Nuovo ospedale di Andria: realtà o immaginazione?

Dopo la bocciatura del piano di riordino, Di Bari (M5S): «Tradito un intero territorio»

venerdì 20 gennaio 2017 13.40
Da essere definito come una priorità nel tempo è diventato una vera e propria certezza, stando almeno agli annunci dello scorso mese di settembre fatti dal Presidente della regione puglia michele emiliano che garantiva in sedi ufficiali e non nei corridoi di via Capruzzi: l'ospedale di Andria si farà.

Ma per la consigliera del M5S Grazia Di Bari «il nuovo ospedale di Andria rimane una chimera. La Bat per questo governo continua a essere la cenerentola delle province pugliesi». Amaro il commento dell'esponente pentastellato andriese all'indomani della bocciatura del piano di riordino ospedaliero in III Commissione Sanità. «Circa il nuovo ospedale - continua la Di Bari - nonostante i proclami in pompa magna di questi ultimi mesi di alcuni consiglieri regionali anche della Bat, in Commissione purtroppo si è avuta la definitiva conferma che la sua realizzazione non è affatto né scontata né tanto meno prossima».

La consigliera andriese spiega come «la disponibilità di cassa del fondo ex art. 20 della legge n. 67/1988, pari a 230 milioni di euro, sia insufficiente per garantire anche la realizzazione del nosocomio per la Bat e questo ha fatto sì che la Regione non abbia neanche provveduto a redigere alcun progetto tecnico. Allo stato attuale, dunque, a nulla vale l'individuazione dell'area avvenuta nella conferenza dei sindaci, che tra l'altro presenta problemi ambientali così come sembra destinata a restare solo su carta, l'indicazione nel piano di riordino ospedaliero sulla possibile realizzazione del nuovo ospedale su Andria. Al contrario - incalza Di Bari - sono più che concreti i trasferimenti definitivi a favore dell'ospedale di Barletta dei reparti di nefrologia, utin neonatale, Sit, anatomia patologica, senza contare i timori per oculistica e chirurgia plastica. Tutto questo depauperando l'ospedale di Andria e facendolo scendere di livello nell'assistenza sanitaria offerta, ormai degna di un poliambulatorio più che di un ospedale. Ciò si riverbererà nel futuro. Ammesso e non concesso che un giorno lontanissimo avremo il nuovo ospedale, sarà molto difficile riottenere il trasferimento di quei reparti da Barletta ad Andria. Da un lato ci promettono nuove strutture dall'altro, oltre a ridurre Andria, chiudono Trani e Canosa. Per non parlare dei 'comuni terremotati per la sanità' Minervino e Spinazzola, ancora in attesa almeno di ambulanze adeguate».

La consigliera grillina ricorda come «il lento declino dell'Ospedale di Andria sia iniziato 4 anni fa, quando il reparto di otorinolaringoiatria fu spostato da Andria a Barletta. Oggi, ad Andria non c'è neanche un ambulatorio di otorino sebbene l'ospedale di Andria sia un ospedale di emergenza-urgenza, mentre quello di Barletta è oncologico».

«Di fronte a questo quadro l'unica strada da percorrere per assicurare alla nostra provincia un ospedale di II Livello - conclude Di Bari - è recuperare da subito il Bonomo partendo dal 3° e 6° piano. Purtroppo le avvisaglie sull'impiego delle risorse sono negative: anche i circa 10 milioni di euro già stanziati per i nuovi poliambulatori in Via Castel del Monte sono improvvisamente scomparsi probabilmente a favore di un'altra locazione. Se poi sarà nominato un direttore sanitario non andriese al Bonomo, ma magari di un comune vicino, il quadro sarà tristemente chiaro».