No alcol ai minori di 18 anni dal 2008; ma i gestori seguono le norme?
Tolleranza zero sulle vendite dopo le ore 2. Lo dice l'ordinanza di Zaccaro, ancora in vigore
giovedì 18 gennaio 2018
Nella città di Andria vige l'assoluto divieto per tutti gli esercizi commerciali e pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie paninoteche, ecc.) di somministrare e vendere ai minori di anni 18, nell'intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana, bevande alcoliche di qualsiasi gradazione; mentre dalle ore 2 sino all'orario di chiusura l'assoluti divieto, per i medesimi esercizi, di somministrare, vendere o far consumare alcolici di qualsiasi gradazione. A stabilirlo è l'ordinanza nr. 624 de 2008 dell'ex sindaco Zaccaro, ancora vigente.
A ricordarlo è Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat, che così scrive: "Al fine di informare correttamente gli esercenti e per non ingenerare confusione ed aspettative nei giovani di età inferiore agli anni 18 è opportuno precisare che l'entrata in vigore del cosiddetto Decreto Balduzzi non interviene assolutamente sulle disposizioni vigenti nella città di Andria, in quanto ancora oggi vige l'ordinanza sindacale di Vincenzo Zaccaro, risultato della concertazione con le associazioni e con le forze sociali del territorio per contrastare fenomeni comportamentali negativi posti in essere da giovani andriesi, che venivano registrati ed ancora persistono nella nostra città.
Proprio perché gli autori degli atti di vandalismo, aggressioni e turbativa venivano individuati in minori di età, come accade ancora oggi, si rese necessaria l'emanazione della citata ordinanza sindacale.
Essa si avvale della facoltà del novellato (art. 54 del T.U.O.E.L. n. 267/00) che concede al sindaco la possibilità di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Tali problematiche risultavano e risultano ancora oggi essere pregiudizievoli per la sicurezza urbana, intesa come inviolabile diritto del cittadino di circolare liberamente, senza imbattersi in deliberate e frequentissime azioni, atte a turbare il regolare svolgimento delle proprie relazioni sociali. La norma, inoltre, vige in conformità con quanto previsto dal Decreto Legge del 23/05/2008 n° 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, convertito con modificazioni nella Legge 24/07/2008 n° 125, visto in particolare l'art. 6 del predetto Decreto Legge, il quale disciplina i compiti e le attribuzioni del sindaco in materia di ordine e sicurezza pubblica nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento e dal Decreto del Ministero dell'Interno dello 05/08/2008, recante disposizioni in materia d'incolumità pubblica e sicurezza urbana, in particolare l'art. 2 lettera a, che attribuisce al Sindaco la facoltà di adottare provvedimenti per prevenire e contrastare anche fenomeni legati all'abuso di alcol".
Il presidente di Unimpresa è intervenuto per ricordare ai giovanissimi ma sopratutto ai gestori dei locali "la normativa in vigore. Infatti, nonostante l'ordinanza sia stata emessa da dieci anni ormai, ben pochi locali (per usare un eufemismo) sembrano rispettare le norme.
Per alcuni mesi abbiamo verificato a campione quanto accade nella maggior parte dei locali della movida andriese. Il risultato è deludente, benchè facilmente ipotizzabile. Nessun rifiuto del servizio o richiesta di visionare il documento di identità. Che i gestori dei locali abbiano solo bisogno di rinfrescarsi la memoria?", conclude Montaruli.
A ricordarlo è Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat, che così scrive: "Al fine di informare correttamente gli esercenti e per non ingenerare confusione ed aspettative nei giovani di età inferiore agli anni 18 è opportuno precisare che l'entrata in vigore del cosiddetto Decreto Balduzzi non interviene assolutamente sulle disposizioni vigenti nella città di Andria, in quanto ancora oggi vige l'ordinanza sindacale di Vincenzo Zaccaro, risultato della concertazione con le associazioni e con le forze sociali del territorio per contrastare fenomeni comportamentali negativi posti in essere da giovani andriesi, che venivano registrati ed ancora persistono nella nostra città.
Proprio perché gli autori degli atti di vandalismo, aggressioni e turbativa venivano individuati in minori di età, come accade ancora oggi, si rese necessaria l'emanazione della citata ordinanza sindacale.
Essa si avvale della facoltà del novellato (art. 54 del T.U.O.E.L. n. 267/00) che concede al sindaco la possibilità di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Tali problematiche risultavano e risultano ancora oggi essere pregiudizievoli per la sicurezza urbana, intesa come inviolabile diritto del cittadino di circolare liberamente, senza imbattersi in deliberate e frequentissime azioni, atte a turbare il regolare svolgimento delle proprie relazioni sociali. La norma, inoltre, vige in conformità con quanto previsto dal Decreto Legge del 23/05/2008 n° 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, convertito con modificazioni nella Legge 24/07/2008 n° 125, visto in particolare l'art. 6 del predetto Decreto Legge, il quale disciplina i compiti e le attribuzioni del sindaco in materia di ordine e sicurezza pubblica nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento e dal Decreto del Ministero dell'Interno dello 05/08/2008, recante disposizioni in materia d'incolumità pubblica e sicurezza urbana, in particolare l'art. 2 lettera a, che attribuisce al Sindaco la facoltà di adottare provvedimenti per prevenire e contrastare anche fenomeni legati all'abuso di alcol".
Il presidente di Unimpresa è intervenuto per ricordare ai giovanissimi ma sopratutto ai gestori dei locali "la normativa in vigore. Infatti, nonostante l'ordinanza sia stata emessa da dieci anni ormai, ben pochi locali (per usare un eufemismo) sembrano rispettare le norme.
Per alcuni mesi abbiamo verificato a campione quanto accade nella maggior parte dei locali della movida andriese. Il risultato è deludente, benchè facilmente ipotizzabile. Nessun rifiuto del servizio o richiesta di visionare il documento di identità. Che i gestori dei locali abbiano solo bisogno di rinfrescarsi la memoria?", conclude Montaruli.