Mostra fotografica sui curdi Yazidi al Liceo "R. Nuzzi"
Sarà anche proiettato un documentario dal titolo "Convivenza"
venerdì 21 aprile 2017
Il Liceo Scientifico "Riccardo Nuzzi" di Andria, per la giornata di sabato 22 aprile, ha organizzato un'iniziativa dedita alla conoscenza dei curdi Yazidi attraverso un documentario e una mostra fotografica. Presenta l'iniziativa Alessandro Zagaria, membro del collettivo Exit: «Non è per nulla facile raccontare luoghi e popoli che vivono e cercano di convivere in zone del mondo molto spesso attraversate da conflitti e turbolenze politiche che mettono a repentaglio culture, storie e tradizioni. Ancora più difficile quando si focalizza la nostra attenzione su zone del mondo come il Medio Oriente o le ex repubbliche sovietiche divenute con la fine della guerra fredda e dopo la caduta del muro di Berlino preda di interessi geopolitici ed economici da parte delle nuove potenze globali. La guerra e la disintegrazione degli stati nazionali, la persecuzione e l'annientamento delle minoranze etniche e religiose, il fenomeno migratorio ormai epocale e il controllo delle risorse economiche, sono diventati argomenti centrali nell'agenda politica mondiale.
Su questo crinale si stagliano il documentario e la mostra fotografica realizzate da Garip Siyabend Dunen (dal titolo "Convivenza") che focalizza la sua attenzione sui curdi Yazidi che in Armenia (ex repubblica sovietica) sembrano aver trovato un proprio equilibrio e una vita in pace. Gli Yazidi sono un popolo che trae la sua origine dallo Yezidismo, antico culto della Mesopotamia, chiamato zoroastrismo o religione della natura; purtroppo la sua esistenza è stata messa in pericolo numerose volte, vittima a più riprese di brutali massacri e tentativi di genocidio. Ultimo in ordine di tempo è quello avvenuto nell'agosto del 2014, quando l'Isis ha attaccato e preso Sinjar (in Iraq), terra storica degli Yazidi, distruggendo tempi, eliminando 5.000 persone, catturando donne per venderle al mercato come schiave e bambini la cui sorte è ancora sconosciuta.
Chi è riuscito a mettersi in salvo, grazie anche all'intervento della guerriglia curda del PKK che ha aperto un corridoio e una via di fuga, è stato costretto a riparare in campi profughi, come quelli che nel marzo del 2015 come Collettivo Exit abbiamo visitato nel sud della Turchia. Il campo si trovava a nord della città di Batman ed ospitava una comunità di 1000 persone che volevano subito raccontarci le atrocità vissute nei secoli passati fino al regime di Saddam Hussein; all'epoca nessuno di loro, pur in possesso di un titolo di studio, poteva accedere ad alcuna carica politica e amministrativa. Ci hanno raccontato che l'arrivo dell'ISIS li ha fatti ripiombare nel dramma, con massacri, donne stuprate e vendute al mercato come schiave, di 1500 bambini rapiti per poi essere addestrati per uccidere, costretti per salvare la propria vita alla fuga verso le montagne, senza cibo né acqua.
Garip Siyabend Dunen racconterà questo scenario drammatico e i suoi attuali sviluppi durante l'iniziativa che si terrà sabato 22 aprile presso il liceo "R. Nuzzi" di Andria (inizio ore 10:30) grazie alla disponibilità del preside Michelangelo Filannino e del prof. Paolo Farina».
Su questo crinale si stagliano il documentario e la mostra fotografica realizzate da Garip Siyabend Dunen (dal titolo "Convivenza") che focalizza la sua attenzione sui curdi Yazidi che in Armenia (ex repubblica sovietica) sembrano aver trovato un proprio equilibrio e una vita in pace. Gli Yazidi sono un popolo che trae la sua origine dallo Yezidismo, antico culto della Mesopotamia, chiamato zoroastrismo o religione della natura; purtroppo la sua esistenza è stata messa in pericolo numerose volte, vittima a più riprese di brutali massacri e tentativi di genocidio. Ultimo in ordine di tempo è quello avvenuto nell'agosto del 2014, quando l'Isis ha attaccato e preso Sinjar (in Iraq), terra storica degli Yazidi, distruggendo tempi, eliminando 5.000 persone, catturando donne per venderle al mercato come schiave e bambini la cui sorte è ancora sconosciuta.
Chi è riuscito a mettersi in salvo, grazie anche all'intervento della guerriglia curda del PKK che ha aperto un corridoio e una via di fuga, è stato costretto a riparare in campi profughi, come quelli che nel marzo del 2015 come Collettivo Exit abbiamo visitato nel sud della Turchia. Il campo si trovava a nord della città di Batman ed ospitava una comunità di 1000 persone che volevano subito raccontarci le atrocità vissute nei secoli passati fino al regime di Saddam Hussein; all'epoca nessuno di loro, pur in possesso di un titolo di studio, poteva accedere ad alcuna carica politica e amministrativa. Ci hanno raccontato che l'arrivo dell'ISIS li ha fatti ripiombare nel dramma, con massacri, donne stuprate e vendute al mercato come schiave, di 1500 bambini rapiti per poi essere addestrati per uccidere, costretti per salvare la propria vita alla fuga verso le montagne, senza cibo né acqua.
Garip Siyabend Dunen racconterà questo scenario drammatico e i suoi attuali sviluppi durante l'iniziativa che si terrà sabato 22 aprile presso il liceo "R. Nuzzi" di Andria (inizio ore 10:30) grazie alla disponibilità del preside Michelangelo Filannino e del prof. Paolo Farina».