Museo diocesano "S. Riccardo": in attesa della riapertura ufficiale, ecco la presentazione dei lavori
Primo assaggio del nuovo complesso edilizio con una conferenza stampa svoltasi giovedì 11 aprile
sabato 13 aprile 2019
07.00
Un luogo che compendia secoli di arte e storia. Dopo diversi anni, sta per essere finalmente riconsegnato alla comunità diocesana il Museo diocesano "San Riccardo", sito in via De Anellis 46 ad Andria, che giovedì 11 aprile ha ospitato una conferenza stampa di presentazione (moderata da don Geremia Acri) dei lavori di ristrutturazione, diretti dall'arch. Francesco Brudaglio; un assaggio dell'appuntamento più atteso, ossia la riapertura ufficiale in programma martedì 23 aprile. Sarà il traguardo di un percorso di ristrutturazione edilizia avviato, in prima fase, il 16 marzo 2006 e conclusosi il 10 marzo 2009. Una seconda fase dei lavori e conseguente allestimento museale ha avuto inizio il 12 dicembre 2016 e si è conclusa il 31 marzo 2019.
Un opportunità di indubbio valore per la cittadinanza e l'intera comunità ecclesiale: la fruizione del museo diocesano «costituisce un momento in cui è possibile gustare ciò che la storia ha tramandato - ha dichiarato don Giannicola Agresti, Direttore del Museo - in termini di opere artistiche e non solo. In questo senso, il Museo svolge un importante ruolo culturale, storico, artistico, catechetico». A cura di mons. Luigi Mansi, vescovo della diocesi di Andria, il successivo intervento: «Il Museo diocesano è una delle prime strutture che ho visitato al mio arrivo tre anni fa. E' per me una grande gioia essere presente nel momento in cui viene riconsegnato alla città un museo della nostra vita diocesana, un luogo che raccoglie testimonianze e cimeli di coloro che ci hanno preceduto. Con questa riapertura vogliamo recuperare la nostra storia religiosa e mostrare soprattutto alle giovani generazioni i segni concreti della fede dei nostri antenati».
Successivamente la relazione dell'Ing. Pasquale Losito, incaricato diocesano per i beni culturali ecclesiastici, ha posto brevemente l'accento sulla storia del Museo per poi focalizzarne nello specifico l'attuale strutturazione: «Il Museo Diocesano "San Riccardo" si sviluppa su una superficie di circa 1400 mq scomponibili in almeno due distinti corpi di fabbrica. Il primo, più grande e più recente, la parte "nuova", costruita a partire dal 1952 con un cantiere sociale (la "Casa Sociale", una delle opere di don Riccardo Zingaro) che ha dato lavoro a dei braccianti disoccupati. E' ubicata ad angolo fra la Via De Anellis e la Piazza Toniolo. Il corpo di fabbrica, più antico, è quello che resta del Palazzo Margiotta, si affaccia sempre su Piazza Toniolo e poi penetra nell'isolato spingendosi fino a via Quarti.
Il Museo è stato istituito con Decreto vescovile del 20 maggio 1972 grazie alla ferma volontà di mons. Giuseppe Lanave, allora Vescovo di questa chiesa diocesana che ha raccolto e conservato per la sua comunità un prezioso patrimonio, avendone riconosciuto il valore artistico ma soprattutto di fede. Con il suo successore, mons. Raffaele Calabro, prende corpo l'idea di una sede adeguata per un'ampia fruizione delle opere ed il Vescovo crede così tanto al progetto da impegnare fondi propri della Diocesi per i lavori di manutenzione straordinaria all'intera fabbrica (ad oggi si è superato il milione e mezzo di euro). A questi si sono aggiunti i fondi dell'8 per mille della chiesa Cattolica, fondi europei e contributi di privati.
L'edificio è stato oggetto di una radicale ristrutturazione finalizzata a ridisegnare gli ambienti esistenti adattandoli a museo. Tale intervento ha restituito alla collettività uno straordinario insieme architettonico ricco di piccoli e grandi ambienti che costituiranno un luogo tutto nuovo dove poter mostrare e apprezzare le opere d'arte della Chiesa di Andria; un patrimonio inestimabile che fino ad ora non si era potuto esporre per la mancanza di spazi adeguati e che costituisce una testimonianza significativa della storia, dell'arte e della liturgia della Chiesa Diocesana.
