Olimpiadi: Andria sul podio per il lancio dei rifiuti
Immondizia sulla Sp 231: il benvenuto degli andriesi ai turisti
sabato 1 luglio 2017
09.00
Quasi all'ordine del giorno sono le lamentele dei cittadini riguardo alla situazione dei rifiuti ad Andria, sia che si tratti delle inadempienze della società che effettua la raccolta porta a porta, sia che si tratti di cittadini incivili che abbandonano immondizia per strada.
Se facile, benché legittimo, sia puntare il dito contro i giovanissimi che lasciano sporchi e sudici i luoghi della vita notturna andriese, molto c'è da lavorare anche sull'educazione dei meno giovani. Basti pensare, infatti, alla condizione delle campagne andriesi, di cui abbiamo precedentemente parlato, o ai piccoli bidoni per strada utilizzati come cassonetti: un esempio tra i tanti quello nei pressi dell'Officina San Domenico, dove spesso il vicinato abbandona sacchetti di indifferenziato, formando una catasta non igienica e maleodorante, specie in queste calde giornate di inizio estate. Inutile dilungarsi sulle ovvie e note conseguenze ambientali dei rifiuti in plastica per le campagne o del cattivo odore dei sacchetti per la città che attirano insetti e, perché no, anche i temuti e lamentati topi, come segnalto da numerosi cittadini in molte zone da piazza Cappuccini, Monumento dei Caduti o via Caboto.
Ma, questa volta, l'attenzione si sofferma anche sulla Sp 231, ex 98 (per citare un esempio tra i tanti). Percorrendo tale strada e giungendo allo svincolo di via Corato, biglietto da visita della città per turisti e passanti, ci si imbatte in uno sgradevole guard rail, fatto di sacchetti di immondizia. Difficile è credere che questi siano potuti casualmente finire sui margini di una strada ad alta e veloce percorrenza, pertanto non rimane che ipotizzare e immaginare gli andriesi in partenza o di ritorno da felici scampagnate, impegnati in una esercitazione di lancio dei rifiuti, in vista delle prossime Olimpiadi di inciviltà.
Mettendo da parte le amare ironie, risulta evidente che, oltre alla totale irrisione delle norme, molta strada c'è da fare in quanto a senso civico e amor della propria città.
Se facile, benché legittimo, sia puntare il dito contro i giovanissimi che lasciano sporchi e sudici i luoghi della vita notturna andriese, molto c'è da lavorare anche sull'educazione dei meno giovani. Basti pensare, infatti, alla condizione delle campagne andriesi, di cui abbiamo precedentemente parlato, o ai piccoli bidoni per strada utilizzati come cassonetti: un esempio tra i tanti quello nei pressi dell'Officina San Domenico, dove spesso il vicinato abbandona sacchetti di indifferenziato, formando una catasta non igienica e maleodorante, specie in queste calde giornate di inizio estate. Inutile dilungarsi sulle ovvie e note conseguenze ambientali dei rifiuti in plastica per le campagne o del cattivo odore dei sacchetti per la città che attirano insetti e, perché no, anche i temuti e lamentati topi, come segnalto da numerosi cittadini in molte zone da piazza Cappuccini, Monumento dei Caduti o via Caboto.
Ma, questa volta, l'attenzione si sofferma anche sulla Sp 231, ex 98 (per citare un esempio tra i tanti). Percorrendo tale strada e giungendo allo svincolo di via Corato, biglietto da visita della città per turisti e passanti, ci si imbatte in uno sgradevole guard rail, fatto di sacchetti di immondizia. Difficile è credere che questi siano potuti casualmente finire sui margini di una strada ad alta e veloce percorrenza, pertanto non rimane che ipotizzare e immaginare gli andriesi in partenza o di ritorno da felici scampagnate, impegnati in una esercitazione di lancio dei rifiuti, in vista delle prossime Olimpiadi di inciviltà.
Mettendo da parte le amare ironie, risulta evidente che, oltre alla totale irrisione delle norme, molta strada c'è da fare in quanto a senso civico e amor della propria città.