Olio d'oliva: crollo della produzione per quello pugliese, solo 87 tonnellate

Le province di Bari, BAT e Foggia per colpa delle gelate contano i danni di un inverno disastroso

lunedì 8 ottobre 2018
Crollo del 58% nel 2018 della produzione di olio made in Puglia che scenderà, secondo le previsioni già ampiamente anticipate nei mesi scorsi, al minimo storico di 87 tonnellate. E' quanto reso noto da Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata Nazionale dell'extravergine italiano al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma, che ha dato inizio alla spremitura delle olive in Italia con migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per difendere nella Capitale il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea.
La Puglia si conferma la principale regione di produzione, nonostante il calo del 58%, secondo le previsioni di ISMEA, nonostante l'ondata di maltempo dell'inverno e dell'estate e degli effetti – denuncia Coldiretti Puglia - delle gelate di febbraio e marzo che hanno arrecato danni ingenti nella fase della fioritura
"Le province di Bari, BAT e Foggia per colpa delle gelate contano i danni di un inverno disastroso, mentre la provincia di Lecce paga gli effetti della Xylella, con un danno stimato pari a oltre 1 miliardo di euro", dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.

"Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese – lancia l'allarme Cantele – faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un 'vero' extravergine 'made in Italy' bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d'occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza».
Al Villaggio Coldiretti a Roma splendida la vetrina degli oli di Puglia, rappresentati da oli DOP Terre d'Otranto, Terra di Bari, evo "monocultivar" per ciascuna varietà locale, coratina, ogliarola, peranzana, ogliarola salentina, cima di mola, evo biologico, bottiglie evo che si distinguono per un packaging originale e innovativo, olive da tavola bella di cerignola, termite di Bitetto, peranzana, olive fresche (appena raccolte) per ogni cultivar locale e rappresentativa del territorio coratina, ogliarola, peranzana, Bella di Cerignola, cellina, leccino.
si tratta di tutelare un patrimonio inestimabile anche attraverso un Piano Olivicolo Nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia - e potenziare una filiera olearia che in Puglia vale 576milioni di euro per quella olearia e che ancora nei primi 6 mesi del 2018 ha visto crescere le esportazioni del 2,1% per un valore di 66 milioni di euro.

"Nel primo trimestre 2018 la Puglia ha importato 43,3 milioni di euro di olio extravergine da Grecia e Tunisia – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – e per questo serve una stretta sui controlli perché sia accertato il pieno rispetto della Legge Mongiello, ribattezzata Legge "Salva olio italiano", la n. 9 del 2013 che impone la tracciabilità in etichetta dell'olio extravergine di oliva e di accelerare il percorso del disegno di legge sui reati agroalimentari, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell'osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare".
"Di fronte al moltiplicarsi di frodi e speculazioni, con olio di bassa qualità venduto come extravergine o olio straniero spacciato per italiano – conclude il Direttore Corsetti – bisogna stringere le maglie della legislazione per difendere un prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea e togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall'estero perché sapere chi sono gli importatori e quali alimenti importano rappresenta un elemento di trasparenza e indubbio vantaggio per i consumatori e per la tutela del 'made in Italy' agroalimentare. Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall'estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come Made in Italy".
A preoccupare sono, tra l'altro, i sistemi di etichettatura nutrizionale a semaforo come quella adottata in Gran Bretagna che promuove con il semaforo verde cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e boccia con il rosso elisir di lunga vita come l'olio extravergine di oliva".


Produzione Italiana di olio di pressione (tonnellate)
2013 2014 2015 2.016 2017 2018° Var. %°
Piemonte 14 4 5 7 8 8 0%
Lombardia 911 221 627 745 572 572 0%
Trentino Alto Adige 347 200 282 327 330 363 10%
Veneto 888 957 1.761 2.182 1.110 1.554 40%
Friuli Venezia Giulia 42 50 134 118 105 105 0%
Liguria 6.910 1.992 5.568 1.644 4.165 6.248 50%
Emilia Romagna 661 642 1.208 973 1.242 1.118 -10%
Toscana 16.615 6.197 19.202 15.093 15.496 17.820 15%
Umbria 6.710 1.074 5.781 4.398 4.458 5.350 20%
Marche 3.780 1.763 5.135 1.607 5.453 3.272 -40%
Lazio 24.960 5.655 20.877 11.025 18.574 14.859 -20%
Abruzzo 19.211 4.143 14.715 3.488 14.464 11.571 -20%
Molise 6.578 1.463 4.006 1.665 3.601 3.601 0%
Campania 44.220 5.101 19.332 4.321 16.414 11.490 -30%
Puglia 179.393 134.757 242.169 103.791 205.983 86.513 -58%
Basilicata 6.918 2.485 8.162 1.212 7.037 7.037 0%
Calabria 98.102 25.241 66.365 12.345 71.157 46.964 -34%
Sicilia 44.186 22.620 52.409 13.941 52.381 39.286 -25%
Sardegna 5.500 7.442 6.882 3.443 6.370 6.370 0%
ITALIA 465.946 222.007 474.620 182.325 428.920 264.101 -38%
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su previsioni Ismea