L'organismo edilizio è costituito da tre livelli fuori terra, - ha proseguito l'ing. Losito - consistenti in terra, primo e secondo piano con terrazzo praticabile e due livelli interrati. L'intero edificio si presenta come una struttura eterogenea sostanzialmente costituita da due distinti corpi di fabbrica attigui di epoche differenti: il più recente, collocato ad angolo fra Via De Anellis e Piazza Toniolo, e l'altro più antico con affaccio dal primo piano sulla piazza Toniolo e via Quarti. Nel contesto urbano, inoltre, l'edificio si inserisce in un percorso museale costituito dalla Cattedrale, dal Vescovado, da Palazzo Carafa, dal Municipio e dalle Chiese come San Francesco, San Nicola, San Domenico, tutti ubicati all'interno del centro storico.
Il nuovo museo, che al contempo conserverà e valorizzerà le opere memoria storica della Chiesa locale, si articola in percorsi fluidi per ogni piano, offrendo spazi di riposo in luoghi particolari come gli ampi spazi esterni al primo piano (che ospiteranno anche mostre temporanee), i ballatoi che si affacciano sull'atrio centrale e l'atrio al piano interrato. Al piano interrato è collocata una grande area adibita a deposito, conservazione, preparazione e restauro opere, avente una superficie di circa 110 mq. Al piano terra si trovano la biglietteria, l'ufficio informazioni, il bookshop oltre che una sala convegni, arredata con comode poltroncine a scrittoio, per ospitare incontri didattici e/o esposizioni temporanee. Il percorso museale inizia al primo piano dove sono ubicate nove sale di diverse dimensioni che in totale sviluppano una superficie espositiva di circa 400 mq, alle quali vanno aggiunti 170 mq di spazio esterno destinato ad esposizioni temporanee ed eventi. Il secondo piano è costituito da una superficie espositiva di 240 mq oltre che da un archivio e da un ufficio didattico», ha concluso l'ing. Losito.
Di seguito, le imprese e i singoli che hanno provveduto ai lavori di restauro, ordinamento e allestimento del Museo:
- ing. Pasquale Losito, Incaricato diocesano Beni Culturali Ecclesiastici;
- don Giannicola Agresti, Direttore del Museo;
- arch. Francesco Brudaglio, Progettista e direttore del lavori di restauro, ordinamento e allestimento;
- dott.ssa Silvana Campanile, Ricerche bibliografiche e documentali;
- dott. Francesco Carofiglio, dott.ssa Lucia Ceci, Consulenza tecnico-scientifica;
- SAD di Rega R. & C. s.n.c., Lavori di restauro;
- Ieva Michele s.n.c. di Cagnetti Riccardo, Ieva Federico e Ieva Pasquale, Lavori di allestimento museale;
- Consorzio IDRIA s.c.r.l., Servizi di allestimento museale.
Un opportunità di indubbio valore per la cittadinanza e l'intera comunità ecclesiale: la fruizione del museo diocesano «costituisce un momento in cui è possibile gustare ciò che la storia ha tramandato - ha dichiarato don Giannicola Agresti, Direttore del Museo - in termini di opere artistiche e non solo. In questo senso, il Museo svolge un importante ruolo culturale, storico, artistico, catechetico». A cura di mons. Luigi Mansi, vescovo della diocesi di Andria, il successivo intervento: «Il Museo diocesano è una delle prime strutture che ho visitato al mio arrivo tre anni fa. E' per me una grande gioia essere presente nel momento in cui viene riconsegnato alla città un museo della nostra vita diocesana, un luogo che raccoglie testimonianze e cimeli di coloro che ci hanno preceduto. Con questa riapertura vogliamo recuperare la nostra storia religiosa e mostrare soprattutto alle giovani generazioni i segni concreti della fede dei nostri antenati».
Successivamente la relazione dell'Ing. Pasquale Losito, incaricato diocesano per i beni culturali ecclesiastici, ha posto brevemente l'accento sulla storia del Museo per poi focalizzarne nello specifico l'attuale strutturazione: «Il Museo Diocesano "San Riccardo" si sviluppa su una superficie di circa 1400 mq scomponibili in almeno due distinti corpi di fabbrica. Il primo, più grande e più recente, la parte "nuova", costruita a partire dal 1952 con un cantiere sociale (la "Casa Sociale", una delle opere di don Riccardo Zingaro) che ha dato lavoro a dei braccianti disoccupati. E' ubicata ad angolo fra la Via De Anellis e la Piazza Toniolo. Il corpo di fabbrica, più antico, è quello che resta del Palazzo Margiotta, si affaccia sempre su Piazza Toniolo e poi penetra nell'isolato spingendosi fino a via Quarti.
