“Nuzzi”, aule nuove e sicure inutilizzate: la storia di un paradosso
I lavori sono fermi da settembre, la Provincia non risponde. Filannino invita Giorgino ad un'assemblea
martedì 24 gennaio 2017
14.33
Invece che essere consegnati, i lavori si sono fermati. Aule nuove, pronte o quasi per essere sfruttate lasciate, invece, vuote ed inutilizzate. A settembre la nuova area del liceo scientifico "Nuzzi" di Andria doveva essere messa completamente a disposizione della popolazione scolastica ed invece, nonostante sia praticamente quasi ultimata, non è ancora formalmente agibile. È la storia di un paradosso come tanti in Italia. Quattro milioni di soldi pubblici per un'opera incompleta e ferma.
«Quello che è importante sapere è che al piano superiore di sono dieci aule eccellenti dal punto di vista sismico e di altra utilità e che sono non utilizzate. Un paradosso ed uno spreco del denaro pubblico. Chiediamo alla Provincia di intervenire perché quelle aule nel giro di due settimane potrebbero essere ultimate e consegnate», spiega il dirigente scolastico del Nuzzi, il professor Michelangelo Filannino che stamattina ha organizzato un sopralluogo con la stampa all'istituto anche per chiarire la vicenda dei termosifoni e per dimostrare che il riscaldamento funziona anche nella zona nuova.
Tornando agli interventi di ampliamento, Filannino ha scritto alla Provincia per capire le ragioni dello stop ma non ha ricevuto nessuna risposta al momento, per questo ha invitato il Presidente Nicola Giorgino sabato prossimo ad un'assemblea. Il progetto, lo ricordiamo, prevede la costruzione di diciannove nuove aule ed un laboratorio di fisica, oltre che una piscina interrata ed un nuovo ingresso in via Mazart alle spalle dell'attuale accesso di via Cinzio Violante. «La ditta una decina di giorni fa ha comunicato alla Provincia la sospensione dei lavori, il motivo starebbe – dice Filannino - in un ritardo nei pagamenti da parte dell'ente. In ballo c'è la sicurezza degli studenti. Mentre in tutta Italia oggi ci sono seri problemi per le scuole dal punto di vista sismico qui abbiamo un paradosso: una scuola costruita con pilastri in acciaio che garantiscono al 100 percento la protezione antisismica e le dieci aule di sono vuote mentre i ragazzi stanno nel vecchio edificio che sicuramente non ha le potenzialità di questo. È uno spreco, è inconcepibile», chiosa Filannino.
«Quello che è importante sapere è che al piano superiore di sono dieci aule eccellenti dal punto di vista sismico e di altra utilità e che sono non utilizzate. Un paradosso ed uno spreco del denaro pubblico. Chiediamo alla Provincia di intervenire perché quelle aule nel giro di due settimane potrebbero essere ultimate e consegnate», spiega il dirigente scolastico del Nuzzi, il professor Michelangelo Filannino che stamattina ha organizzato un sopralluogo con la stampa all'istituto anche per chiarire la vicenda dei termosifoni e per dimostrare che il riscaldamento funziona anche nella zona nuova.
Tornando agli interventi di ampliamento, Filannino ha scritto alla Provincia per capire le ragioni dello stop ma non ha ricevuto nessuna risposta al momento, per questo ha invitato il Presidente Nicola Giorgino sabato prossimo ad un'assemblea. Il progetto, lo ricordiamo, prevede la costruzione di diciannove nuove aule ed un laboratorio di fisica, oltre che una piscina interrata ed un nuovo ingresso in via Mazart alle spalle dell'attuale accesso di via Cinzio Violante. «La ditta una decina di giorni fa ha comunicato alla Provincia la sospensione dei lavori, il motivo starebbe – dice Filannino - in un ritardo nei pagamenti da parte dell'ente. In ballo c'è la sicurezza degli studenti. Mentre in tutta Italia oggi ci sono seri problemi per le scuole dal punto di vista sismico qui abbiamo un paradosso: una scuola costruita con pilastri in acciaio che garantiscono al 100 percento la protezione antisismica e le dieci aule di sono vuote mentre i ragazzi stanno nel vecchio edificio che sicuramente non ha le potenzialità di questo. È uno spreco, è inconcepibile», chiosa Filannino.