Oltre 10 miliardi di «residui passivi» per la Puglia

Uno studio del «Sole 24 Ore» fotografa la drammatica situazione del lavoro con gli enti pubblici. Dal 1 gennaio i pagamenti dalle Pubbliche Amministrazioni dovrebbero avvenire tra i 30 e 60 giorni

martedì 19 febbraio 2013 9.03
A cura di Stefano Massaro
E' un mare di denaro bloccato nei meandri della burocrazia italiana e degli enti pubblici. Patto di stabilità, difficoltà di cassa e scarsa capacità di programmazione: questi i problemi alla base del salato conto fotografato da un'indagine del «Sole 24 Ore» attraverso lo studio dei conti consuntivi di tutti gli enti territoriali italiani. Ne vien fuori una cifra che si aggira attorno ai 140 miliardi di euro di «residui passivi», cioè impegni di spesa non tradotti in versamenti effettivi. Oltre 100 miliardi giacciono da più di un anno e molte aziende sono sempre più in netta difficoltà. Rispetto a solo quattro anni fa, infatti, Comune e Province hanno ridimensionato i pagamenti rispettivamente del 36 % e del 44 % ed il dato è in continuo aggiornamento in negativo.

Dalle nostre parti, invece, la situazione è ancora più complessa: la Puglia ha il triste primato dei pagamenti mancati in Italia. In Regione, secondo il Sole 24 Ore, i residui passivi si attestano attorno ai 10 miliardi di euro ben al di sopra di Lazio e Sardegna, gli enti più vicini dal punto di vista numerico. Se si guarda alla virtuosità dei comuni e delle provincie, invece, la situazione cambia di poco con la Puglia ferma al terzo posto con ben oltre 14 miliardi di euro. Questa volta a farla da padrona è il Lazio che supera i 18 miliardi.

Lo stesso Ministro Passera qualche giorno fa a margine di un convegno a Milano, a dichiarato: «Cercheremo di trovare soluzioni alle incoerenze contenute nella trasposizione italiana della direttiva contro i ritardi dei pagamenti». Si perchè, lo ricordiamo, la direttiva entrata in vigore lo scorso 1 gennaio, impone alle pubbliche amministrazioni pagamenti tra i 30 e 60 giorni dall'emissione della fattura. Ma la normativa, come al solito, ha molte lacunosità e sembra non tracciare una linea inequivocabile.