Natale a Strasburgo con un giovane chef andriese: Francesco Lotito
Un giovanissimo imprenditore- ristoratore porta oltralpe le tradizioni della nostra cucina pugliese
domenica 9 dicembre 2018
Siamo stati a Strasburgo che a dicembre è la capitale europea del Natale: l'atmosfera che regna in questo periodo è unica. Soprattutto la sera, quando con l'oscurità le vetrine brillano, le decorazioni abbelliscono le facciate delle abitazioni, gli odori di spezie in vendita nei mercatini e le musiche riportano alla mente ricordi d'infanzia.
Tra i diversi itinerari che si possono seguire, sia in città che nei dintorni, abbiamo notato in un villaggio" La Vantzenau" un ristorante dal nome italiano "Il Forchettone". Incuriositi siamo entrati "et voila", siamo stati accolti con entusiasmo dal proprietario andriese Francesco Lotito. Ciò che è stato possibile subito notare è stata la cortesia del personale: cordialità e la pronta disponibilità a mettere a proprio agio gli ospiti.
Abbiamo tenuto una piacevole conversazione con lo chef Francesco e gli abbiamo chiesto come fosse giunto in quella città e il percorso professionale che aveva fatto.
Francesco dopo averci fatto vistare la struttura del suo ristorante, presentato i suoi 12 dipendenti tutti italiani, tre dei quali andriesi, ci ha invitato a pranzare con la moglie e i suoi due bellissimi bambini. Ha voluto offrirci un ricco pranzo con menù italiano. Una sequenza di portate, piacevole per gli occhi e per il palato, degne di un banchetto regale: tutto fresco e gustoso. Ci ha stupito soprattutto la qualità della materia prima usata. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi per i prodotti tipici rigorosamente importati dall'Italia, soprattutto da Andria, come il nostro olio evo, ritirato direttamente dal frantoi della nostra città.
Tra una degustazione e l'altra ci ha raccontato la sua storia: "Ho iniziato la mia carriera da ragazzo, a 13 anni quando ho finito la scuola media sono andato a lavorare presso una sala ricevimenti di Andria, contestualmente ho frequentato l'Istituto alberghiero di Molfetta. Dopo il diploma di maturità ho avuto esperienze lavorative a Palma di Maiorca, a Milano Marittima, Ravenna, fino ad arrivare a gestire per 2 anni un ristorante ad Andria.
Nello stesso periodo un'amico mi riferì che nel ristorante il "Forchettone", a Strasburgo avevano necessità di un cuoco. Dopo tante delusioni sul lavoro, avevo capito che ad Andria non riuscivo a crescere, non c'erano possibilità per me, visto il deludente andamento del mio ristorante. Non ci pensai un attimo e accettai.
Arrivato in questo posto, mi sono trovato subito bene, gratificato e apprezzato dai titolari, peraltro, pugliesi. Mi hanno aiutato tanto, soprattutto mi hanno insegnato a parlare francese. Quindi, un volta ottenuto un lavoro stabile, mi sono sposato e ho preso casa qui. Dopo qualche anno sono diventato socio nella gestione e in ultimo, da gennaio scorso, ho acquistato l'intera l'attività insieme alla struttura del ristorante, con annessa abitazione".
Il mondo del lavoro francese, spiega il giovane andriese, è totalmente diverso da quello italiano, ci sono orari precisi da rispettare: qualsiasi attività lavora su prenotazione.
Dopo averlo ascoltato, siamo rimasti entusiasmati del suo racconto: a soli 33 anni è riuscito a ritagliarsi un ruolo tutto suo, anche se ci tiene a sottolineare che ha ancora tanto da impegnarsi.
Gli abbiamo rivolto alcune domande:
-Che consigli tecnici daresti ai giovani cuochi italiani che vogliono considerare una carriera all'estero?
"Devono essere pronti a vivere in situazioni che non sempre possono essere inizialmente confortanti. Avere molta pazienza ed essere aperti al confronto.
Rispettare le culture è fondamentale se non ci si vuole trovarsi isolati"
-Ti manca l'Italia ed in particolare Andria?
"Il ricordo di Andria è vivido. Così come la voglia di vedere la mia mamma e i miei fratelli: ci sono cose che capisci solo quando sei via, ma la vita, a volte, ci costringe a delle scelte difficili. E per andare avanti – conclude – devi camminare sulla strada scelta, che fortunatamente si apre ad favorevole futuro".
Abbiamo notato nel ristorante di Francesco Lotito una grande affluenza di clienti, da ciò si desume che come esponente della cucina italiana "Il Forchettone" è apprezzatissimo, un ambiente giovane e fresco è il primo segno positivo del cambiamento di gestione. Lo chef Lotito ha anche organizzato una serata a tema tutta "pugliese" con portate esclusivamente della nostra terra. Aggiungiamo che la conoscenza e la passione di Francesco e dei suoli collaboratori in cucina non sono superabili e nemmeno avvicinabili a quella dei ristoratori francesi.
