No alla festa patronale, no a fotocopie e dirette dei consigli
Il botta e risposta tra M5S e Laura Di Pilato Presidente dell'Assise comunale
mercoledì 26 agosto 2015
18.56
Un botta e risposta tutto attraverso il social network facebook, un botta e risposta dei tempi che cambiano, un botta e risposta che potremmo definire 2.0. Nell'era della condivisione immediata, infatti, parte una proposta dell'On. D'Ambrosio e del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Andria sulle spese previste per la Festa Patronale e la risposta giunge a stretto giro con un pensiero di Laura Di Pilato di Forza Italia, neo Presidente del Consiglio Comunale di Andria.
«Visto il disastro economico nel quale versa il nostro comune di Andria - hanno scritto dal Movimento 5 Stelle - e vista la riduzione del servizio comunale di assistenza scolastica verso i bambini diversamente abili almeno nel 2015, decisione già presa in giunta e che dovrà essere eventualmente ratificata dal consiglio comunale, chiediamo il taglio di ogni spesa possibile, perché magari superflua o non ritenuta strettamente indispensabile (luminarie, concerti e concertini, feste e festini vari, fuochi d'artificio), relativa alla prossima festa patronale della città di Andria. Fare una festa meno "evidente" potrebbe consentirci di avere qualche soldino in più per sostenere la spesa per i bambini disabili della nostra città, fosse anche uno solo! Noi riteniamo questa una priorità assoluta».
Ma la proposta non è piaciuta a Laura Di Pilato che ha subito rilanciato la necessità di prevedere diverse formule per il risparmio dell'ente: «Per chi pensa che per risanare le casse comunali bisogna eliminare quei tre giorni di festa patronale - ha scritto Di Pilato - le luminarie è tutto ciò che concerne la festa, io penso che ci sono cittadini che per motivi economici non hanno svago e quei tre giorni per loro è un motivo di festa e di svago, è un motivo per trascorrere qualche ora in allegria. Dunque meglio risparmiare sulle dirette televisive, che mi vengono richieste insistentemente sulla diretta del consiglio comunale, sulla continua richiesta di fotocopie copiose del bilancio inviato via pec a tutti i consiglieri, ognuno può stamparselo per conto suo e a proprie spese. Pertanto - ha concluso la Di Pilato - dico nessuno tocchi i diritti dei cittadini ma è giusto stare con i cittadini!».
La verità sta nel giudizio di ogni singolo cittadino, ma la verità sta anche nel fatto che la spesa di risorse pubbliche deve avere sempre una finalità collettiva. Ogni decisione deve prevedere la creazione di economie collaterali con ricadute ben chiare sul territorio ma anche, inevitabilmente, la necessità di prevedere l'assoluto non taglio di servizi. Probabilmente di spese superflue ve ne sono tante e scavando, con un po' di attenzione, si arriva facilmente all'obiettivo finale di evitare che vengano tagliati servizi ma anche economie di indotto.
«Visto il disastro economico nel quale versa il nostro comune di Andria - hanno scritto dal Movimento 5 Stelle - e vista la riduzione del servizio comunale di assistenza scolastica verso i bambini diversamente abili almeno nel 2015, decisione già presa in giunta e che dovrà essere eventualmente ratificata dal consiglio comunale, chiediamo il taglio di ogni spesa possibile, perché magari superflua o non ritenuta strettamente indispensabile (luminarie, concerti e concertini, feste e festini vari, fuochi d'artificio), relativa alla prossima festa patronale della città di Andria. Fare una festa meno "evidente" potrebbe consentirci di avere qualche soldino in più per sostenere la spesa per i bambini disabili della nostra città, fosse anche uno solo! Noi riteniamo questa una priorità assoluta».
Ma la proposta non è piaciuta a Laura Di Pilato che ha subito rilanciato la necessità di prevedere diverse formule per il risparmio dell'ente: «Per chi pensa che per risanare le casse comunali bisogna eliminare quei tre giorni di festa patronale - ha scritto Di Pilato - le luminarie è tutto ciò che concerne la festa, io penso che ci sono cittadini che per motivi economici non hanno svago e quei tre giorni per loro è un motivo di festa e di svago, è un motivo per trascorrere qualche ora in allegria. Dunque meglio risparmiare sulle dirette televisive, che mi vengono richieste insistentemente sulla diretta del consiglio comunale, sulla continua richiesta di fotocopie copiose del bilancio inviato via pec a tutti i consiglieri, ognuno può stamparselo per conto suo e a proprie spese. Pertanto - ha concluso la Di Pilato - dico nessuno tocchi i diritti dei cittadini ma è giusto stare con i cittadini!».
La verità sta nel giudizio di ogni singolo cittadino, ma la verità sta anche nel fatto che la spesa di risorse pubbliche deve avere sempre una finalità collettiva. Ogni decisione deve prevedere la creazione di economie collaterali con ricadute ben chiare sul territorio ma anche, inevitabilmente, la necessità di prevedere l'assoluto non taglio di servizi. Probabilmente di spese superflue ve ne sono tante e scavando, con un po' di attenzione, si arriva facilmente all'obiettivo finale di evitare che vengano tagliati servizi ma anche economie di indotto.