«Non si nasce buoni genitori, ma lo si può diventare»

Terminato il progetto a sostegno della genitorialità: «Il Bello delle Emozioni». Destinatarie del progetto le famiglie delle classi prime

giovedì 30 maggio 2013 13.15
A cura di Katia Moschetta
Si è concluso con successo il primo ciclo del percorso formativo di sostegno alla genitorialità relativo al progetto: Il Bello delle Emozioni, tenutosi da gennaio a maggio, con incontri a cadenza quindicinali e successivamente mensili, nei locali della Scuola Primaria dell'Istituto Comprensivo Jannuzzi-Mons.Di Donna di Andria, promosso dalla dottoressa Lilla Bruno.

I destinatari del progetto sono stati i genitori delle classi prime per consentire loro di avvalersi di tale supporto psico-pedagogico nell'arco temporale del quinquennio. L'obiettivo è stato quello di creare uno spazio di ascolto, in assenza di giudizio, in cui i genitori potessero esprimere ed esplorare i propri vissuti emozionali, di promuovere una maggiore sensazione di efficacia educativa e comunicativa genitore/figlio al fine di favorire una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie risposte allo stress emotivo.

Durante gli incontri, i genitori sono stati i protagonisti di un percorso condotto dalla dott.ssa Rosa Lamparelli, psicologa dell'età evolutiva e Psicoterapeuta della Gestalt, volto a far emergere e superare le difficoltà pratiche ed emotive che sorgono nella gestione dei figli o in situazioni che tendono a minare l'equilibrio familiare. Nella famiglia ci sono avvenimenti quali la relazione la relazione della coppia genitoriale, i problemi economici e lavorativi, le difficoltà scolastiche del proprio bambino o derivanti dal contesto sociale, che possono influenzare l'evoluzione del minore. In tutti questi casi la famiglia dovrebbe essere in grado di attuare un cambiamento utile a superare il momento difficile e a trovare un nuovo equilibrio funzionale.

Ma non sempre ciò avviene perché in una famiglia, in un momento particolarmente critico, entrano in scena meccanismi e sensazioni negative quali sfiducia, sensi di colpa e rifiuto, che rendono sempre più difficile la comunicazione tra genitori e figli e degli stessi genitori con il "sistema scuola". L'ansia di essere inadeguati e la preoccupazione di non avere gli strumenti per educare al meglio i propri figli, spingono i genitori a chiudere le porte della comunicazione con se stessi, con i figli e con la scuola. La psicoterapia Gestalt, attraverso esercitazioni pratico-esperenziali, fa sì che gli adulti sperimentino l'esplorazione e l'attivazione delle possibili risorse utili ad affrontare varie problematiche o conflitti interiori.

Grande soddisfazione è stata espressa dai genitori coinvolti in questa esperienza, inizialmente titubanti, ma allo stesso tempo curiosi, di poter mettere le proprie emozioni. I ringraziamenti del progetto vanno anche alla dott.ssa Rosa Lamparelli che gratuitamente ha prestato la sua esperienza e la sua grande umanità, alle referenti del progetto/genitori - ins. Dargenio Angela e Tina Suriano - le quali, con il sostegno della dirigente hanno cooperato per la buona riuscita dell'esperienza.