Nuovo assetto organizzativo del Comune, ignorato il comitato unico di garanzia

La Fp Cgil Bat chiede un incontro urgente per definire l’organigramma di tutta la dotazione organica

mercoledì 15 marzo 2017 10.01
La Funzione pubblica Cgil Bat, nel prendere atto della delibera di Giunta del 31 gennaio scorso con la quale si è approvato il nuovo assetto organizzativo della cosiddetta "macrostruttura" dell'Ente", senza entrare nel merito delle motivazioni riportate nella premessa della delibera stessa e affatto condivisibili, che hanno indotto codesta amministrazione al riordino delle funzioni dell'Ente, ritiene comunque di dover segnalare, tuttavia, la mancanza del coinvolgimento del Comitato Unico Garanzia come previsto dalla L.183 del 4.11.2010.

«Sulla scorta di questa osservazione (alla luce dell'art.21 octies comma 1 L.241/90 – cd. Legge sul procedimento amministrativo) e richiamando la tassonomia delle funzioni CUG, si osserva che l'atto emanato omettendo l'acquisizione del parere CUG, si appalesa foriero d'illegittimità e pertanto annullabilità dell'azione amministrativa sul parametro del "vizio di violazione di legge", scrivono Gino Marzano, Liana Abbascià e Michele Tedesco per la Fp Cgil Bat.

«Si evidenzia ciò in considerazione del fatto che nell'attività di riorganizzazione sussistono ampi spazi di discrezionalità lasciati all'amministrazione dalle leggi, non propriamente imposti dal legislatore e rimessi solo alla volontà e al disegno del vertice amministrativo. L'annullabilità/illegittimità possono riscontrarsi anche sotto il profilo di altro vizio invalidante l'atto amministrativo, in altre parole "l'eccesso di potere" nella figura sintomatica del deficit d'istruttoria. L'eccesso di potere può riscontrarsi anche in altra fattispecie. Difatti vero è che il parere non è vincolante, ma per principio generale della trasparenza amministrativa l'ente deve motivare le ragioni della non consultazione. Inoltre si esterna, che anche le Organizzazioni Sindacali del comparto della dirigenza, non sono state informate e/o consultate, eludendo in questo caso, l'art. 7 e conseguente art. 8 del CCNL del comparto Dirigenziale, conclamando un evidente comportamento antisindacale».

«Ricordiamo invece, - proseguono i sindacalisti - che le organizzazioni sindacali del comparto non dirigenziale, pur essendo state informate nella delegazione trattante del 20 gennaio, sollevavano molteplici perplessità, rimarcando la lacuna di un modello organizzativo dell'Ente, disegnato esclusivamente sulla testa della struttura (Dirigenza e posizioni organizzative), senza prevedere la struttura complessiva, cioè anche le braccia e le gambe della stessa e precisamente: assistenti sociali, educatrici asilo nido, ass. sociali, istruttori tecnici e amministrativi e operatori. Precisiamo che in tale sede la parte pubblica si è impegnata, a completare il modello organizzativo con l'incasellamento di tutta la struttura comunale, con un organigramma completo, impegno sostanzialmente eluso».

Per la Fp Cgil, inoltre, «anche altri regolamenti meritano un ripasso e/o aggiornamento urgente, poiché, datati e ormai superati dalle normative subentrate nel tempo, e cioè l'ordinamento degli uffici e servizi e il regolamento dei concorsi, con un esempio per tutti: nell'ultima selezione per mobilità interna per il posto di Educatrice Asilo Nido, si è scoperto, che per coprire tale posto è necessaria la laurea triennale, quando invece, nel nostro ordinamento degli accessi è previsto il titolo inferiore. Per tutto quanto sopra enucleato, si chiede un incontro urgente per definire l'organigramma di tutta la dotazione organica comunale, e predisporre una programmazione sull'aggiornamento dei regolamenti dell'ente, in modo da ripristinare corrette relazioni sindacali».