Olio di oliva di qualità, Guglielmi: "Il made in Italy a... metà!"

Assoproli al fianco di Cno contro le.. strane intese sulla pelle degli olivicoltori

martedì 3 luglio 2018 21.20
Insorge il mondo olivicolo pugliese e del nord barese in particolare sulle intese speculative fatta in danno dell'olio extra vergine d'oliva di qualità, quello targato Italia!

"Certo che spacciare per traguardo storico l'Intesa di Filiera per l'Olio di Oliva, recentemente raggiunta da Coldiretti, Unaprol, Federolio e Fai, significa aver perso davvero il senso della misura".
Non gira attorno al problema Franco Guglielmi, presidente di Assoproli e dell'antico Oleificio Cooperativo I Tre Campanili di Andria. E contesta con decisione – con ciò unendosi alla levata di scudi di Gennaro Sicolo, presidente nazionale del C.N.O. - il patto scellerato posto in essere da Coldiretti e Federolio.

"La regia di Coldiretti – attacca Guglielmi - ha un unico obiettivo concreto: arrivare più in fretta possibile allo sdoganamento di miscele di oli (italiano + comunitario o extracomunitario), inseguito per anni e sempre osteggiato dal mondo della produzione".
"Quella raggiunta è un' intesa farlocca, per la quale il made in italy è di fatto dimezzato – basterà infatti un blend con almeno il 50% di extravergine italiano – e che va decisamente contro la remunerazione del lavoro degli agricoltori. Il prezzo politico di 4euro al kg viene fissato d'imperio ed è ben al di sotto dei costi di produzione, in un frangente in cui la nostra olivicoltura versa in condizioni di grande ed oggettiva difficoltà"

"Nessun atteggiamento ostile – continua Guglielmi – verso gli imbottigliatori e gli industriali, perchè ognuno fa il suo mestiere. Ma il nostro mestiere è quello di tutelare senza remore il prodotto nazionale, l'olio di oliva italiano, ed allo stesso tempo di schierarci al fianco dei produttori e dei consumatori, cioè al fianco della qualità e della salute."
" Per questi motivi - conclude Guglielmi - Assoproli è compatta al fianco di CNO e del suo presidente ed è pronta a sostenere la petizione on line già lanciata con successo sul web. Confidiamo che il vento di rinnovamento che arriva dal nuovo Governo serva a spazzare via il perverso accordo Coldiretti/Federolio e che il neo ministro dell'agricoltura provveda per tempo a mettere in sicurezza il già sofferente comparto dell'olivicoltura. Quella italiana in generale, e quella meridionale più in particolare".