Dopo aver salutato e ringraziato Francesco, la moglie Lena e tutto lo staff per l'eccellente ospitalità ricevuta, gli abbiamo augurato un buon Natale, riconoscendogli l'orgoglio della nostra città per l'impegno profuso nella sua professione. Pertanto, caro Francesco avanti tutta, con successo e passione porta avanti le nostre tradizioni anche in terra l'oltralpe.
Tra i diversi itinerari che si possono seguire, sia in città che nei dintorni, abbiamo notato in un villaggio" La Vantzenau" un ristorante dal nome italiano "Il Forchettone". Incuriositi siamo entrati "et voila", siamo stati accolti con entusiasmo dal proprietario andriese Francesco Lotito. Ciò che è stato possibile subito notare è stata la cortesia del personale: cordialità e la pronta disponibilità a mettere a proprio agio gli ospiti.
Abbiamo tenuto una piacevole conversazione con lo chef Francesco e gli abbiamo chiesto come fosse giunto in quella città e il percorso professionale che aveva fatto.
Francesco dopo averci fatto vistare la struttura del suo ristorante, presentato i suoi 12 dipendenti tutti italiani, tre dei quali andriesi, ci ha invitato a pranzare con la moglie e i suoi due bellissimi bambini. Ha voluto offrirci un ricco pranzo con menù italiano. Una sequenza di portate, piacevole per gli occhi e per il palato, degne di un banchetto regale: tutto fresco e gustoso. Ci ha stupito soprattutto la qualità della materia prima usata. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi per i prodotti tipici rigorosamente importati dall'Italia, soprattutto da Andria, come il nostro olio evo, ritirato direttamente dal frantoi della nostra città.
Tra una degustazione e l'altra ci ha raccontato la sua storia: "Ho iniziato la mia carriera da ragazzo, a 13 anni quando ho finito la scuola media sono andato a lavorare presso una sala ricevimenti di Andria, contestualmente ho frequentato l'Istituto alberghiero di Molfetta. Dopo il diploma di maturità ho avuto esperienze lavorative a Palma di Maiorca, a Milano Marittima, Ravenna, fino ad arrivare a gestire per 2 anni un ristorante ad Andria.
Nello stesso periodo un'amico mi riferì che nel ristorante il "Forchettone", a Strasburgo avevano necessità di un cuoco. Dopo tante delusioni sul lavoro, avevo capito che ad Andria non riuscivo a crescere, non c'erano possibilità per me, visto il deludente andamento del mio ristorante. Non ci pensai un attimo e accettai.
Arrivato in questo posto, mi sono trovato subito bene, gratificato e apprezzato dai titolari, peraltro, pugliesi. Mi hanno aiutato tanto, soprattutto mi hanno insegnato a parlare francese. Quindi, un volta ottenuto un lavoro stabile, mi sono sposato e ho preso casa qui. Dopo qualche anno sono diventato socio nella gestione e in ultimo, da gennaio scorso, ho acquistato l'intera l'attività insieme alla struttura del ristorante, con annessa abitazione".
Il mondo del lavoro francese, spiega il giovane andriese, è totalmente diverso da quello italiano, ci sono orari precisi da rispettare: qualsiasi attività lavora su prenotazione.
Dopo averlo ascoltato, siamo rimasti entusiasmati del suo racconto: a soli 33 anni è riuscito a ritagliarsi un ruolo tutto suo, anche se ci tiene a sottolineare che ha ancora tanto da impegnarsi.
Gli abbiamo rivolto alcune domande:
-Che consigli tecnici daresti ai giovani cuochi italiani che vogliono considerare una carriera all'estero?
"Devono essere pronti a vivere in situazioni che non sempre possono essere inizialmente confortanti. Avere molta pazienza ed essere aperti al confronto.
Rispettare le culture è fondamentale se non ci si vuole trovarsi isolati"
-Ti manca l'Italia ed in particolare Andria?
"Il ricordo di Andria è vivido. Così come la voglia di vedere la mia mamma e i miei fratelli: ci sono cose che capisci solo quando sei via, ma la vita, a volte, ci costringe a delle scelte difficili. E per andare avanti – conclude – devi camminare sulla strada scelta, che fortunatamente si apre ad favorevole futuro".
Abbiamo notato nel ristorante di Francesco Lotito una grande affluenza di clienti, da ciò si desume che come esponente della cucina italiana "Il Forchettone" è apprezzatissimo, un ambiente giovane e fresco è il primo segno positivo del cambiamento di gestione. Lo chef Lotito ha anche organizzato una serata a tema tutta "pugliese" con portate esclusivamente della nostra terra. Aggiungiamo che la conoscenza e la passione di Francesco e dei suoli collaboratori in cucina non sono superabili e nemmeno avvicinabili a quella dei ristoratori francesi.
Dopo aver salutato e ringraziato Francesco, la moglie Lena e tutto lo staff per l'eccellente ospitalità ricevuta, gli abbiamo augurato un buon Natale, riconoscendogli l'orgoglio della nostra città per l'impegno profuso nella sua professione. Pertanto, caro Francesco avanti tutta, con successo e passione porta avanti le nostre tradizioni anche in terra l'oltralpe.