Il Museo è stato istituito con Decreto vescovile del 20 maggio 1972 grazie alla ferma volontà di mons. Giuseppe Lanave, allora Vescovo di questa chiesa diocesana che ha raccolto e conservato per la sua comunità un prezioso patrimonio, avendone riconosciuto il valore artistico ma soprattutto di fede. Con il suo successore, mons. Raffaele Calabro, prende corpo l'idea di una sede adeguata per un'ampia fruizione delle opere ed il Vescovo crede così tanto al progetto da impegnare fondi propri della Diocesi per i lavori di manutenzione straordinaria all'intera fabbrica (ad oggi si è superato il milione e mezzo di euro). A questi si sono aggiunti i fondi dell'8 per mille della chiesa Cattolica, fondi europei e contributi di privati.
L'edificio è stato oggetto di una radicale ristrutturazione finalizzata a ridisegnare gli ambienti esistenti adattandoli a museo. Tale intervento ha restituito alla collettività uno straordinario insieme architettonico ricco di piccoli e grandi ambienti che costituiranno un luogo tutto nuovo dove poter mostrare e apprezzare le opere d'arte della Chiesa di Andria; un patrimonio inestimabile che fino ad ora non si era potuto esporre per la mancanza di spazi adeguati e che costituisce una testimonianza significativa della storia, dell'arte e della liturgia della Chiesa Diocesana.
L'organismo edilizio è costituito da tre livelli fuori terra, - ha proseguito l'ing. Losito - consistenti in terra, primo e secondo piano con terrazzo praticabile e due livelli interrati. L'intero edificio si presenta come una struttura eterogenea sostanzialmente costituita da due distinti corpi di fabbrica attigui di epoche differenti: il più recente, collocato ad angolo fra Via De Anellis e Piazza Toniolo, e l'altro più antico con affaccio dal primo piano sulla piazza Toniolo e via Quarti. Nel contesto urbano, inoltre, l'edificio si inserisce in un percorso museale costituito dalla Cattedrale, dal Vescovado, da Palazzo Carafa, dal Municipio e dalle Chiese come San Francesco, San Nicola, San Domenico, tutti ubicati all'interno del centro storico.
Il nuovo museo, che al contempo conserverà e valorizzerà le opere memoria storica della Chiesa locale, si articola in percorsi fluidi per ogni piano, offrendo spazi di riposo in luoghi particolari come gli ampi spazi esterni al primo piano (che ospiteranno anche mostre temporanee), i ballatoi che si affacciano sull'atrio centrale e l'atrio al piano interrato. Al piano interrato è collocata una grande area adibita a deposito, conservazione, preparazione e restauro opere, avente una superficie di circa 110 mq. Al piano terra si trovano la biglietteria, l'ufficio informazioni, il bookshop oltre che una sala convegni, arredata con comode poltroncine a scrittoio, per ospitare incontri didattici e/o esposizioni temporanee. Il percorso museale inizia al primo piano dove sono ubicate nove sale di diverse dimensioni che in totale sviluppano una superficie espositiva di circa 400 mq, alle quali vanno aggiunti 170 mq di spazio esterno destinato ad esposizioni temporanee ed eventi. Il secondo piano è costituito da una superficie espositiva di 240 mq oltre che da un archivio e da un ufficio didattico», ha concluso l'ing. Losito.
Di seguito, le imprese e i singoli che hanno provveduto ai lavori di restauro, ordinamento e allestimento del Museo:
- ing. Pasquale Losito, Incaricato diocesano Beni Culturali Ecclesiastici;
- don Giannicola Agresti, Direttore del Museo;
- arch. Francesco Brudaglio, Progettista e direttore del lavori di restauro, ordinamento e allestimento;
- dott.ssa Silvana Campanile, Ricerche bibliografiche e documentali;
- dott. Francesco Carofiglio, dott.ssa Lucia Ceci, Consulenza tecnico-scientifica;
- SAD di Rega R. & C. s.n.c., Lavori di restauro;
- Ieva Michele s.n.c. di Cagnetti Riccardo, Ieva Federico e Ieva Pasquale, Lavori di allestimento museale;
- Consorzio IDRIA s.c.r.l., Servizi di allestimento museale.