Norman Atlantic: erano 499 i passeggeri con tre clandestini
Il Procuratore di Bari, Volpe: «Attendiamo la Grecia per verificare i 179 mancanti»
martedì 30 dicembre 2014
12.57
Una tragedia del mare che potrebbe assumere contorni di grande rilievo: è la voce ufficiale del Procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe a chiudere le voci circolate ed a metter un punto ufficiale sulla "Norman Atlantic" poco dopo le 13 di oggi. Durante la conferenza stampa in Capitaneria di Porto, infatti, è emerso il numero di possibili passeggeri a bordo che, ad ora, potrebbero essere 499 compresi i 18 in over booking imbarcati. Accanto a questi sono già stati recuperati 3 clandestini, due afgani ed uno siriano, giunti sulle coste pugliesi sia nella Spirit of Pireus che con una Motonave della Guardia Costiera. La Marina Militare ha salvato e trasbordato sulla nave San Giorgio 214 persone mentre in Puglia, in totale, sono già sbarcate 96 persone computando anche i 39 naufraghi che sono sul mercantile Aby Jeannette in questo momento a largo di Margherita di Savoia e non più diretto a Manfredonia ma a Taranto. Le persone sicuramente decedute sono al momento 10 di cui due disperse in mare mentre quattro sono le salme a bordo della San Giorgio e quattro sono quelle recuperate dalle motovedette di Otranto e Brindisi ed in viaggio verso Bari. Due sono anche i soccorritori deceduti, entrambi albanesi, a bordo di uno dei primi rimorchiatori giunti per tentare di bloccare la deriva della "Norman Atlantic". All'appello, quindi, mancano 179 persone di cui molti potrebbero esser stati recuperati dai due mercantili diretti verso la Grecia. Si aspettano le autorità greche per valutare esattamente il numero di dispersi.
L'inchiesta, invece, resta in carico alla Procura di Bari che, per competenza territoriale essendo il traghetto iscritto nel capoluogo pugliese oltre all'armatore con sede proprio a Bari, coordinerà il lavoro delle Procure di Lecce e Brindisi che immediatamente hanno aperto fascicoli. Nel registro degli indagati sono già stati iscritti ieri sera il Comandante del "Norman Atlantic", Argilio Giacomazzi e l'armatore con l'accusa di di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. «Dopo i controlli medici effettuati per i naufraghi appena sbarcati a Bari - ha detto il Procuratore Giuseppe Volpe - abbiamo organizzato presso la Capitaneria di Porto, la raccolta delle dichiarazioni, successivamente sono stati acquisiti verbali e telefonini privati che avevano ripreso immagini dell'incendio a bordo della nave. Il nostro obiettivo era accelerare al massimo queste operazioni perché naturalmente i naufraghi avevano necessità di rientrare e per questo sono stati già organizzati trasporti verso le località di origine. Tutto il materiale acquisito verrà sottoposto al vaglio di esperti quando si procederà agli accertamenti tecnici. Accertamenti garantiti sia nei confronti delle persone già iscritte nel registro degli indagati e sia nei confronti delle persone offese».
In serata è previsto lo sbarco a Brindisi della nave San Giorgio mentre è stata affidata alla ditta Barretta, che gestisce rimorchiatori molto potenti, il recupero del relitto per la verifica dello stato dei luoghi dell'incidente. «E' stato un rapido lavoro internazionale con una rogatoria con l'Albania - ha dichiarato il Procuratore Volpe - che ha consentito il disbrigo di tutte le pratiche necessarie. Ricordiamo a tutti che nessuno può impossessarsi del relitto e che questo reato è penalmente perseguibile». Proprio ieri, infatti, l'arrivo nella zona del disastro di altri rimorchiatori inviati dall'armatore che, tuttavia, sono stati subito allontanati anche dalle autorità albanesi. «Tutto molto difficile - ha concluso Volpe - apparato messo in essere è stato molto positivo visto le proibitive condizioni del mare e del luogo dell'operazione».
