindaco Bruno ed assessore Pentassuglia agli incontri con le Regioni

Oggi in video conferenza con la sede del Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP

mercoledì 24 febbraio 2021 20.52
Dalla Burrata di Andria Igp al Pane di Altamura Dop, La Bella della Daunia, Olio Dauno DOP, Lenticchie di Altamura IGP, dall'Olio Igp di Puglia, passando per la Lenticchia di Altamura Igp, la Cipolla Bianca di Margherita Igp e l'Oliva da mensa La bella della Daunia Dop. Sono solo alcune delle 60 denominazioni DOP IGP pugliesi, per un valore complessivo della #DopEconomy che sfiora i 900 milioni di euro.

Di questi, 440 milioni euro è il valore della produzione DOP IGP (il 2,6% del totale Italia); quindi 32 milioni euro il valore del cibo a denominazione e 407 milioni di euro è il valore del vino imbottigliato DOP IGP (il 4,4% su totale Italia) con una crescita del 13,4% (rispetto al 2018) che rappresenta la nona regione italiana per impatto economico.
E' questa la fotografia scattata da Origin Italia – l'associazione che rappresenta il 95% delle produzioni italiane ad Indicazione Geografica – presentata quest'oggi nella prima tappa degli incontri con le Regioni italiane - in video conferenza con la sede del Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP - che ha visto la partecipazione del presidente Origin Italia Cesare Baldrighi e dell'assessore regionale all'agricoltura Regione Puglia, Donato Pentassuglia; presenti anche il vicepresidente di Origin Italia Stefano Fanti e il direttore Mauro Rosati, il sindaco di Andria Giovanna Bruno, il direttore Francesco Mennea del Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP.
Obiettivo dell'incontro – sottolinea Origin Italia - è la condivisione delle strategie regionali e il supporto che le Regioni possono dare alle politiche nazionali ed europee nello sviluppo del sistema delle Indicazioni Geografiche.

«I Consorzi di tutela – ha sottolineato il presidente Baldrighi – possono rafforzare le proprie azioni di tutela attraverso un concorso di iniziative condividendo problemi e risposte; le Regioni possono dare un contributo importante favorendo le aggregazioni fra denominazioni per avere una maggiore forza e massa critica». Molte le sfide che attendono le IG nei prossimi mesi «dai nuovi accordi commerciali – ha aggiunto -, agli effetti della Brexit per le Indicazioni geografiche, così come la situazione Dazi Usa da monitorare e migliorare dopo l'insediamento del nuovo presidente».
Disponibilità e condivisione degli indirizzi di Origin Italia, da parte dell'assessore all'agricoltura Regione Puglia Donato Pentassuglia, e coordinatore degli assessori regionali: «Insieme si esce dalla crisi – ha detto -; puntare sulla qualità e grande attenzione ai falsi, tutelare il made in Puglia e fare sinergia».
«L'unione fa la forza – ha sottolineato il vicepresidente Origin Italia, Stefano Fanti – è necessaria massima collaborazione e condivisione fra Consorzi ed imprese del Nord e del Sud, così come fra le amministrazioni pubbliche e, appunto, Regioni».
Fra le priorità nell'agenda di Origin Italia: mantenere alta la competitività delle Indicazioni Geografiche, garantire una gestione sempre più efficiente delle IG con più risorse e nuovi strumenti, riconoscere i Consorzi di Tutela come soggetti attivi nell'attuazione delle politiche di sviluppo. E poi il tema della sostenibilità, che vede i Consorzi in prima linea: dalle strategie da adottare per il Green Deal, ma anche la "battaglia" sul nutriscore per arrivare ad un'etichetta che garantista i prodotti ad indicazione geografica; la nuova PAC e la riforma del sistema IG. Sul fronte interno, invece, attenzione alla riforma del Testo unico dei Consorzi di tutela, oltre alle misure relative al Covid-19, il Recovery Plan, quindi il Patto per l'export ed il G20 di settembre in Italia.