Nuovo Ospedale di Andria: si cercano fondi dall'«ex Articolo 20»
Un viaggio nel complesso mondo della Sanità alla scoperta dei fondi per la costruzione del nosocomio. Ventola: «Una risposta tecnica che non ci soddisfa». Attolini: «Le risorse ci saranno»
mercoledì 6 marzo 2013
10.03
Ci sarà da attendere ancora molto. E' quanto resta dopo l'ennesimo incontro a Bari tra le maggiori autorità politiche provinciali della BAT, e l'assessore alla Salute della Regione Puglia, Attolini. Le parti restano distanti e la situazione molto difficile da sbrogliare. Non vi sono molti fondi e la regione è in «Piano di Rientro» nel campo sanitario. L'Ospedale di Andria, sulla cosiddetta direttrice Andria - Canosa, si potrà fare se i 90milioni di euro necessari saranno reperiti nell'ex Articolo 20.
Ma cosa è l'ex Articolo 20? L'Articolo 20 è quello della legge 67 dello Stato dell'11 marzo 1988, nella quale si autorizza un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Questa legge è stata successivamente modifica diverse volte e Regione Puglia e Stato hanno sottoscritto due volte Accordi di Programma: il primo nel 2004 ed il secondo nel 2007 con i quali sono stati impegnati la metà dei fondi disponibili per questo programma di investimenti in materia sanitaria. Lo scorso 18 settembre, poi, la stessa Regione Puglia ha approvato il nuovo Accordo di Programma a valere su questo ormai famoso ex Articolo 20 nel quale è stato individuato il Piano Complessivo di Riordino Ospedaliero con diverse caratteristiche, ma sopratutto con l'indicazione dello standard qualitativo da rispettare per tutti i territori di 3,7 posti letto per ogni mille abitanti. Dei quasi 600 milioni di euro disponibili per completare gli investimenti finanziati con il miliardo di euro posti a disposizione della Puglia nel lontano '88, sono stati individuati cinque ospedali comprensivi da costruire e molte chiusure.
Mentre, tuttavia, le chiusure sono in atto, seppur parzialmente bloccate vedasi la delibera 237 del 21 febbraio scorso della ASL BT che stoppa l'attuazione del nuovo piano sanitario aziendale, gli investimenti restano lontani ed in particolare per l'Ospedale di Andria la luce è fioca. Il CIPE ha, infatti, già finanziato la realizzazione di due ospedali come quello di Fasano-Monopoli e Taranto per un investimento di oltre 200 milioni di euro ed i fondi a disposizione divengono sempre meno oltre al tempo che ormai sembra essersi ancor più dilatato dopo l'improvvisa accelerazione di qualche mese fa: «Da parte dell'Assessore Attollini c'è stata una chiusura netta ed inequivocabile alla nostra richiesta di rivedere il Piano di Riordino ospedaliero, come stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 3006 del 27 dicembre scorso - ha affermato il Presidente della BAT Ventola - per quel che riguarda il nuovo Ospedale di Andria, l'Assessore regionale alla Sanità si è detto pronto a sostenere il progetto, attraverso i fondi dell'accordo di programma quadro, utilizzando le somme dell'ex articolo 20. Una risposta evidentemente tecnica, che non ci soddisfa - spiega il Presidente Ventola - ci saremmo infatti aspettati un impegno preciso nel modificare la delibera di Giunta regionale, che invece individua come priorità gli ospedali di Taranto e Monopoli-Fasano. Così, invece, non è stato».
«I fondi ci saranno - conferma l'Assessore Attolini di contro - bisogna solo pazientare e dar corso ai progetti già in essere. Non è una situazione facile ma contiamo di poter arrivare ai necessari step con rapidità. Nel frattempo i territori devono star tranquilli perchè il Piano di Riordino è stato concordato con tutte le parti e lo attueremo rispettando al massimo tutti i cittadini».
Ma cosa è l'ex Articolo 20? L'Articolo 20 è quello della legge 67 dello Stato dell'11 marzo 1988, nella quale si autorizza un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Questa legge è stata successivamente modifica diverse volte e Regione Puglia e Stato hanno sottoscritto due volte Accordi di Programma: il primo nel 2004 ed il secondo nel 2007 con i quali sono stati impegnati la metà dei fondi disponibili per questo programma di investimenti in materia sanitaria. Lo scorso 18 settembre, poi, la stessa Regione Puglia ha approvato il nuovo Accordo di Programma a valere su questo ormai famoso ex Articolo 20 nel quale è stato individuato il Piano Complessivo di Riordino Ospedaliero con diverse caratteristiche, ma sopratutto con l'indicazione dello standard qualitativo da rispettare per tutti i territori di 3,7 posti letto per ogni mille abitanti. Dei quasi 600 milioni di euro disponibili per completare gli investimenti finanziati con il miliardo di euro posti a disposizione della Puglia nel lontano '88, sono stati individuati cinque ospedali comprensivi da costruire e molte chiusure.
Mentre, tuttavia, le chiusure sono in atto, seppur parzialmente bloccate vedasi la delibera 237 del 21 febbraio scorso della ASL BT che stoppa l'attuazione del nuovo piano sanitario aziendale, gli investimenti restano lontani ed in particolare per l'Ospedale di Andria la luce è fioca. Il CIPE ha, infatti, già finanziato la realizzazione di due ospedali come quello di Fasano-Monopoli e Taranto per un investimento di oltre 200 milioni di euro ed i fondi a disposizione divengono sempre meno oltre al tempo che ormai sembra essersi ancor più dilatato dopo l'improvvisa accelerazione di qualche mese fa: «Da parte dell'Assessore Attollini c'è stata una chiusura netta ed inequivocabile alla nostra richiesta di rivedere il Piano di Riordino ospedaliero, come stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 3006 del 27 dicembre scorso - ha affermato il Presidente della BAT Ventola - per quel che riguarda il nuovo Ospedale di Andria, l'Assessore regionale alla Sanità si è detto pronto a sostenere il progetto, attraverso i fondi dell'accordo di programma quadro, utilizzando le somme dell'ex articolo 20. Una risposta evidentemente tecnica, che non ci soddisfa - spiega il Presidente Ventola - ci saremmo infatti aspettati un impegno preciso nel modificare la delibera di Giunta regionale, che invece individua come priorità gli ospedali di Taranto e Monopoli-Fasano. Così, invece, non è stato».
«I fondi ci saranno - conferma l'Assessore Attolini di contro - bisogna solo pazientare e dar corso ai progetti già in essere. Non è una situazione facile ma contiamo di poter arrivare ai necessari step con rapidità. Nel frattempo i territori devono star tranquilli perchè il Piano di Riordino è stato concordato con tutte le parti e lo attueremo rispettando al massimo tutti i cittadini».