Nel Parco dell'Alta Murgia aumentano gli illeciti amministrativi
Tutela del territorio e repressione, i dati del Reparto Carabinieri Parco Alta Murgia sull’attività svolta nel 2020
venerdì 22 gennaio 2021
13.43
Nel 2020 in aumento del 40% gli illeciti amministrativi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia rispetto al 2019, per un totale di 167 reati e un ammontare in sanzioni di 370mila euro. Diminuiscono gli incendi boschivi e da pascolo passati rispettivamente da 14 a 8 e da 30 a 22, a cui corrisponde tuttavia un incremento della superficie di bosco bruciata, passata da 87 a 324 ettari. Un aumento collegato al grave incendio che ha interessato il bosco di Acquatetta a Minervino Murge, con oltre 250 ettari andati in fumo e il deferimento alla Procura di Trani di un agricoltore. Risulta invece inferiore l'area bruciata destinata al pascolo, che rispetto all'anno precedente si riduce da 1.250 a 530 ettari.
In aumento nel 2020 le sanzioni per abbandono e gestione illecita dei rifiuti, per un totale di 14mila euro. Sul fronte abusivismo, due le cave illegali rinvenute: la più ampia nel territorio di Altamura di circa 54 ettari e una in agro di Minervino Murge di circa un ettaro. L'indagine ha portato al sequestro dei fondi e alla denuncia dei rappresentanti legali delle aziende.
Sono i principali dati dell'attività svolta nel 2020 dai militari del Reparto Parco Nazionale dell'Alta Murgia di Altamura e dalle quattro Stazioni dipendenti di Andria, Ruvo di Puglia, Altamura e Gravina in Puglia. Di rilievo il lavoro di prevenzione svolto che ha permesso di contenere le aggressioni all'ambiente, confermando un trend positivo già riscontrato da qualche anno. A un aumento del 30% dei controlli corrispondono una riduzione del 30% dei reati accertati e 46 persone denunciate. Numeri che rilevano, nonostante l'incremento degli illeciti amministrativi, una riduzione delle illegalità penali, segno di una maggiore sensibilità ambientale da parte dei fruitori dell'area protetta.
«Buoni i risultati raggiunti nel 2020 dal Reparto Carabinieri Parco – commenta Francesco Tarantini, presidente PNAM – Con il piano operativo del 2021 il Parco punta a contrastare maggiormente l'abbandono dei rifiuti, un malcostume purtroppo radicato che danneggia la biodiversità e deturpa l'ambiente su un piano estetico. Per rendere l'azione più incisiva è prevista l'individuazione preliminare delle aree particolarmente critiche, in linea con il progetto 'Alta Murgia Free Waste' avviato di recente. Gli obiettivi in agenda contemplano un incremento delle attività per prevenire gli incendi che ogni estate mettono a dura prova i boschi. Nella tutela del territorio – conclude Tarantini – è imprescindibile il contributo dei cittadini chiamati a fare la loro parte. Biasimiamo chi a parole vorrebbe il Parco pulito ma che, alla prima occasione, lancia il sacchetto dei rifiuti dal finestrino dell'auto. Serve aumentare i controlli ma siamo consapevoli che non si può militarizzare il territorio: ognuno di noi è responsabile dell'ambiente in cui vive».
L'attività di tutela dei pascoli, habitat prioritario del Parco, ha rilevato un dissodamento di circa 2 ettari nel territorio di Corato, con la denuncia di 2 persone e il terreno sottoposto a sequestro.
Nove sono invece le persone deferite per aver svolto attività di caccia vietata nell'area protetta, con sequestro di armi e munizioni. Al riguardo sono significative le attività di indagine che hanno portato al deferimento di soggetti responsabili della falsificazione delle licenze.
«Nel 2020 i Carabinieri Forestali durante l'ordinaria attività di sorveglianza del territorio hanno operato anche in materia Covid-19 – dichiara il Ten. Col. Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri PNAM di Altamura – sanzionando 165 soggetti per violazioni delle prescrizioni dettate per il contenimento del virus, per un ammontare di circa 73.000 euro».
In aumento nel 2020 le sanzioni per abbandono e gestione illecita dei rifiuti, per un totale di 14mila euro. Sul fronte abusivismo, due le cave illegali rinvenute: la più ampia nel territorio di Altamura di circa 54 ettari e una in agro di Minervino Murge di circa un ettaro. L'indagine ha portato al sequestro dei fondi e alla denuncia dei rappresentanti legali delle aziende.
Sono i principali dati dell'attività svolta nel 2020 dai militari del Reparto Parco Nazionale dell'Alta Murgia di Altamura e dalle quattro Stazioni dipendenti di Andria, Ruvo di Puglia, Altamura e Gravina in Puglia. Di rilievo il lavoro di prevenzione svolto che ha permesso di contenere le aggressioni all'ambiente, confermando un trend positivo già riscontrato da qualche anno. A un aumento del 30% dei controlli corrispondono una riduzione del 30% dei reati accertati e 46 persone denunciate. Numeri che rilevano, nonostante l'incremento degli illeciti amministrativi, una riduzione delle illegalità penali, segno di una maggiore sensibilità ambientale da parte dei fruitori dell'area protetta.
«Buoni i risultati raggiunti nel 2020 dal Reparto Carabinieri Parco – commenta Francesco Tarantini, presidente PNAM – Con il piano operativo del 2021 il Parco punta a contrastare maggiormente l'abbandono dei rifiuti, un malcostume purtroppo radicato che danneggia la biodiversità e deturpa l'ambiente su un piano estetico. Per rendere l'azione più incisiva è prevista l'individuazione preliminare delle aree particolarmente critiche, in linea con il progetto 'Alta Murgia Free Waste' avviato di recente. Gli obiettivi in agenda contemplano un incremento delle attività per prevenire gli incendi che ogni estate mettono a dura prova i boschi. Nella tutela del territorio – conclude Tarantini – è imprescindibile il contributo dei cittadini chiamati a fare la loro parte. Biasimiamo chi a parole vorrebbe il Parco pulito ma che, alla prima occasione, lancia il sacchetto dei rifiuti dal finestrino dell'auto. Serve aumentare i controlli ma siamo consapevoli che non si può militarizzare il territorio: ognuno di noi è responsabile dell'ambiente in cui vive».
L'attività di tutela dei pascoli, habitat prioritario del Parco, ha rilevato un dissodamento di circa 2 ettari nel territorio di Corato, con la denuncia di 2 persone e il terreno sottoposto a sequestro.
Nove sono invece le persone deferite per aver svolto attività di caccia vietata nell'area protetta, con sequestro di armi e munizioni. Al riguardo sono significative le attività di indagine che hanno portato al deferimento di soggetti responsabili della falsificazione delle licenze.
«Nel 2020 i Carabinieri Forestali durante l'ordinaria attività di sorveglianza del territorio hanno operato anche in materia Covid-19 – dichiara il Ten. Col. Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri PNAM di Altamura – sanzionando 165 soggetti per violazioni delle prescrizioni dettate per il contenimento del virus, per un ammontare di circa 73.000 euro».