Natale, festa della famiglia
Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria, condivide uno scritto di Chiara Lubich
sabato 25 dicembre 2021
Natale è la festa della famiglia. La famiglia: ecco una parola che contiene un immenso significato, ricco, profondo, sublime e semplice. Atmosfera di famiglia è atmosfera di comprensione, di distensione serena; atmosfera di sicurezza di unità, di amore reciproco, di pace che prende i suoi membri in tutto il loro essere. Vorrei che questo Natale incidesse a caratteri di fuoco nei nostri animi questa parola: famiglia.
Vi sono fra essi coloro che soffrono per prove spirituali? Occorre comprenderli come e più di una madre. Illuminali con la parola e con l'esempio, Non lasciar mancare, anzi accrescere attorno a loro il calore della famiglia.
Vi sono tra essi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Bisogna patire con loro. Cercare di comprendere fino in fondo i loro dolori.
Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere al loro posto e fare quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all'ultimo istante.
C'è qualcuno che gode per una conquista o pe qualsiasi motivo? Godere con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l'animo non si chiuda, ma la gioia sia di tutti.
C'è qualcuno che parte? Non lasciarlo andare senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il senso della famiglia, perché lo porti con sé.
Non anteponete mai un'attività di qualsiasi genere, né spirituale né apostolica, allo spirito di famiglia. E dove si va per portare l'Ideale di Cristo, nulla si potrà fare di meglio che cercare di creare con discrezione, con prudenza, ma con decisione, lo spirito di famiglia. Esso è uno spirito umile, vuole il bene degli altri, non si gonfia…è la carità vera, completa.
Insomma, se io dovessi partire da voi, lascerei che Gesù in me vi ripetesse: «Amatevi a vicenda…affinché tutti siano uno».
Vi sono fra essi coloro che soffrono per prove spirituali? Occorre comprenderli come e più di una madre. Illuminali con la parola e con l'esempio, Non lasciar mancare, anzi accrescere attorno a loro il calore della famiglia.
Vi sono tra essi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Bisogna patire con loro. Cercare di comprendere fino in fondo i loro dolori.
Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere al loro posto e fare quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all'ultimo istante.
C'è qualcuno che gode per una conquista o pe qualsiasi motivo? Godere con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l'animo non si chiuda, ma la gioia sia di tutti.
C'è qualcuno che parte? Non lasciarlo andare senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il senso della famiglia, perché lo porti con sé.
Non anteponete mai un'attività di qualsiasi genere, né spirituale né apostolica, allo spirito di famiglia. E dove si va per portare l'Ideale di Cristo, nulla si potrà fare di meglio che cercare di creare con discrezione, con prudenza, ma con decisione, lo spirito di famiglia. Esso è uno spirito umile, vuole il bene degli altri, non si gonfia…è la carità vera, completa.
Insomma, se io dovessi partire da voi, lascerei che Gesù in me vi ripetesse: «Amatevi a vicenda…affinché tutti siano uno».