Nuovo Regolamento per il Referendum Consuntivo
Andria 2010 e Alleanza per Andria propongono una delibera. «La consultazione popolare non servirà per la Provincia ma per la partecipazione»
sabato 24 novembre 2012
14.37
Con una nota i gruppi consigliari Andria 2010 e Alleanza per Andria, informano di aver depositato in settimana una delibera avente come obiettivo «l'approvazione del nuovo Regolamento che disciplina il Referendum Consultivo nella Città di Andria». In tal modo si intende colmare «una lacuna normativa durata fin troppi anni nella nostra Città. Rispetto al tema della partecipazione democratica riteniamo che, a prescindere dagli ormai consueti interventi propagandistici da parte di associazioni e partiti politici, questa rappresenti la prima, seria e concreta proposta amministrativa. In buona sostanza, il nuovo Regolamento per il Referendum Consultivo nasce per dare concreto riscontro al diritto di partecipazione dei cittadini che riteniamo debbano essere sempre più coinvolti e interessati a quelle scelte fondamentali che possono determinare il destino di una città».
E ancora, si legge nel comunicato: «E' bene evidenziare anche però che il nuovo Regolamento referendario non potrà essere la panacea dei mali determinati dallo sciagurato decreto legge sul tema del riordino delle Province di cui non condividiamo l'impostazione ed i precetti. Infatti, considerati i tempi di approvazione del regolamento del referendum, quelli di promozione, indizione e svolgimento dell'istituto consultivo e, non ultimo, anche il costo pubblico derivante da una consultazione referendaria affrettata nei tempi, non corre dubbio che, rispetto ai tempi di conversione in legge (riteniamo non più tardi del 31.01.2013) del Decreto Legge che in modo assurdo ha stabilito l'accorpamento della nostra città alla di provincia di Foggia, la strada del referendum sia difficilmente praticabile. Ciò non toglie però che, forti dell'investitura popolare conseguita nel 2010 e comunque non prima di esserci attivati nella consultazione di movimenti civici e cittadini comuni, i Gruppi Consigliari non lasceranno al caso le sorti della Città ed in piena autonomia verranno assunte quelle decisioni che salvaguardino il bene dei cittadini andriesi».
E ancora, si legge nel comunicato: «E' bene evidenziare anche però che il nuovo Regolamento referendario non potrà essere la panacea dei mali determinati dallo sciagurato decreto legge sul tema del riordino delle Province di cui non condividiamo l'impostazione ed i precetti. Infatti, considerati i tempi di approvazione del regolamento del referendum, quelli di promozione, indizione e svolgimento dell'istituto consultivo e, non ultimo, anche il costo pubblico derivante da una consultazione referendaria affrettata nei tempi, non corre dubbio che, rispetto ai tempi di conversione in legge (riteniamo non più tardi del 31.01.2013) del Decreto Legge che in modo assurdo ha stabilito l'accorpamento della nostra città alla di provincia di Foggia, la strada del referendum sia difficilmente praticabile. Ciò non toglie però che, forti dell'investitura popolare conseguita nel 2010 e comunque non prima di esserci attivati nella consultazione di movimenti civici e cittadini comuni, i Gruppi Consigliari non lasceranno al caso le sorti della Città ed in piena autonomia verranno assunte quelle decisioni che salvaguardino il bene dei cittadini andriesi».