Dello stesso avviso, l'Ammiraglio Di Tullio: «Il numero delle vittime sarà tutto da verificare, accertamenti in itinere. Il dispiegamento delle forze in campo è stato molto impegnativo ed è un vero esempio di come le istituzioni hanno all'unisono risposto alle esigenza di soccorso alle persone. Incendio è tra quegli eventi che sono particolarmente gravi se investono una nave». Per le verifiche dei primi dieci decessi vi sono già i due soccorritori albanesi e sono stati identificati un greco ed un uomo turco. Il corpo di una donna, sbarcato ad Otranto, è già stato sottoposto ad autopsia e presenta bruciature ed ustioni. Tensione per i familiari di alcuni camionisti italiani, almeno tre i dispersi che gli inquirenti hanno provato ad indentificare attraverso le foto mostrate ai parenti, ma non vi sono conferme ufficiali.
L'inchiesta, invece, resta in carico alla Procura di Bari che, per competenza territoriale essendo il traghetto iscritto nel capoluogo pugliese oltre all'armatore con sede proprio a Bari, coordinerà il lavoro delle Procure di Lecce e Brindisi che immediatamente hanno aperto fascicoli. Nel registro degli indagati sono già stati iscritti ieri sera il Comandante del "Norman Atlantic", Argilio Giacomazzi e l'armatore con l'accusa di di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. «Dopo i controlli medici effettuati per i naufraghi appena sbarcati a Bari - ha detto il Procuratore Giuseppe Volpe - abbiamo organizzato presso la Capitaneria di Porto, la raccolta delle dichiarazioni, successivamente sono stati acquisiti verbali e telefonini privati che avevano ripreso immagini dell'incendio a bordo della nave. Il nostro obiettivo era accelerare al massimo queste operazioni perché naturalmente i naufraghi avevano necessità di rientrare e per questo sono stati già organizzati trasporti verso le località di origine. Tutto il materiale acquisito verrà sottoposto al vaglio di esperti quando si procederà agli accertamenti tecnici. Accertamenti garantiti sia nei confronti delle persone già iscritte nel registro degli indagati e sia nei confronti delle persone offese».
In serata è previsto lo sbarco a Brindisi della nave San Giorgio mentre è stata affidata alla ditta Barretta, che gestisce rimorchiatori molto potenti, il recupero del relitto per la verifica dello stato dei luoghi dell'incidente. «E' stato un rapido lavoro internazionale con una rogatoria con l'Albania - ha dichiarato il Procuratore Volpe - che ha consentito il disbrigo di tutte le pratiche necessarie. Ricordiamo a tutti che nessuno può impossessarsi del relitto e che questo reato è penalmente perseguibile». Proprio ieri, infatti, l'arrivo nella zona del disastro di altri rimorchiatori inviati dall'armatore che, tuttavia, sono stati subito allontanati anche dalle autorità albanesi. «Tutto molto difficile - ha concluso Volpe - apparato messo in essere è stato molto positivo visto le proibitive condizioni del mare e del luogo dell'operazione».
Dello stesso avviso, l'Ammiraglio Di Tullio: «Il numero delle vittime sarà tutto da verificare, accertamenti in itinere. Il dispiegamento delle forze in campo è stato molto impegnativo ed è un vero esempio di come le istituzioni hanno all'unisono risposto alle esigenza di soccorso alle persone. Incendio è tra quegli eventi che sono particolarmente gravi se investono una nave». Per le verifiche dei primi dieci decessi vi sono già i due soccorritori albanesi e sono stati identificati un greco ed un uomo turco. Il corpo di una donna, sbarcato ad Otranto, è già stato sottoposto ad autopsia e presenta bruciature ed ustioni. Tensione per i familiari di alcuni camionisti italiani, almeno tre i dispersi che gli inquirenti hanno provato ad indentificare attraverso le foto mostrate ai parenti, ma non vi sono conferme ufficiali.