Nuovo Ospedale di Andria: il resoconto e gli interventi della 3^ Commissione regionale
In particolare l'ampia disamina tecnico/organizzativa direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro
venerdì 15 dicembre 2023
13.48
Lo stato dell'arte delle procedure per la realizzazione del nuovo Ospedale di Andria, è stato riportato ieri, giovedì 14 dicembre all'attenzione della Commissione sanità su richiesta del capogruppo del Pd Filippo Caracciolo.
In particolare, dopo la seduta del 16 maggio scorso, i lavori consiliari presieduti da Mauro Vizzino, hanno riguardato la verifica da parte di ASSET con i progettisti incaricati dalla ASL circa i rilievi progettuali evidenziati.
A relazionare sul punto è intervenuto il direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro, specificando che il problema fondamentale per ciò che attiene la realizzazione dell'ospedale di Andria deriva dal fatto che un progetto definitivo consegnato alla stazione appaltante, contiene una serie di indicazioni ed integrazioni rispetto all'originario Piano clinico gestionale, determinando un quadro economico lievitato fin quasi al doppio rispetto alle risorse finanziarie inizialmente stanziate. Ha precisato che la condizione nella quale è attualmente l'attività del progetto definitivo consegnato, ma mai approvato dalla stazione appaltante, è stato oggetto di una attenta analisi da parte di Asset che formalmente ha esaminato il progetto riscontrando la presenza di un numero molto rilevante di criticità, alcune delle quali risolte ma moltissime altre ancora non risolte.
Dunque, per un progetto iniziale del valore complessivo di 138 milioni di euro che è schizzato alla cifra di 270 milioni, dovendo giustificare l'aumento con un progetto clinico gestionale completamente diverso, durante la conferenza dei servizi, è stato stabilito di chiedere all'impresa di eliminare dal progetto tutte quelle parti che architettonicamente portavano valore rilevante all'impresa, ma non dal punto di vista certamente sanitario, quantificandone il valore in 50 milioni di euro. Questo, per poter salvare un progetto del valore di 220 milioni di euro, rispettando l'aderenza e la coerenza con i provvedimenti che erano stati approvati, condividendo con il Ministero della salute la decisione di rivedere il piano clinico gestionale.
Da parte del direttore Montanaro è stato specificato che il nuovo piano clinico gestionale è pronto e che sarà consegnato alla stazione appaltante e all'ATI aggiudicataria prima delle festività natalizie, ed è coerente con l'iniziale progetto di 400 posti letto e con la necessità clinico assistenziale sul territorio di tenere tutte le unità operative di un ospedale moderno inclusi tutti i servizi intermedi e finali. Il nuovo piano clinico gestionale dunque è lo strumento attraverso il quale l'ATI aggiudicataria del progetto riveda in via definitiva il progetto definitivo, rispetto al quale una volta approvato da parte della stazione appaltante, si potrà chiedere l'integrazione del finanziamento al Ministero della salute con le motivazioni per cui il nuovo piano clinico gestionale aderente alle esigenze territoriali si sposa di più con i nuovi strumenti normativi che governano sia la rete ospedaliera sia la rete territoriale e di fatto consenta al nucleo di valutazione di rappresentare l'utilità, l'esigenza e la necessità di avere un ospedale su quel territorio tanto da ottenere il finanziamento integrativo entro il tempo massimo di nove mesi, che porterà da 138 milioni di euro ai probabili 220 milioni di euro.
Il direttore Montanaro ha anche portato all'attenzione della Commissione un aspetto importante riguardante la decisione assunta durante l'ultimo incontro avvenuto con Asset, che è stata formalmente coinvolta in questo contesto attraverso una istanza del suo attuale commissario, il generale Refolo, condivisa anche dall'assessore Palese, con cui si chiede di ottenere un parere legale all'Avvocatura regionale, per evitare problemi di qualsiasi tipo, circa l'applicazione delle regole del nuovo codice degli appalti per un progetto consegnato ma mai approvato, per fare emergere nella legittimità che questo parere veda l'aspetto della onerosità dell'incarico di revisione del progetto definitivo all'ATI aggiudicataria, e quindi verificare se questa è obbligata a rivedere il progetto definitivo sulla base delle indicazioni che le sono state fornite, tenute conto che il progetto definitivo non crea grande differenza rispetto all'iniziale piano clinico gestionale se non per le parti architettoniche che non sono state mai incluse in un piano clinico gestionale. In definitiva il Dipartimento, che è l'interprete della strategia e della volontà del presidente Emiliano, confida che il contratto continui a concedere le opportunità derivanti dall'aggiudicazione e che quindi vada avanti.
Resta da capire, dal punto di vista giuridico e legale, se la revisione del progetto preliminare debba essere onerosa.
Nel corso dei lavori, per l'ASL BT è intervenuto il RUP Carlo Ieva, che ha confermato la necessità di procedere sulla base di un nuovo Piano clinico gestionale.
Per il dirigente dell'area tecnica di Asset Vito Lomoro, la verifica preventiva della progettazione è stata portata a termine ma la procedura è ferma a seguito della revisione del progetto o delle indicazioni di modifica del progetto.
Anche il sindaco di Andria Giovanna Bruno, per ciò che riguarda gli adempimenti di competenza dell'amministrazione comunale in ordine alle varianti urbanistiche, si è in attesa del decreto del presidente Emiliano che avverrà dopo l'approvazione del Piano clinico gestionale e del progetto definitivo.
A conclusione della seduta, è stato ascoltato il RUP del nuovo ospedale del Nord Barese, Antonio Farano, il quale ha spiegato che al momento la gara per l'incarico della progettazione è terminata e aggiudicata, ma alla luce di quanto si è verificato per l'ospedale di Andria si avrà l'accortezza di seguire le procedure con Asset ed il Dipartimento salute per la verifica del Piano clinico gestionale.
In particolare, dopo la seduta del 16 maggio scorso, i lavori consiliari presieduti da Mauro Vizzino, hanno riguardato la verifica da parte di ASSET con i progettisti incaricati dalla ASL circa i rilievi progettuali evidenziati.
A relazionare sul punto è intervenuto il direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro, specificando che il problema fondamentale per ciò che attiene la realizzazione dell'ospedale di Andria deriva dal fatto che un progetto definitivo consegnato alla stazione appaltante, contiene una serie di indicazioni ed integrazioni rispetto all'originario Piano clinico gestionale, determinando un quadro economico lievitato fin quasi al doppio rispetto alle risorse finanziarie inizialmente stanziate. Ha precisato che la condizione nella quale è attualmente l'attività del progetto definitivo consegnato, ma mai approvato dalla stazione appaltante, è stato oggetto di una attenta analisi da parte di Asset che formalmente ha esaminato il progetto riscontrando la presenza di un numero molto rilevante di criticità, alcune delle quali risolte ma moltissime altre ancora non risolte.
Dunque, per un progetto iniziale del valore complessivo di 138 milioni di euro che è schizzato alla cifra di 270 milioni, dovendo giustificare l'aumento con un progetto clinico gestionale completamente diverso, durante la conferenza dei servizi, è stato stabilito di chiedere all'impresa di eliminare dal progetto tutte quelle parti che architettonicamente portavano valore rilevante all'impresa, ma non dal punto di vista certamente sanitario, quantificandone il valore in 50 milioni di euro. Questo, per poter salvare un progetto del valore di 220 milioni di euro, rispettando l'aderenza e la coerenza con i provvedimenti che erano stati approvati, condividendo con il Ministero della salute la decisione di rivedere il piano clinico gestionale.
Da parte del direttore Montanaro è stato specificato che il nuovo piano clinico gestionale è pronto e che sarà consegnato alla stazione appaltante e all'ATI aggiudicataria prima delle festività natalizie, ed è coerente con l'iniziale progetto di 400 posti letto e con la necessità clinico assistenziale sul territorio di tenere tutte le unità operative di un ospedale moderno inclusi tutti i servizi intermedi e finali. Il nuovo piano clinico gestionale dunque è lo strumento attraverso il quale l'ATI aggiudicataria del progetto riveda in via definitiva il progetto definitivo, rispetto al quale una volta approvato da parte della stazione appaltante, si potrà chiedere l'integrazione del finanziamento al Ministero della salute con le motivazioni per cui il nuovo piano clinico gestionale aderente alle esigenze territoriali si sposa di più con i nuovi strumenti normativi che governano sia la rete ospedaliera sia la rete territoriale e di fatto consenta al nucleo di valutazione di rappresentare l'utilità, l'esigenza e la necessità di avere un ospedale su quel territorio tanto da ottenere il finanziamento integrativo entro il tempo massimo di nove mesi, che porterà da 138 milioni di euro ai probabili 220 milioni di euro.
Il direttore Montanaro ha anche portato all'attenzione della Commissione un aspetto importante riguardante la decisione assunta durante l'ultimo incontro avvenuto con Asset, che è stata formalmente coinvolta in questo contesto attraverso una istanza del suo attuale commissario, il generale Refolo, condivisa anche dall'assessore Palese, con cui si chiede di ottenere un parere legale all'Avvocatura regionale, per evitare problemi di qualsiasi tipo, circa l'applicazione delle regole del nuovo codice degli appalti per un progetto consegnato ma mai approvato, per fare emergere nella legittimità che questo parere veda l'aspetto della onerosità dell'incarico di revisione del progetto definitivo all'ATI aggiudicataria, e quindi verificare se questa è obbligata a rivedere il progetto definitivo sulla base delle indicazioni che le sono state fornite, tenute conto che il progetto definitivo non crea grande differenza rispetto all'iniziale piano clinico gestionale se non per le parti architettoniche che non sono state mai incluse in un piano clinico gestionale. In definitiva il Dipartimento, che è l'interprete della strategia e della volontà del presidente Emiliano, confida che il contratto continui a concedere le opportunità derivanti dall'aggiudicazione e che quindi vada avanti.
Resta da capire, dal punto di vista giuridico e legale, se la revisione del progetto preliminare debba essere onerosa.
Nel corso dei lavori, per l'ASL BT è intervenuto il RUP Carlo Ieva, che ha confermato la necessità di procedere sulla base di un nuovo Piano clinico gestionale.
Per il dirigente dell'area tecnica di Asset Vito Lomoro, la verifica preventiva della progettazione è stata portata a termine ma la procedura è ferma a seguito della revisione del progetto o delle indicazioni di modifica del progetto.
Anche il sindaco di Andria Giovanna Bruno, per ciò che riguarda gli adempimenti di competenza dell'amministrazione comunale in ordine alle varianti urbanistiche, si è in attesa del decreto del presidente Emiliano che avverrà dopo l'approvazione del Piano clinico gestionale e del progetto definitivo.
A conclusione della seduta, è stato ascoltato il RUP del nuovo ospedale del Nord Barese, Antonio Farano, il quale ha spiegato che al momento la gara per l'incarico della progettazione è terminata e aggiudicata, ma alla luce di quanto si è verificato per l'ospedale di Andria si avrà l'accortezza di seguire le procedure con Asset ed il Dipartimento salute per la verifica del Piano clinico gestionale.